Capitolo 20 *** Coco

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Se dicessi che questa me la aspettavo mentirei sapendo di mentire.

Da quanto tempo ci conosciamo io e Anna? Da anni. No, di più, da una vita...ma conoscere qualcuno da una vita vuol forse dire conoscerlo davvero, quando di vite se ne sono vissute a centinaia?

Io e Anna giocavamo insieme in questa casa, quando venivo a trovare la nonna. Lei è di qualche anno più grande di me, e per me è un po' la sorella maggiore che non ho mai avuto. Scoprire che c'è qualcosa, una parte così importante di lei, di quello che è, di chi è davvero della quale sono stata all'oscuro finora dovrebbe sconvolgermi, farmi adirare perfino, ma non accade. Chi sono io per giudicare, in fondo?

Se lei non fosse venuta da me, rivelandomi la propria vera identità, io sarei mai andata da lei a dirle che sono un Cavaliere? No di certo. Per proteggerla, per proteggere Cain e il nostro mondo, che esiste in fragile equilibrio con quello umano proprio perché pochi, pochissimi credono in esso, avrei mantenuto il segreto. Mantenere un segreto del genere, anche quando lo si fa a fin di bene, è un po' come mentire. No, davvero non sono in condizione di giudicarla.

Se fosse venuta da me anche solo una settimana fa, e con un sorrisone mi avesse annunciato "Sai che c'è, amica mia? Sono una Custode, una strega, non è favoloso?", io l'avrei presa per matta.

Il fatto che io capisca non vuol dire però che la situazione non inizi a farsi un pochetto ingarbugliata, o sbaglio?

Mi rendo conto che, purtroppo, ci sono un sacco di cose che ancora non ricordo, ma ora che qualche informazione appresa nella mia precedente esistenza inizia a riemergere mi sovviene che essere una Custode è in effetti un fatto ereditario. Questo vuol dire che anche la nonna di Anna, la dolce signora Rosa che è stata per me un po' una seconda nonna, e che era amica di infanzia della mia, di nonna, è una Custode anche lei. Oh, cielo! Quindi quando io e Cain siamo andati a casa sua lei sicuramente deve aver capito chi Cain fosse in realtà! E io che per un attimo avevo pensato di dover

Non divaghiamo, Coco, torniamo alla questione in oggetto. Una cosa per volta.

Ricapitoliamo un attimino, tanto per fare chiarezza. Prima io divento la guardia del corpo di un Vampiro che ho amato nella mia vita passata e che, in effetti, credo proprio di amare tutt'ora. Proprio per questo abbandono senza pensarci due volte la mia vecchia vita, trovandomi tra l'altro improvvisamente alleata con un gruppo di quelli che sono i più antichi e acerrimi nemici di noi Cavalieri. Senza contare il fatto che ho pure scoperto che i miei genitori e persino mia nonna hanno sempre saputo chi io fossi in realtà e non me lo hanno mai detto. Ma sì, sorvoliamo su questo dettaglio, anche perché in fondo in fondo li capisco pure.

Comunque, per completare il quadro, ecco che una delle mie più care amiche d'infanzia, dopo aver dichiarato di essere in realtà una specie di strega, mi piomba in casa pretendendo di proteggere entrambi, sia me che Cain. È solo una mia impressione o si sta lievemente esagerando?

Bene, cerchiamo di ragionare con calma e lucidità. In primo luogo è ormai chiaro che le persone che pensavo di conoscere da una vita in realtà non sono chi io pensavo fossero... ma perché dovrei stupirmi di questo? Io stessa non sono chi pensavo di essere, perciò è tutto ok. Un momento... non è che adesso salta fuori che la vicina è davvero un demone? Oh, cielo... ma sto divagando di nuovo.

C'è una cosa che avrei dovuto chiedermi fin dal principio, una cosa così semplice, così ovvia, così scontata da essermi sfuggita: da cosa, di preciso, dovrebbe proteggerci Anna?

Io so da cosa devo proteggere il mio Vampiro: dal sole, dall'umanità in generale, dalla sua stessa brama di sangue. Non ho avuto però, durante questi nostri giorni di vita insieme, la percezione di pericoli più reali e immediati. Allora cosa mai potrà essere? Cos'è che ci minaccia?

Una reminiscenza improvvisa affiora alla mente, fulminea e improvvisa come un fulmine che squarcia il sereno. Lo vedo, davanti ai miei occhi come se fosse reale, il lampo di uno sguardo color indaco, uno sguardo un tempo amato e ora temuto, il frammento di un ricordo della mia ultima esistenza. Occhi così belli, così simili a quelli violetti che ora mi fissano con un accenno di sorpresa, eppure infinitamente diversi, così crudeli, così minacciosi, un abisso senza fondo di ambizione cieca e totale indifferenza. Un'ombra che, tornando da un passato che credevo sepolto, viene a turbare la quiete duramente conquistata di questa mia nuova esistenza.

In un attimo ricordo, all'improvviso ricordo tutto. Tutto il dolore, tutto il terrore. Ricordo come quel tradimento mi abbia uccisa ancora prima che la lama giungesse a trapassarmi la carne, rammento tutta la mia stupidità, la terribile colpa di un amore cieco e malriposto.

Fisso il volto amato di Cain con improvviso terrore mentre il mio cuore raggela sotto il peso del ricordo del mio più grande errore.

Un urlo silenzioso mi erompe dalle labbra, che non mi ero accorta di aver dischiuso, le forze mi abbandonano, la coscienza viene meno, il dolore al petto si fa rovente. La cicatrice della mia ultima morte prende a pulsare e io sto quasi per crollare a terra quando due forti, salde braccia mi afferrano, mi sorreggono, mi cullano prima che la coscienza venga meno, schiacciata dal peso della colpa e del dolore.

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Anche se con un giorno di ritardo eccoci qui. Purtroppo ancora una volta mi trovo ad affrontare un periodo fitto di impegni. Cercherò di attenermi al programma, pubblicando un capitolo a settimana, ma non posso garantire che la pubblicazione sarà proprio di giovedì vedremo come evolveranno le cose!

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