Capitolo 13: Labbra Bugiarde

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<No no no! É fuori questione!>.
Riko girava avanti e indietro per la stanza mentre Hyuga, Kiyoshi e Izaki la seguivano con lo sguardo, seduti sul divano e speranzosi di non essere inclusi nel dibattito.
A differenza loro, Kuroko stava in piedi e, gesticolando, discuteva con lei.
<Prometto che non lo perderò di vista neanche un secondo, e poi, tecnicamente non é mai scappato>.
<Kuroko ha ragione> esordì Kagami ma all'occhiataccia che Riko gli lanciò girò il capo verso la frazione opposta del salotto.
Nello stesso istante Alexandra si sporse dalla porta della cucina dove, insieme al resto del gruppo, era intenta a guarnire i panini per il pranzo.
<Allora? Vi siete messi d'accordo?>.
Fu l'espressione contorta di Kuroko a mettere in chiaro il contrario.
<Come non detto> sospirò per poi sparire nuovamente.
<Posso capire la tua ansia Riko, ma non possiamo lasciare Numero Due qui da solo>.
Kuroko si trattenne dall'aggiungere "concordo".
<E perché no?> ammise addentando nervosamente un unghia.
<Non ti ricordi che abbiamo concordato di fare il campeggio stasera? Dovremmo lasciarlo da solo una giornata intera>.
Riko sbarró gli occhi: se ne era veramente dimenticata.
Tacque non sapendo bene cosa dire.
Hyuga si alzò dal divano, le si avvicinò e le prese una mano.
<Capisco la tua preoccupazione, ma saremo in tredici. Figurati se riuscirà ad allontanarsi senza essere visto, giusto ragazzi?> si rivolse poi ai presenti.
<Ma certo> rispose Kagami annuendo energicamente.
<Sicuro, sarebbe proprio il colmo> aggiunse Izaki che fino a quel momento era rimasto in disparte.
<Porterò anche il guinzaglio, non si sa mai> specificò Kuroko.
Riko guardò il piccolo husky ai suoi piedi che, scodinzolando, teneva in bocca il guinzaglino rosso.
<Come faccio a dire di no a questi occhioni teneri?>.
E così Riko si inginocchiò per accarezzarlo bofonchiando "e va bene, ma guai a voi se lo perdete di vista".
<Ottimo! Adesso andiamo ad aiutare con i panini prima che Murasakibara se li mangi tutti>.
<Guarda che ti ho sentito!> urlò stizzito l'interpellato.
Con l'aiuto di tutti finiro di condire i panini in pochissimo tempo.
<Prossima fermata?> domandó Aomine mettendo lo zaino in spalla.
<I monti adirondack> rispose Alexandra uscendo sotto il sole di Agosto.
Dopo una lunga camminata arrivarono finalmente a destinazione.

