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Capitale Zora

Regno di Thikaris



La sua mano scorreva delicata sulla pelle d'ebano di lei. Iniziava dalle costole, poi giù passando per il ventre piatto, poi più in là verso l'anca, finendo per posarsi sulle carni delicate dell'interno coscia.

«Se continui, non mi vorrò più rialzare» i suoi occhi blu la scrutavano dal cuscino. Il contrasto di quelle luminose pietre turchesi con l'incarnato nero della sua pelle era qualcosa che riusciva sempre a incantarla. Poteva restare a guardarli per ore.

«Forse non voglio che ti alzi» ribatté l'altra, adesso la sua bocca aveva preso il posto della mano. Iniziò a baciarle delicatamente la pelle dell'addome. Salì lentamente lasciandole una scia umida lungo il percorso, finché non catturò il suo capezzolo scuro tra le labbra. Succhiò. L'ossigeno sparì dai suoi polmoni e la vide contorcersi sotto di sé. Quanto adorava quando lo faceva. Era come una supplica silenziosa. L'altra mano scattò verso l'altro seno, dove iniziò a torturare il capezzolo tra il pollice e l'indice.

«Sha'Reen!» mugolò lei, la bocca aperta per far entrare più ossigeno possibile. I lunghi capelli neri come la pece erano sparsi sul cuscino in un groviglio disordinato.

«Adoro quando mi chiami per nome. Sei l'unica a cui permetto di farlo» mormorò l'altra, a un millimetro dalla cute umida e torturata di lei. In quel momento, poté vedere come il suo respiro freddo avesse creato della pelle d'oca sui suoi meravigliosi seni. Il secondo dopo, avvinghiò il capezzolo nuovamente tra i suoi denti.

Improvvisamente, qualcuno irruppe nella stanza.

«Mia Regina!» la voce affannosa, il fastidioso rumore dell'armatura che ticchettava invadente durante la corsa.

Sha'Reen rimase dov'era. Non le importava di essere nuda sopra un'altra donna a scambiarsi effusioni. Aveva perso il tabù per queste cose molto tempo prima. Ma comunque, dovette interrompere il piacevole e prezioso compito che le sue labbra stavano eseguendo in quel momento, per voltarsi a guardare il soldato.

«Mia Regina!» ripeté l'uomo, mentre i suoi occhi scuri si ingrandivano dal terrore nell'apprendere cosa aveva appena interrotto. Spostò lo sguardo da Sha'Reen alla donna sotto di lei. «Generale Anakra!» il sangue defluì completamente dal suo viso.

L'istante successivo, si prostrò completamente ai piedi delle due donne. La fronte imperlata di sudore che toccava il pavimento.

«Vi chiedo umilmente perdono, Vostra Altezza!» esalò.

«Spero che il motivo per cui avete fatto irruzione nella mia stanza sia davvero importante» l'irritazione non troppo velata nella voce della regina era tangibile.

«Io... ecco...» balbettò il soldato, la faccia ancora premuta contro le mattonelle.

Sha'Reen sospirò. «Alzati, Michael»

Tremante, fece come gli era stato ordinato. Per una frazione di secondo, gli occhi di Michael si posero su entrambi i seni nudi delle donne. Deglutì rumorosamente. Quando rialzò lo sguardo, sia la Regina che il Generale lo stavano fissando. Impallidì.

«Ehm.. ecco...» iniziò incerto, «il medico vuole...» bofonchiò.

Sha'Reen perse la pazienza. «Dannazione, Michael! Sputa il rospo o esci da questa stanza così che io possa finire quello che ho cominciato!»

Kingdoms Of AshimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora