📍Londra, cinque anni prima
Prendi fiato e ricomincia
Fa caldo a Londra. Troppo caldo. E il tempo è decisamente troppo bello per una giornata come questa.Charles sale i gradini di Camden Hall a due a due spalleggiato dal suo giovane legale e amico Hawke Graham. Nessuno dei due ha proferito parola da quando hanno lasciato il loro albergo in Victoria Street, ma probabilmente ogni parola oggi sarebbe inutilmente superflua.
Cosa si vuole dire di una carriera che va a rotoli a causa di un ingiustizia?"Tra mezz'ora sarà tutto finito" si sente in dovere di dire il suo avvocato, mentre attendono il loro turno fuori dall'aula. "E se tutto va come deve andare entro sera sarai a casa"
Charles annuisce apaticamente, rigirandosi tra le dita l'anello che porta al mignolo, impossibilitato dal macigno che gli grava sul petto a dire qualsiasi cosa. Vuole solamente che questa faccenda finisca presto, e che quell'incubo in cui è finito lo lasci finalmente in pace.
"Tu non hai colpa lo sai vero?" Lo rincuora il coetaneo, poggiando una mano sul suo ginocchio agitato. "Sei stato ingannato da persone che volevano questo fin dall'inizio"
"Lo so" sussurra nell'istante in cui la porta alle loro spalle si apre mostrando la figura massiccia del giudice Kiton. "Ma credo che ora sia tardi per i convenevoli" accenna un sorriso triste, facendogli cenno di alzarsi. E di camminare con lui verso la fine di quella strada.
L'udienza come richiesto formalmente dalla difesa si svolge in forma privata, e tranne per il giudice e i membri dell'accusa, l'aula è vuota.
Charles si guarda intorno, l'ambiente è austero, tipicamente inglese, e lui per la prima volta dall'inizio della vicenda si sente mancare l'aria.
"23 febbraio 2025 ore 14.50 O' Donnel contro Leclerc" annuncia il portavoce della camera. "La seduta è aperta"
"La corte mi ha riferito che siete arrivati ad un patteggiamento, è corretto avvocato Graham?"
"È corretto vostro onore, tuttavia vorremmo riesaminare il caso un ultima volta prima di procedere al verdetto" Hawke appare sicuro nel suo soprabito scuro e Charles si chiede come faccia a non avere paura davanti a gente di quel calibro.
"Proceda"
"Il signor O'Donnel e sua figlia Cassie denunciano il mio cliente per presunte molestie sessuali avvenute a ridosso del gran premio di Monaco è corretto?"
L'avvocato dell'accusa, una donna sulla quarantina vestita da un Tailleur color magenta alza un sopracciglio. "Vostro onore abbiamo rivisto il caso decine di volte..."
"Si limiti a rispondere avvocato Brown" l'ammonisce il giudice.
"Sì, l'imputato Leclerc ha ha consumato un rapporto sessuale con la mia cliente contro la sua volontà"
Bugiarda.
Charles ha sentito quella frase innumerevoli volte da quando Cassie ha sporto denuncia, e ogni volta si sente formicolare i palmi dalla rabbia. Non ha mai toccato una donna se quest'ultima non lo voleva, e mai l'avrebbe fatto.
Cassie come suo padre è solo una grande bugiarda in grado di rigirare le carte a suo favore per schiacciare gli altri."Ma a giudicare dei video di sorveglianza del locale la signorina O'Donnel non sembrava disdegnare le attenzioni del mio cliente" continua Hawke, mostrando un fotogramma in bianco e nero al giudice, che ritrae la ragazza praticamente spalmata sul corpo del monegasco.
"Obiezione, abbiamo già esaminato le prove ed è irrilevante" gracchia la bionda, facendo un cenno d'intesa alla cliente, stretta al braccio del padre.

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The red prince •Charles Leclerc•
Fanfiction"Aver sperimentato la stessa sofferenza non ci rende simili" • • • Charles e Clarisse sono nati a Monaco nello stesso anno, hanno frequentato le stesse scuole, e per buona parte della loro vita hanno percorso gli stessi passi, condividendo un rappor...