𝓣𝓱𝓮 𝓖𝓱𝓸𝓼𝓽 𝓸𝓯 𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼𝓽𝓶𝓪𝓼 𝓟𝓪𝓼𝓽

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24 dicembre 2001

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24 dicembre 2001

Toc, toc, toc.
Il rumore insistente si insinua nel mio sonno già disturbato dagli incubi, infastidendomi.
Afferro il cuscino, me lo porto sulla testa e premo con forza.
So già di cosa si tratta: è il mio molestatore seriale.
No, non è vero, al momento, quel gufo è la cosa più vicina a un amico che abbia.
Patetico, no?
Lo pago pure.
Ripensandoci, è perfettamente conforme all'andazzo consueto della mia vita fin da quando ero in fasce.
Mi costringo ad alzarmi, perché ormai so benissimo che l'unico modo per poter tornare a dormire è aprire quella maledetta finestra e prendere quell'odioso giornale. Disdirei l'abbonamento, ma è letteralmente il mio unico contatto con il mondo esterno, perdere anche quello mi sembra un po' troppo.

La Gazzetta del Profeta mi concede una fuga di mezz'ora dalla mia vita monotona e solitaria, giusto prima che vada a rinchiudermi in laboratorio o in biblioteca.
Sono quasi certo che potrei costruire una Pietra Filosofale a questo punto, ma non lo farò mai e non solo perché non desidero assolutamente prolungare quest'esistenza tormentata, ma anche perché ho ormai compreso benissimo che quella roba porta solo guai.
Nessuno lo saprà mai, ma Draco Malfoy l'uomo sta cercando di essere migliore del ragazzino che è stato.
Per la cronaca, lo faccio per me stesso, dato che a nessuno fregherebbe niente.
Forse è stata la prima cosa su cui abbia avuto possibilità di scelta e con questo intendo dire che me la sono presa di forza la possibilità di scegliere. Fantastico, no? Posso fare le mie scelte ora, ma nessuna di queste avrà alcun impatto sulla vita di un altro essere umano. Contano solo per me, mentre quelle che hanno rilevanzaper il resto del mondo sono state obbligate e, ovviamente, errate. Non che la gente lo sappia o creda alla mia parola, comunque.

Getto un rapido sguardo al giornale e mi accorgo che è la Vigilia di Natale, di nuovo.
Non riesco a capire se il tempo scorra velocemente o inesorabilmente lento, so solo che i miei giorni continuano a fondersi tra di loro. E so già quello che accadrà questa sera; le mie Vigilie sono sempre uguali da tre anni a questa parte: ceno in camera, vuoto una bottiglia di vino e se non sono ancora abbastanza sbronzo da crollare addormentato, passo al Firewhiskey. Dopodiché, sono certo di crollare nell'oblio.
È l'unico modo per non sentire la mancanza delle cose che non ho mai avuto.
Il Natale, di solito, ne accentua il desiderio e la consapevolezza che non avrò mai ciò che voglio dalla vita intensifica il dolore.
Meglio berci sopra, no? Non giudicatemi, lo fareste anche voi se foste Draco Malfoy, credetemi.
E comunque, lo vedo come una sorta di regalo di Natale da me stesso per me stesso, ubriacarmi al punto da non poter sognare o da non ricordarmene al mattino: una notte priva di incubi, un sonno profondo e intenso.
È il meglio che posso avere.
I tempi in cui agognavo scope da corsa o costosi regali sono più che andati; i miei soldi, adesso, mi diverto a spenderli facendo ingenti donazioni anonime alle associazioni no profit della Granger.
Alcuni di voi lo considererebbero un modo per fare pace con me stesso e non avreste tutti i torti. Mi fa sentire un pelino meglio, aiutare la gente che ne ha bisogno e al contempo supportare lei. Nella mia testa sono tante piccole scuse per come l'ho trattata in passato. Non sono sicuro che abbia la stessa valenza, ma funziona, ogni tanto. Mi tira su di morale.

A Christmas Carol | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora