Perfetti Conosciuti

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«Il tuo lo vedi?» Abby pizzicò il braccio di Safira facendola saltellare sul posto.
«Ahia... sì, l'ho visto» passò la mano sul punto dolorante. «E... il tuo? Sei sicura sia venuto?»
«Oh, sì. Mia cara Rira, è impossibile non notarlo.»
«Bene, e dov'è seduto?»
«Cosa? Non te lo dico! Così mi pianti all'altare.»
«Ma se hai detto di non aver mai visto un uomo più bello di lui.»
«Perché ancora non ho visto il mio futuro marito» Safira scoppiò a ridere, ma dovette darsi un contegno visto che quasi tutto l'aereo stava dormendo. Abby era impegnata a stendersi sul viso una maschera di bellezza al cetriolo. Non aveva proprio filtri. «Ora farò il mio pisolino di bellezza, devo essere in forma per il mio primo matrimonio.»
«Vuoi abbandonarmi per tutto questo tempo?»
«Dormi anche tu.»
«Lo sai che io non riesco a dormire sui mezzi. E neppure se si tratta di macchine, figurati sopra un aereo...» quel discorso venne interrotto dal russare di Abby. Si era riuscita ad addormentare proprio quando Safira le stava spiegando i suoi problemi esistenziali.
Safira si guardò intorno spaesata. Le luci dall'aereo erano soffuse e aveva perso il viso di Oliver più o meno al check-in. Mancavano ancora cinque ore.
«Ptss» guardò avanti a sé. «Ptss» poi accanto. «Ehi.» Alla fine guardò indietro.
«Oh, mon Dieu!» Quei capelli rossicci le alleggerirono un peso nel petto che non sapeva di avere. «Ciao!»
«Ciao» le sorrise Oliver. «Si è addormentata, finalmente.»
«Già» sorrise di rimando. «È andato bene il cambio nominativo del biglietto? Hai dovuto pagare qualcosa? O ti hanno fatto storie?»
«È andato tutto bene, non preoccuparti» diede una sbirciata ad Abby. «Forse dovresti riposare anche tu, siamo qui sopra da un po' e cinque ore sono ancora lunghe.»
«Tu cosa farai?»
«Mi vedrò un film, sperando di addormentarmi dopo i primi dieci minuti» Safira bloccò un risolino. «Qualche consiglio?»
«Uhm...» arricciò le labbra. «Arancia Meccanica.» Oliver sgranò gli occhi all'istante.
«Farò finta di non averti sentita.»
«È un bruttissimo film, non puoi dirmi il contrario. Anzi, è spaventoso.»
«Quand'è stata l'ultima volta che l'hai visto?» Safira ci pensò su prima di rispondere. In effetti era passato un bel po' di tempo.
«Forse avevo quindici anni.»
«Vai a dormire, magari ti risvegli con un po' di buonsenso.»
«Se avessi del buonsenso io a quest'ora non starei seduta su questo aereo.» Oliver alzò gli occhi come a darle ragione.
«Dormi lo stesso, o non ti godrai questo tuo primo matrimonio.»
«Evviva.» Esultò ironicamente. Si sistemò nuovamente, e prima di addentrarsi alla ricerca di qualche film che potesse catturare la sua attenzione, diede un'occhiata ad Abby. Forse quello sarebbe stato il momento ideale per soffocarla nel sonno e mandare all'aria quel piano folle, ma sospirò lentamente, e l'istinto omicida si dissolse.
Quello fu il viaggio più stancante che Safira avesse mai affrontato in vita sua.
«Rira, mi stai ascoltando?» Safira non la stava ascoltando. Non aveva ascoltato nemmeno una sillaba proveniente da Abby mentre aspettavano il loro taxi sedute sul marciapiede dell'aeroporto.
«No.» Commentò secca.
«A cosa stai pensando?» La guardò, gli occhi azzurri di Abby già la osservavano da un pezzo. Si vedeva che almeno lei era riuscita a dormire, perché erano proprio vivaci, al contrario di quelli di Safira.
«Che il jet-lag mi ha fritto il cervello, che non ricordo se ho detto o meno ad Albert che oggi il bar sarebbe rimasto chiuso e, che questa diventa passo dopo passo una pessima idea. Una terribile idea. La peggiore delle idee.»
«Safira» Abby si agitò sul posto, prese l'elastico dal polso e iniziò a legarsi i capelli corti e biondi. «Io non mi sono fatta dodici ore di volo per sentirti lamentare proprio nel mezzo dell'impresa.»
«Non mi sto lamentando, sto analizzando dati reali.»
«Smetti di farlo, ormai non possiamo rimanere qui fino a quando non aprono il volo per casa.»
«Ah, no?» Abby alzò un sopracciglio, e poi guardò oltre le spalle di Safira.
«Il nostro taxi, andiamo.» L'afferrò per il polso facendola alzare, e la trascinò fino alla macchina.
«Benvenute a Las Vegas! Dove vi porto dolci fanciulle?»
«Clark County Marriage Bureau, per favore!»
«Oh, aria di matrimonio! Andiamo, allora!» L'uomo partì in gran fretta, come se quello che si doveva sposare fosse lui.
«Ci faranno firmare dei fogli, non dovrai leggere il nome di tuo marito fin quando non saremo fuori la cappella.»
«Ma dobbiamo anche baciarci?» Abby si girò a guardarla confusa. «Quando Elvis dirà tipo "ora puoi baciare la sposa", dobbiamo farlo veramente?»
«Penso di sì, insomma, se dobbiamo farlo, facciamolo bene.» Safira scosse la testa leggermente seccata. Qualcosa di tutto quell'assurdo piano non sarebbe andato.

Se Non Piaci A Mamma Tu Non Piaci A Me!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora