Calipso non aveva mai visto il campo. Ne aveva sentito parlare solo quando Percy era atterrato sulla sua isola, quelli che parevano secoli prima, ormai. Lo aveva descritto come un luogo bellissimo in cui si sentiva a casa, per cui valeva la pena lottare, piuttosto che permettere venisse distrutta dagli eserciti di Crono. Nella sua mente, aveva costruito un'immagine del luogo a partire da quelle informazioni, anche se non erano molte. Quando raggiunsero la cima della collina e riuscì a scorgerlo, si accorse di essersi totalmente sbagliata.
Era mano nella mano con Leo. Tremava debolmente, un movimento quasi impercettibile che lei riconobbe solo perchè ormai lo conosceva come le sue tasche. Considerando che il figlio di Efesto non stava mai fermo, se non quando dormiva. Interpretò il gesto come una forma di eccitazione o, al più, di ansia. Dopo tanti giorni di viaggio, durante i quali aveva perso un paio di volte la speranza di raggiungere la meta, era quasi incredibile che fossero arrivati.
La valle che si stendeva sotto di lei era quasi grande come la sua Ogigia, ma al posto dei giardini pieni di fiori esotici, la superficie era occupata da una parte dai campi di fragole, dall'altra da alcuni edifici posizionati in modo che formassero un'omega, l'ultima lettera dell'alfabeto greco, o al più poteva assomigliare a un ferro di cavallo. Poco lontano dalla collinetta su cui si trovavano, c'era una casa che poteva assomigliare a una fattoria, più in là un'arena e un padiglione su cui si intravedevano delle enormi tavolate... Vicino a lei si stagliava un enorme pino, sotto cui sonnecchiava un drago. La ninfa ne sapeva abbastanza di draghi per poter dire che stesse facendo la guardia a qualcosa... alzando gli occhi, vide un panno dorato che penzolava da un ramo. Lo riconobbe all'istante.
-Quello è il vello d'oro?- domandò stupita, indicandolo.
-Già- rispose Leo. -Ti consiglio di non avvicinarti troppo, se non vuoi che Peleo ti bruci viva... per quello se vuoi ci sono io.
Aprì una mano, e una fiammella ci prese vita.
-Idiota- si staccò da lui, sbuffando, e incrociò le braccia al petto. Nonostante ciò, sorrideva.
Il figlio di Efesto la ignorò. Fece un passo avanti e fece un grosso sospiro. -Casa...- mormorò.
Davanti a loro il sole stava tramontando su un laghetto. Calipso non l'aveva notato prima. Non aveva neanche notato che il campo era deserto.
-Dove sono tutti?- chiese Leo, dando vita ai suoi pensieri.
-Sei stato via parecchio, amico- rispose Jason, comparendo accanto a loro. -Ora di cena... ricordi?
I loro amici iniziarono a discendere la collina come se l'avessero fatto miliardi di altre volte, il che oltretutto poteva essere vero. Quando si furono un po' staccati, la ninfa riafferrò con decisione la mano del suo ragazzo e li seguì. Tenendosi un po' a distanza.
Se tutti i semidei del campo stavano cenando insieme in quel momento, era sicura che la comparsa improvvisa di Leo, per loro morto, potesse suscitare un po' di imbarazzo. Quindi lasciò che gli altri facessero la loro entrata al padiglione per primi.
Quando si furono avvicinati abbastanza, tenendosi fuori dalla portata degli sguardi, Calipso vide che i loro amici si erano in parte accomodati ai loro tavoli, mentre nel centro, davanti a un tavolo più grande che doveva ospitare i personaggi più importanti del Campo Mezzosangue, erano rimasti solo Annabeth, Frank e Hazel. La ninfa si accorse solo allora di morire di fame, ma cercò di non farci caso.
-Quindi cos'è successo durante l'impresa?- stava chiedendo una voce proveniente dal tavolo.
-Chirone...- le sussurrò Leo. -è il centauro che si occupa del campo.
-Avevo sentito che era Dioniso a occuparsene- ribattè lei.
-Beh, ufficialmente è il signor D... in verità scarica tutto il suo lavoro a Chirone. Tecnica interessante, la proverò un giorno o l'altro...
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Eroi dell'Olimpo: Non sarà davvero finita così?
FanficSu, su, non credo ci sia bisogno di una descrizione. Il titolo dice giá tutto. "Il sangue dell'Olimpo" mi ha lasciata con qualche domandina, e volevo inventare un piccolo seguito. Sapete benissimo tutti cosa troverete se mai deciderete di iniziare l...