Capitolo 58 ~ Shiver

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Terminato di sistemare i quadri, Moonshine e Dark sono venuti a darci manforte. Con il loro aiuto siamo riusciti a finire di sgombrare dai libri la scrivania e il pavimento. Avevo provato a contare i volumi quando ho iniziato il lavoro, così, per curiosità, ma ho perso il conto a quattrocentoventi. Probabilmente è perché, a quel punto, sono stata distratta da un titolo e da una copertina particolarmente accattivanti. Dovrò chiedere al giovane Cavaliere se mi concederà di prendere in prestito qualcuno dei suoi libri. La prospettiva di una guerra imminente davvero non è un valido motivo per trascurare la cultura. O lo svago. Ah, se solo i nostri illustri membri del governo adottassero la medesima politica...

Quando ero ancora una giovane idealista, convinta che fosse possibile imprimere un cambiamento alla stagnante fissità della nostra cultura, ho provato a suggerire, a una delle feste indette da mio marito, che sarebbe stato bene che tutti noi aristocratici, sui quali per diritto di nascita ricade l'onore e l'onere del governo, dedicassimo un po' del nostro tempo alla lettura dei libri scritti dagli Umani.

Le loro passioni non sono forse le stesse che ardono anche nei nostri petti? Dolore, amore, odio, paura non sono forse sentimenti universali? La loro storia, non è, in fondo, strettamente è indissolubilmente legata alla nostra?

Gli amici di mio marito mi hanno riso in faccia e lui, dopo la festa, mi ha picchiata per la mia insolenza e per averlo messo in ridicolo davanti a tutte quelle personalità di spicco. Era la prima volta che mi metteva le mani addosso. Non sarebbe stata l'ultima, ma tutte le percosse, le ferite del corpo e dell'anima che sono venute dopo le ho cercate con la mia studiata impudenza, con la mia ostinazione, la mia continua mancanza di rispetto, e con quello che per me è stato il sacrificio più grande.

Quel giorno ho capito una verità triste e semplice: in certi casi purtroppo piuttosto che far cambiare opinione al marito, l'unica cosa da fare è cambiare marito. Purtroppo la nostra società non ammette il divorzio, l'unico modo per riavere la mia libertà era farmi ripudiare. A dire il vero lui si è rivelato più ostinato del previsto. Non che tenesse particolarmente a me, ma al prestigio che gli deriva dalla parentela con la mia famiglia...a quello decisamente teneva. Solo quando si è convinto che io fossi sterile si è deciso a liberarmi dal vincolo gravoso che ci univa. Povero illuso. Non sapeva che, se davvero non vuoi un figlio, ci sono modi a cui ricorrere per evitare di concepire. Un altro argomento sul quale i Guardiani maschi sono spaventosamente ignoranti, anche se in questo caso è nostra cura evitare di istruirli.

Rinunciare ai miei sogni di maternità è stato il più grande sacrificio che io abbia mai fatto, ma non me ne pento. Che cosa sarebbe diventato da adulto il frutto del mio grembo? Un altro ottuso burocrate che avrebbe contribuito alle sofferenze della nostra gente. Oppure carne da macello da schierare contro i nostri atavici nemici. In entrambi i casi mi sarebbe stato insopportabile. E poi il destino ha fatto in modo che avessi lo stesso dei figli, anche se non sono frutto del mio grembo.

Efficientissimi, tra l'altro, i miei piccoli. Non mancano di farmi fare bella figura, che sia sul campo di battaglia o durante un trasloco. Sono davvero fiera di loro, forse dovrei dirglielo più spesso.

Sì, con l'aiuto di Moonshine e Dark anche per svuotare questi scaffali stracolmi non ci dovrebbe volere molto. Uno o due giorni al massimo. Bah, mi lamento ma in fondo mi piace questo lavoro.

Con indomito spirito combattivo mi accingo ad affrontare la sezione classici. La porta si spalanca di colpo, e la più piccola della famiglia fa irruzione nella stanza, spalancando la porta con inusitata energia. Moonshine si scosta dalla traiettoria appena in tempo. Diamine, la bimba dovrebbe imparare a contenere il proprio entusiasmo. Anche se a noi, in fondo, piace così.

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