19.

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Era passata più o meno una settimana ed io ed Harry continuavamo ad ignorarci evitando qualsiasi tipo di sguardo o conversazione. Al tavolo con noi si sedeva oramai anche la sua biondina, che non faceva altro che parlare della sua linea perfetta e della dieta che stava facendo. Continuava a parlare di ciò anche se a nessuno fregava chiaramente un cazzo di lei. Era sicuramente arrivata la voce ad Harry che avevo fatto finta di stare con Niall per i motivi che lui sapeva ma comunque non l'aveva smosso dalla sua freddezza e dal suo enorme orgoglio. Sì, ci stavo male, ma non lo mostravo. La maggior parte del tempo lo passavo con Jeremy e Liam, visto che Blair si era chiusa in stanza per giorni senza uscire a causa di una litigata con Zayn. Niall invece per un problema famigliare aveva dovuto lasciare il college per qualche settimana e andare in Irlanda. Praticamente tutto il gruppo si era diviso. Avevo deciso di andare in stanza di Blair per capire cos'avesse intenzione di fare quel giorno, calcolando che non aveva visto ancora la luce del sole. Appena chiusi la porta della mia camera incontrai Liam e Jeremy nei corridoi.

«Ehi.» sorrisi, salutandoli.

«Brook, senti vai da Blair che io sto andando da quel testa di cazzo di Zayn.» mi disse Liam, sbuffando.

«Era quella la mia intenzione infatti.» ridacchiai, facendogli un occhiolino.

«Dopo ti devo parlare di Harry.» appena pronunciò il suo nome il sorriso che avevo precedentemente in viso scomparve, lasciando il posto ad un ghigno infastidito. «E' urgente.» aggiunse e scrollai le spalle, annuendo. Cosa ci poteva essere di urgente e importate su quel ragazzo ormai a me sconosciuto? Mi sembrava come di non conoscerlo veramente più, non era la persona di prima.

«Ci sei?» mi chiese sventolandomi una mano davanti agli occhi, Blair.

«Scusami Blai, ero sovrappensiero.» scossi la testa, chiudendo un attimo gli occhi.

«Capisco... comunque penso di chiudere con Zayn.» disse. «Non provo più quello che provavo prima.» scrollò le spalle.

«Allora è giusto che tu faccia questo.» annuii, d'accordo con lei.

Infondo era una sua scelta e se lo doveva prendere in giro era meglio che gli faceva sapere quello che provava realmente per lui.

«Andiamo a lezione, che è tardi.» dissi alzandomi dal letto e afferrando la borsa con dentro i libri che servivano. Annuì e insieme anche a Kate uscimmo dal dormitorio andando ognuna alla lezione che aveva. Io e Blair avevamo la lezione insieme: quella di letteratura. Quel professore era diventato sempre più simpatico e appassionato alla materia che insegnava ed era veramente una bella cosa. Spesso ci diceva di cercare altre poesie o testi che ci piacessero e di portarli in classe, chiamava quasi sempre me; sinceramente non sapevo il perché, ma voleva sempre sentire ciò che avevo scelto io. Quel giorno però non ci aveva detto di portare una poesia, ma semplicemente noi stessi. Non avevo ben capito quale fosse il compito, ma feci come aveva detto e portai solo me stessa. Appena entrammo in classe lui era già lì, chinato sulla sua cattedra a scrivere qualcosa. Alzò il viso sorridendoci e mi andai a sedere vicino a Blair al solito banco.

«Ragazzi, vorrei fare un lavoro di gruppo.» ci avvertì. «Quindi ora dirò le coppie, che saranno ovviamente miste, e comincerete a lavorare su un autore che vi piace in comune.» spiegò, prendendo tra le mani un foglietto.

«Blair tu sarai con James, mentre Brooklyn tu sarai con Matt.» appena pronunciò quel nome sbattei la testa sul banco. Matt? Seriamente? L'amico di Kai? Avevo così tanti pensieri per la testa che mi dovevo occupare anche del lavoro di gruppo con quel cretino, tenuto a guinzaglio da Kai il pazzo. Pensavo di averlo cancellato una volta per tutte dalla mia vita, ma forse non era così. Il destino ci faceva incontrare ancora.

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