Calipso aveva smesso di fare domande. Lei e Leo si erano prima di tutto diretti verso un... come lo aveva chiamato? Bagno pubblico? Avevano preso qualche vestito pulito dalle valigie che si era portata dietro. Ne aveva anche su misura per il figlio di Efesto: ricamarli era stato un modo per passare il tempo durante l'attesa, e in qualche modo sapeva che sarebbero serviti. Leo Valdez era il semidio più pasticcione che avesse mai incontrato... anche se non ne aveva incontrati poi così tanti.
Prima di cambiarsi lui aveva provato a darle qualche indicazione -del tipo, entra nella porta con l'omino con la gonna, chiuditi dentro una cabina, non bere dalla specie di fontanella che c'è lì- e lei aveva scoperto a malincuore a cosa servivano quei cosiddetti 'bagni pubblici'. Era riuscita a indossare dei jeans e una camicetta senza combinare troppi guai, ma dovendo lavarsi la fuliggine dalla faccia aveva cercato in ogni modo ad aprire quelle strane levette sotto il grande specchio... rubinetti? Dopo aver visto in azione una bambina che si lavava le mani, la imitò, mettendoci troppa forza. Uscì da quello stupido coso bagnata fradicia. Leo, già fuori da chissà quanto, si era fatto due risate, ma appena furono fuori vista la aiutò ad asciugarsi con del fuoco. Senza però smettere di prenderla in giro.
-Però, Raggio di Sole- diceva -come prima esperienza al gabinetto, non è andata male!
-Dimmi che non dobbiamo tornarci più
-Devo darti una brutta notizia allora: i gabinetti sono ovunque. Li troverai in case, negozi, scuole, insomma, davvero ovunque. Meglio se impari a usarli.
Non era un buon inizio. Ma a Calipso non importava: era libera, era con Leo. Il resto non era importante... non avrebbe permesso a quei stupidi bagni pubblici di rovinarle il suo primo appuntamento.
-E ora dove si va?- domandò.
-E ora si va a mangiare.
Mc Donald's. Leo l'aveva trascinata in uno strano locale con quel nome. C'erano diversi tavoli sparsi per la sala, e una specie di bancone dove dei tipi in maglietta e cappello arancione portavano dello strano cibo a altre persone, in coda... ma se c'erano i tavoli, perchè quelle persone stavano in fila per mangiare?
Leo aveva scelto un tavolino e l'aveva aiutata a sedersi.
-Aspetta qui Raggio di Sole... fai la brava bambina e non parlare con gli sconosciuti. Arrivo tra un attimo - e scomparve in mezzo alla coda di persone in attesa.
Calipso sospirò e si guardò intorno: un signore si stava accomodando al tavolo accanto insieme a una bambina. Aveva un vassoio in mano. La ninfa non riconobbe nessuno degli alimenti che c'erano sopra... Chiuse gli occhi e si perse nei suoi pensieri. Non capiva perchè, ma si sentiva esausta.
Sentì qualcuno che le toccava la spalla.
-Ben svegliata! Già stufa di stare con me dopo neanche un paio d'ore?
Calipso non si era accorta di essersi addormentata. Alcune persone la stavano fissando.
Leo era tornato con un vassoio simile a quello del signore del tavolo accanto. Sopra c'era due strani cosi rotondi, dei bastonicini gialli e un... la ninfa non capiva neanche cosa fosse. Leo prese uno dei due cibi rotondi e iniziò a mangiarlo con molto appetito. Calipso guardò in silenzio il vassoio.
-Che succede, Raggio di Sole?- domandò il figlio di Efesto. -Non hai mai visto un hamburger?
-Un cosa?
-Uno di questi...- e indicò quello che stringeva in mano. -Sono dei panini... provalo, dai.
Calipso afferrò l'hamburger rimanente su un vassoio e lo tenne con due mani, cercando di imitare Leo... poi se lo portò alla bocca e diede un primo morso. Non aveva mai assaggiato niente di simile... era delizioso. Nel corso dei secoli avevano imparato a cucinare come si deve, allora. Lo divorò in un attimo, anche prima che lo finisse Leo.
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Eroi dell'Olimpo: Non sarà davvero finita così?
FanfictionSu, su, non credo ci sia bisogno di una descrizione. Il titolo dice giá tutto. "Il sangue dell'Olimpo" mi ha lasciata con qualche domandina, e volevo inventare un piccolo seguito. Sapete benissimo tutti cosa troverete se mai deciderete di iniziare l...