I monti adirondacks erano così vasti che ci si sentiva quasi intimoriti a rimirarli ed erano così in alto che il cielo immenso, con le sue candide nuvole compatte, sembrava essere quasi tangibile.
Un vasto corso d'acqua rifletteva il celeste del cielo limpido.
<Che spettacolo> mormorò Kuroko.
<Lo é davvero...> confermò Kagami.
La sua mano si mosse in cerca di quella di Kuroko e si frenò solo quando sfiorò il suo mignolo.
Era il momento migliore: tutti erano rapiti dal paesaggio sconfinato.
Lo sentì sussultare per un istante quindi rimase immobile, incapace di mettere fine a quel contatto, poi, le dita di Kuroko gli accarezzarono il palmo della mano fino ad intrecciarsi con le sue.
Improvvisamente non c'era nessun altro all'infuori di loro.
<Vogliamo fermarci per mangiare?>.
La proposta di Alexandra li strappò via da quel sogno ad occhi aperti.
Si guardarono imbarazzati e le loro mani si allontanarono in un batter d'occhio.
Presero tutti posto su alcune lastre di pietra sistemate come panchine per gli escursionisti.
Concluso il pranzo proseguirono.
<The Mount Marcy>.
Joseph indicò una vetta in lontananza designandola come la più alta.
<Chissà che vista si vede da lì> commentò Kiyoshi imbambolato.
<Credo che abbiamo scelto il momento migliore per vederli, c'é un tempo perfetto> osservò Alexandra guardando il cielo.
<Beh, deve essere bello venire a sciare quassù, probabilmente durante l'inverno ci sono molti più turisti> obiettò Kagami.
Proseguirono il tour finché c'era ancora luce.
Quando il chiarore del tramonto cominciò a tingere le cime dei monti decisero che era arrivato il momento di tornare indietro.
Si affidarono alla guida di Joseph e discesero la montagna per raggiungere il punto più a valle in cui piazzare le tende.
<We're arrived!> annunciò Joseph togliendosi lo zaino dalle spalle e avanzando per iniziare a piantare una tenda.
<Ma sarà sicuro accamparsi qui di sera? Voglio dire...non ci sono animali pericolosi da queste parti giusto?>.
<Non avrai mica paura?> lo schernì Kagami.
Aomine si drizzò raccogliendo tutta la sua dignità.
<Tsk! Forse tu!> ribatté inasprito.
<Voi due, invece di perdervi in chiacchiere aiutate Joseph con la tenda> li redarguì Alexandra che nel frattempo stava tentando di capire come montare la seconda tenda.
Le sue parole generarono l'effetto desiderato: i due non solo aiutarono Joseph ma si diedero un bel da fare anche per montare le altre due.
La sera aveva inghiottito ogni cosa: i fitti alberi, i sentieri, le vette.
Solo il falò che avevano acceso per vedere e per arrostire i marshmallow dominava il buio.
Al secondo bruciato Kagami si arrese e posò il bastone a terra proprio di fianco a Kiyoshi il quale quella sera aveva notato essere di poche parole, più del solito.
<Tutto bene?> gli chiese.
Kiyoshi alzò gli occhi come se non avesse capito chi si stesse rivolgendo a lui.
L'aria cupa che aveva assunto svanì dal suo volto.
<Tutto bene> sorrise.
<Ti fa male?> chiese indicando il ginocchio che si stava massaggiando da svariati minuti.
<Mentirei se dicessi di no> ammise, poi inarcò le labbra <temo che la camminata di oggi pomeriggio sia stata uno sforzo eccessivo per questo ragazzotto> ipotizzò dando un colpetto alla parte interessata.
<Perché non hai detto niente?> lo rimproverò Hyuga.
Kiyoshi rimase imperturbabile.
<Perché il dolore é arrivato molto dopo, non c'é alcun bisogno che vi preoccupate per me, davvero> spiegò riconoscente.
Riko però sembrò rattristarsi.
La Seirin, o meglio la ex Seirin ricordava bene l'infortunio di Kiyoshi e si era anche pentita, con tutto quello che era successo, di averlo lasciato in stand-by in un angolo e di non avergli chiesto più nulla.
Era inutile: chiunque fosse stato presente a quella cena avrebbe dedotto che l'atmosfera intorno al fuoco si era incupita; e doveva averlo notato anche Kiyoshi perché si alzò in piedi.
<Credo sia arrivato il momento di fare un annuncio>.
Li guardò tutti, dal primo all'ultimo mentre parlava.
<La Seirin é stata la cosa migliore che potesse capitarmi, così come competere nel torneo interscolastico e mi sono serviti entrambi per capire cosa voglio fare nella vita>.
Perfino Murasakibara distolse gli occhi dai quattro marshmallow che aveva impilato sul bastone per posarli su di lui.
<Difatti, ho deciso che, visto che non potrò correre in prima persona su un campo da basket allora diventerò la mente che guida i giocatori...>.
I suoi occhi brillavano non grazie alla luce tremolante sel fuoco ma a una passione contagiosa.
La voce di Riko nascondeva incredulità ma anche gioia
<Kiyoshi...vuoi dire che->.
<Si, voglio diventare un allenatore di basket> concluse incapace di trattenere una lacrima.
<Oh, Kiyoshi>.
Riko fu la prima ad alzarsi e ad abbracciarlo.
Poi Hyuga, Kuroko, Kagami, Izaki e Joseph prima che Alexandra lo trattenne dalla maglietta.
<it will be better to give them a moment with each other> gli disse.
<Sono così contento per te Kiyoshi> si congratulò Kagami, seguito da Kuroko.

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