Era tardo pomeriggio al Campo Mezzosangue, e tutti stavano tornando alle proprie cabine preparandosi per la cena. Beh, quasi tutti.
Nico stava seduto sui gradini fuori dall'infermeria, a osservare la scena. Will non aveva apprezzato la sua partecipazione alla caccia alla bandiera della sera precedente: si era appena dimesso e non doveva sforzarsi, o almeno questo era quello che diceva lui. Il figlio di Ade si sentiva bene. Aveva ancora un po' paura di usare i suoi poteri dell'Oltretomba, ultimamente, e anche per questo l'aveva evitato durante la partita.
Perchè l'aveva deciso lui, si impose di pensare, non perchè gliel'aveva detto Will.
Aveva passato in infermeria con il figlio di Apollo gli ultimi giorni ed era stato... ehm, particolare? Cioè, i due non erano mai soli dato il grande numero di feriti dopo la guerra con Gea ma...
Nico non sapeva che pensare. Non gli era neanche dispiaciuto quando Will, alla fine della partita, lo aveva costretto a tornare in quella stanzetta deprimente. Pensava che, ora che i malati erano di meno... magari il figlio di Apollo avrebbe passato più tempo con lui. Preferiva non chiedersi perchè voleva passare più tempo con quel tipo; era così e basta.
Strano, visto che era il ragazzo più irritante della terra. Forse però non batteva Leo Valdez: lui era il ragazzo più irritante che conosceva. O meglio, che aveva conosciuto. Era piuttosto sicuro che fosse morto solo... aveva percepito qualcosa di strano, dopo l'esplosione. Era morto. Ma come in modo... diverso. Si stava stancando di cercare di capirne il motivo. Anche allora, lasciò perdere.
Continuò a osservare i campeggiatori e il cielo, visto che il sole iniziava a tramontare.
-Ehi- disse una voce.
Un secondo dopo, Will era seduto accanto a lui. Aveva una mela rossa in mano.
-Una mela al giorno toglie il medico di torno. - gli disse porgendogliela.
-Quindi se la prendo te ne vai?
Nico non voleva che se ne andasse, ma odiava dar ragione al figlio di Apollo su ogni minima cosa. E in fondo si divertiva anche un po' a contraddirlo.
-No- dichiarò Will. -Sono un semidio, mica un medico.
Sarebbe stato più credibile se non stesse portando al collo lo stetoscopio... Ma Will se ne accorse e lo fece sparire in un attimo, togliendo al figlio di Ade la possibilità di farglielo notare.
-Ok...- disse, cercando di sembrare seccato. Ma era sicuro di non esserci riuscito.
Rimasero in silenzio, sui gradini, per un paio di minuti a guardare il campo. Nico si sentiva strano ogni volta che gli stava vicino. Era una sensazione simile al disagio, solo che era positiva. Molto positiva. Da quanto ricordava, si era sentito così solo con una persona in tutta la sua vita. E non era finita bene. Cercò di non pensarci...
Il figlio di Apollo era molto più silenzioso e serio del solito. Quindi meno fastidioso. Sembrava assorto nei suoi pensieri... A Nico non dispiaceva certo il silenzio. Quando finì la mela, Will si decise a parlare.
-Ti devo dire una cosa...
Il figlio di Ade non scoprì mai cosa volesse dirgli, perchè a quel punto risuonò il gong che indicava l'ora di cena. Will abbassò lo sguardo.
-Ora di cena. Beh, ci vediamo Death Boy.
Si alzò e gli scompigliò i capelli con una mano.
-Ti ho già detto di. Non. Chiamarmi. Così, Solace- avrebbe dovuto essere una minaccia, ma Nico dubitò fosse riuscita quando si accorse che stava sorridendo. Perchè stava sorridendo? Non era la prima volta che capitava, da quando aveva quel tipo intorno. Will scomparve in infermeria ridendo. Evidentemente anche a lui piaceva dargli fastidio, perchè ci riusciva sempre benissimo. Anche se in modo diverso dagli altri.
Nico si diresse al padiglione per mangiare, chiedendosi cosa avesse di tanto importante da dirgli il figlio di Apollo. Non lo aveva mai visto così serio. In verità non l'aveva mai visto serio, punto.
La cena filò liscia, finchè un gruppo di pegasi non atterrò sul tavolo del principale proprio sulla Diet Coke di Dioniso. Nico stava cenando al tavolo di Ade, da solo... come facevano anche Percy e Jason, che in quel momento si trovava al Campo Mezzosangue. Quindi avevano riunito Greci e Romani, sconfitto Gea, ma non avevano ancora tolto quella stupida regola dei tavoli?
Un minuto dopo averlo pensato, arrivarono i pegasi. Uno, di color cioccolato, atterrò proprio davanti al signor D... Il cavaliere era Frank Zhang. Il figlio di Ade immaginava che fosse più bravo come cavallo che come cavallerizzo. Il pretore della Dodicesima Legione non aveva neanche un mese di candidatura e già aveva fatto una figuraccia davanti ai compagni che l'avevano accompagnato, che invece si trovavano al margine del padiglione, e stavano tranquillamente smontando. Più epica dell'espressione sul volto di Frank era quella di Dioniso: la lattina, scoppiata, l'aveva infradiciato da capo a piedi con una bibita marrone, che stonava con il rossore che gli era arrivato in faccia. Rossore di rabbia, probabilmente. Continuava a spostare lo sguardo dalla lattina al cavallo a Frank, ed era chiaro che stava per scoppiare.
Il figlio di Marte doveva aver avvertito il pericolo, infatti spronò velocemente il suo pegaso e raggiunse i commilitoni. Dai tavoli si alzarono delle lievi risate... solo Percy aveva la faccia tosta da ridere a voce alta, ben sapendo che il signor D lo sentiva. Quello, però, era troppo impegnato a guardare male Frank per notarlo.
Alla fine disse, con una calma mortale: -Che pensavi di fare, Romano?
Schioccò le dita, e in un attimo tornò pulito. Chirone, che era stato altrettanto colpito dalla Diet Coke, non aveva altrettanta fortuna.
-Ehm...- iniziò il pretore, ma era chiaro che non gli era mai capitato di avercela a che fare con dei del vino arrabbiati. Reyna salvò la situazione.
-Ci spiace per l'inconveniente, divino Dioniso, ma qualcuno qui ha saltato le ultime lezioni di equitazione al campo per seguire la Grande Profezia...- fissò Frank, che sembrava desiderare di essere invisibile.
-Siamo venuti a parlare proprio di profezie... ehm... è il momento?- domandò la figlia di Bellona quando si accorse che erano tutti a cena.
-Beh,- intervenne Chirone. -Fermatevi a mangiare con noi e ne riparliamo dopo, se non è urgente.
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Eroi dell'Olimpo: Non sarà davvero finita così?
FanfictionSu, su, non credo ci sia bisogno di una descrizione. Il titolo dice giá tutto. "Il sangue dell'Olimpo" mi ha lasciata con qualche domandina, e volevo inventare un piccolo seguito. Sapete benissimo tutti cosa troverete se mai deciderete di iniziare l...