Ogni semidio del Campo Giove si accomodò al tavolo della versione greca del proprio genitore divino. Ora che poteva vederli meglio, Nico notò che erano solo in 5: i due pretori, un ragazzo che riconobbe essere il centurione della Seconda Coorte, Hazel e un'altra ragazza che non aveva mai visto prima.
Almeno non rimase tutta la sera da solo.
Iniziò a parlare con la sua sorellina, che gli raccontò la sua nuova vita al campo, ora che la guerra era finita. Avevano tanto da dirsi, ma dopo un paio di minuti si misero a lanciare occhiate furtive agli altri tavoli per vedere cosa combinavano i loro amici, dopo la brillante entrata di Zhang a cavallo. E non furono gli unici.
Il centurione della Seconda Coorte era al tavolo di Efesto, e i suoi tentativi di non farsi notare erano stati vani: un paio di ragazzi gli stavano mostrando qualche strano aggeggio da loro inventato... sembravano non far caso al fatto che il povero semidio sembrasse a disagio... non per niente erano fratelli di Leo.
L'altra ragazza era evidentemente una figlia di Venere, visto che stava animatamente conversando con Drew al suo tavolo, mentre Piper, in mezzo a loro, si stava addormentando nell'insalata.
Reyna, dato che Bellona è una dea solo romana, si trovava al tavolo con Chirone e il signor D... lui le stava facendo una predica molto animata sul rispetto che si dovrebbe attribuire a una divinità del suo calibro, e anche se Nico non poteva sentirlo, era sicuro che Dioniso ne stesse sparando di grosse: Percy, lì accanto, si stava sbellicando dalle risate mentre Reyna, tra un 'mi dispiace' e un 'mi scusi', gli lanciava delle occhiatacce. Ogni tanto il dio del vino indicava Frank che, al tavolo di Ares, sembrava se la stesse facendo addosso. Clarisse continuava a tirargli pacche sulla spalla e a invitarlo a qualche conversazione, ma lui era troppo impegnato a immaginare cosa il signor D stesse dicendo sul suo conto per darle corda.
Nel complesso era una scena piuttosto comica. Ma non durò molto, e alla fine della cena Chirone si portò al centro del padiglione.
-I rappresentanti, alla Casa Grande. A tutti gli altri... buona notte.
La sala si svuotò rapidamente.
Nico prese Hazel per mano e la trascinò al tavolo di Ares, dove era rimasto solo Frank, fermo al suo posto.
-Non mi trasformerà in un delfino ora, vero?- chiese.
-Come se non lo fossi già stato...- iniziò a dire il figlio di Ade, ma si interruppe grazie a un potente calcio negli stinchi che la sorellina gli aveva appena tirato.
-Andrà tutto bene...- gli diceva Hazel in tono gentile. -é stato solo un incidente...
Si sedette accanto a lui con l'intento di consolarlo. Nico iniziò a sentirsi di troppo e decise di avviarsi alla Casa Grande... quando si voltò, qualche metro più in là, i due erano ancora al tavolo; le dita intrecciate e la testa di lei sulla spalla di lui. Il figlio di Ade sorrise: probabilmente Frank Zhang era l'unico semidio al mondo a cui avrebbe permesso di uscire con sua sorella.
Alla Casa Grande erano già arrivati quasi tutti gli altri: attorno al tavolo da ping pong erano state disposte delle sedie, per i capi delle Case, mentre i Romani si trovavano in piedi accanto a Chirone...
Quando lo vide Reyna gli venne incontro e lo abbracciò... era tutto così strano per lui che fece in modo che quell'abbraccio non durasse troppo a lungo. Aveva sempre odiato il contatto fisico, ma ora che ci pensava questo non contava per la figlia di Bellona: si era dimenticato cosa volesse dire avere una sorella maggiore. E non gli dava fastidio averla così vicino.
Si avviò verso la sedia in fondo al tavolo, ma a metà strada una mano gli strinse il braccio e lo tirò su quella che si trovava più vicino.
Will.
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Eroi dell'Olimpo: Non sarà davvero finita così?
FanfictionSu, su, non credo ci sia bisogno di una descrizione. Il titolo dice giá tutto. "Il sangue dell'Olimpo" mi ha lasciata con qualche domandina, e volevo inventare un piccolo seguito. Sapete benissimo tutti cosa troverete se mai deciderete di iniziare l...