Finito di mangiare, Reyna accompagnò il suo pegaso alle stalle. Aveva convinto il senato che il motivo della partenza era quello di scoprire cos'era successo con la profezia ed eventuali minacce. La verità era che aveva bisogno di un consiglio da Piper. Ne aveva già parlato con Nico al tavolo, mentre Hazel non li ascoltava, ma non era la persona adatta con cui parlare di quel tipo di argomento.
Accarezzò il suo stallone e gli diede un po' di avena, per cui andava matto. Uscendo, passò davanti a Blackjack, il pegaso nero di Percy a cui aveva salvato la vita qualche settimana prima... quando la vide nitrì, in segno di apprezzamento. Il pretore gli passò una mano sul muso e varcò la porta.
Ormai era buio. Dove poteva essere Piper? Le aveva accennato che voleva dirle una cosa, prima di andare alle stalle, e lei aveva acconsentito con piacere, ma non le aveva detto dove avrebbe potuto trovarla.
Reyna trasse un profondo respiro e si incamminò verso le cabine, sperando di incontrarla in quella di Afrodite... Si fermò sulla soglia: non aveva mai avuto modo di vedere l'interno di un dormitorio del campo greco, e quello dedicato alla dea dell'amore la lasciò a bocca aperta. Non tanto per le decorazioni, quali pizzi e fiori che stonavano con i poster dei cantanti appesi alle pareti, ma per l'ordine. In quanto pretore, lei dormiva da sola, ma ogni volta che aveva messo piede negli alloggi di una Coorte aveva sempre trovato il caos, per quanto si cercasse di nasconderlo. Aveva associato il disordine al fatto che si vivesse insieme, ma a quanto pareva quella regola non vigeva lì.
Mentre osservava ancora il luogo, una ragazzina bionda e con l'apparecchio la notò e le venne incontro.
-Ciao- le disse. -Sono Lacy. Stai cercando qualcuno?
La figlia di Bellona abbassò lo sguardo su di lei. C'era qualcosa in quel sorriso che le faceva tenerezza.
-Sì, grazie...starei cercando...
-Lacy, tesoro, levati di torno!- gridò una voce alle spalle della ragazzina. Reyna non si aspettava che lei le desse retta. Si voltò e scomparve tra i letti, senza neanche lasciarle finire la frase, e al suo posto comparve una ragazza piena di trucco e dai lunghi capelli neri.
-Sono Drew- disse, stringendole la mano. -E tu stai a capo del campo romano, giusto? Ti ho vista stasera. A che dobbiamo l'onore?
-Cerco Piper...
-Ah, certo, quella- la figlia di Afrodite pronunciò il nome della sorella con malcelato disgusto. -Posso sapere perchè?
-Sono affari privati- sbottò il pretore. -Le devo parlare.
-Sembra una cosa importante- commentò Drew. -Dimmi tutto.
Reyna, che aveva ormai capito che l'amica non si trovava nella stanza, fece per girare i tacchi e andarsene. Ma sentì improvvisamente la voglia di raccontarle tutto quello che era successo, sebbene non conoscesse la ragazza che aveva di fronte e la prima impressione che le aveva dat non era stata troppo buona. Aprì la bocca per rispondere ma, fortunatamente, venne fermata.
-Non ce n'è bisogno, Drew, sono qui.
Piper comparve dalla porta e si mise tra le due.
-Con i baffi stavi molto meglio...- disse alla sorella.
Drew divenne rossa di rabbia. La figlia di Bellona afferrò per un braccio l'amica e uscì prima che potesse esplodere. Piper scoppiò a ridere.
-Baffi?- domandò il pretore.
-Già- rispose l'altra. -L'ultima moda in fatto di makeup. Ma fai attenzione a Drew, anche lei sa usare la lingua ammaliatrice. Allora... che volevi dirmi?
Si avvicinarono al laghetto delle canoe, e si sedettero nello stesso punto in cui dopo la battaglia avevano parlato a proposito di Afrodite e di cosa le aveva profetizzato. Le sembrò giusto, visto che doveva discutere di quello.
-Sputa il rospo- la incalzò Piper.
-Ecco...- Reyna non riuscì a trattenere un sorriso. -Avevi ragione.
-Su cosa?
La figlia di Bellona esitò. Anche se aveva passato le ultime ore a immaginare quella conversazione, non sapeva bene da dove cominciare. Perciò partì dall'inizio.
-Qualche giorno fa Hylla è arrivata a San Francisco e mi ha chiesto di vederla in città. Non le andava di entrare al campo da sola, e data la sua altissima considerazione per i maschi dovuta alla sua natura di amazzone, ho preferito così.
-Brutte notizie?- chiese Piper, preoccupata.
-No, ma neanche di buone. Aveva perso diverse compagne con Orione e voleva informarmi ma il punto è un altro. Stavo tornando a piedi al campo, ed ero persa nei miei pensieri... insomma, non sono mai stata così distratta in vita mia.
La figlia di Afrodite rise. -E...?
-Voltando l'angolo mi sono sontrata con un ragazzo. Un mortale.
-Ho già capito dove vuoi andare a parare- la interruppe Piper. -Sono così felice per te!- aggiunse, abbracciandola.
-Grazie. Ma volevo chiederti un consiglio.
-Per quello c'è tempo. Ma adesso voglio che mi racconti tutto, nei minimi dettagli. Lui chi è? Siete mai usciti insieme?- gli occhi della figlia della dea dell'amore si illuminarono. Non era difficile capirne il motivo.
-Si chiama Eric. Ci siamo visti un paio di volte ma non è successo niente. Lui però mi piace... Non gli ho detto niente sugli dei o su chi sono, ovviamente.
-Che cosa tenera. Sai, dovresti parlargli e dirgli tutto. Sui tuoi sentimenti, intendo. Non so se ti crederebbe sul fatto degli dei.
-Già- sospirò Reyna. -Ma per quello temo sia ancora presto. Non ci siamo visti spesso, in fondo.
-Beh, tienilo a mente per il futuro. Volevi chiedermi questo?
-No- scattò la figlia di Bellona. -Il fatto è che vorrei poter lasciare il campo più spesso per incontrarlo... ma sono pretore. Anche quando Frank tornerà non ne avrò il tempo. Non posso permettermi di innamorarmi di un mortale.
-Ma l'hai fatto- le fece notare Piper. -Non sono cose che si scelgono.
-Io...- Reyna prese un grosso respiro. -Io pensavo di lasciare il mio posto da pretore.
La figlia di Afrodite la guardò, stupita.
-Ne ho già parlato con Nico- riprese lei. -Dice che è una pessima idea. Ma cosa può saperne lui? Non è mai stato fidanzato e non credo...
-Davvero?- la interruppe Piper. -Guarda un po' là.
Indicò un punto poco distante sulla spiaggia del laghetto. Il figlio di Ade era in piedi accanto a un ragazzo biondo, che si stava sbellicando dalle risate. Nico alzò gli occhi al cielo e fece lo sgambetto all'altro, che inciampò e cadde in acqua. Poi uscì e afferrò l'amico per la vita prima di rituffarsi. Li sentì ridere quando ricomparvero sulla superficie del lago e... si baciarono.
La figlia di Bellona rimase di sasso. Nico non le aveva ancora detto niente. Ma cercò di concentrarsi sull'argomento della conversazione.
-Quindi?- domandò. -Devo dare ascolto a lui?
-Vedi, Reyna- disse Piper. -Continuare a essere pretore non significa rinunciare a Eric. Parla con Frank. Puoi trovare un modo per mandare avanti entrambe le cose. E un giorno dovrai raccontargli tutto e invitarlo a Nuova Roma. Il Campo Giove ha bisogno di te. Ma questo non vuol dire che devi rinunciare all'amore. Nessuno dovrebbe.
-Piper...- Reyna aveva le lacrime agli occhi dalla commozione. Non era una cosa che le capitava spesso.
Si abbracciarono di nuovo, e la figlia di Bellona riuscì a mormorare un 'grazie'.
note dell'autrice
ooook, io ho DOVUTO farla innamorare di qualcuno, visto che non ci ha pensato zio Rick, così ho inventato Eric. Un nome che adoro, o almeno lo adoravo prima di leggere Divergent. Insomma, spero sia una cosa sensata e che siano felici insieme :)
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Eroi dell'Olimpo: Non sarà davvero finita così?
FanfictionSu, su, non credo ci sia bisogno di una descrizione. Il titolo dice giá tutto. "Il sangue dell'Olimpo" mi ha lasciata con qualche domandina, e volevo inventare un piccolo seguito. Sapete benissimo tutti cosa troverete se mai deciderete di iniziare l...