Capitolo 30 ~ Shiver

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Non è mica così che ce l'hanno raccontata a scuola.

Avevo il sospetto che certe verità scomode fossero state provvidenzialmente epurate dai nostri libri e dalle storie che ci vengono tramandate oralmente, ma non avrei mai immaginato che si fossero spinti tanto oltre. Bello schifo! Sapevo già che siamo governati da imbecilli di notevole livello, ma che le cose siano così da secoli, perché una verità tanto significativa non può essere cancellata nell'arco di pochi anni, è alquanto sconfortante.

I nostri nemici storici arrivano diretti da un altro pianeta. Stupendo. Ma che diamine, non pensavano che sarebbe stata un'informazione utile da darci? Sono cose che mi fanno rizzare i capelli dalla rabbia perché io non credo nemmeno per un momento che non lo sapessero. Avranno pensato che se avessimo saputo che i nostri avversari erano visitatori di un altro mondo, avremmo avuto troppa paura di loro per continuare a combatterli. Ci ritengono dunque dei codardi? Quando mai, in millenni di spargimenti di sangue, ci siamo tirati indietro davanti al dovere? Trovo che l'idea che hanno di noi sia alquanto offensiva, ma d'altronde..perché avere stima della carne da cannone? Siamo solo strumenti, carne da macello. In fondo meno cose i soldati semplici sanno, meglio è. Altrimenti potrebbero venire loro dubbi, potrebbero incominciare a farsi domande e, si sa, i soldati che pensano con la propria testa sono inutili.

Quando, come oggi, mi rendo conto che siamo governati da un branco di idioti, mi torna forte la voglia di fumare, nonostante io abbia smesso da oltre trent'anni. Se non altro mi aiuterebbe a distendere i nervi.

Scuoto la testa. I nostri capi ci hanno mentito, una cosa davvero riprovevole, e realizzare questo piccolo dettaglio mi ha temporaneamente sviata dalla problematica principale. Sapevo che i Vampiri non sono tutti uguali. Anche i novellini lo capiscono, lo senti a pelle. Cain e alcuni altri di loro hanno....non lo so...hanno qualcosa. Fanno venire i brividi più degli altri, ecco. Pensavo dipendesse dal fatto che erano molto antichi. Insomma, assistere al susseguirsi dei millenni, vivere l'inizio e la fine delle civiltà qualche segno addosso te lo deve pur lasciare, no?
Ero anche arrivata a supporre che potessero essere i primi, il prototipo, il modello originale. Però ero convinta che fossero una di quelle razze create magari per errore a causa di qualcuno che aveva pasticciato troppo con la magia. Che i Vampiri siano in realtà Umani posseduti dai demoni, come sostiene certa propaganda becera, non l'ho mai creduto; ma non mi aspettavo nemmeno questo.

I Vampiri sarebbero quindi i primi immigrati della storia? Che pensiero a dir poco surreale!

I nostri capi li additano come parassiti che ammorbano il mondo, mentre loro sono in realtà dei profughi alieni. Se esaminiamo la cosa da questa prospettiva io e la mia gente non ci facciamo proprio una splendida figura. Difendere gli Umani certo, più che giusto, ma quella cosuccia della caccia indiscriminata che tanti dei nostri leader ancora oggi caldeggiano? Persino più disdicevole del resto.

Mi piacerebbe stare qui, sul balcone di questo palazzo fuori dal mondo a meditare sulla rivelazione appena ricevuta e su come questa potrebbe rivoluzionare il mio mondo e i suoi punti fermi, ma non posso. Se stessi via troppo a lungo ci sono persone che inizierebbero a farsi delle domande. Non solo i miei piccoli. Loro non rappresenterebbero un problema, visto che ho intenzione di metterli a parte di questa mia incursione nel cuore del regno dei nostri nemici quanto prima. Ci sono altri che, se capissero cosa ho fatto oggi, potrebbero aversela davvero a male. Lo capiranno, prima o poi, so che lo faranno, solo che sarebbe davvero disastroso per i miei piani venire scoperta già oggi.

Rientro e mi accomodo nuovamente sul divano. Rea è rimasta a osservarmi in silenzio per tutto il tempo, discretamente. L'ho apprezzato davvero.

«Bene, credo di avere metabolizzato l'informazione» annuncio «anche se temo che questa susciti subito un'altra domanda alla quale vorrei che tu rispondessi con assoluta sincerità».

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