Confine nord del Regno di Asedara
Un leggero venticello danzava sinuoso tra le fronde dei rami sopra di lei. Il movimento delicato scostava le foglie, facendo sporadicamente filtrare dei flebili raggi di sole che le baciavano il volto, riscaldandole la pelle chiara. La mano sinistra accarezzava l'erba, giocherellando con delle margherite nate vicino alle forti radici dell'albero accanto a lei.
Una mano le accarezzò la fronte, scostando una ciocca violacea. Nyë sollevò lo sguardo, incontrando gli occhi di suo fratello che la osservava con gentilezza e attenzione. L'uomo aveva la schiena poggiata al tronco dell'albero, le gambe distese, le cosce che facevano da provvisorio cuscino alla testa della giovane.
«Sei più calma ora?» le domandò Aekon.
Nyë infilzò il labbro inferiore con i denti. «Un po', ma comunque non voglio farlo.»
«Nyë» sospirò l'uomo, «nessuno dei due ha una scelta su questo, lo sai.»
«C'è sempre una scelta» borbottò lei.
«Estinguersi non può essere una scelta» ribatté il Principe.
«Perché devo essere il primo Elfo in duemila anni a sposare un umano?» La giovane raccolse le margherite con rabbia, portandosele sul ventre.
«Perché io, te, mamma e papà siamo gli ultimi rimasti. Questo lo sai già, non farmi ripetere le cose» il tono dell'uomo leggermente seccato.
«A me basterebbe non sposare nessuno» rispose stizzita la giovane, le dita che iniziarono a strappare i petali dei fiori.
Il Principe rise divertito. «Questo lo dici solo perché sei ancora piccola.»
«Non sono piccola!» Quasi urlò, lanciando un'occhiataccia al fratello.
Aekon distolse lo sguardo, e si perse a osservare l'incantevole bellezza dei Giardini Reali. Come ogni siepe era curata nei minimi dettagli, come le aiuole fossero rigogliose e tinte di colori purpurei e giallognoli, come l'immensa fontana in pietra bianca, al centro di un piazzale circondato da rose rosse, attirasse su di sé l'attenzione di ogni passante.
«Comunque non dovrai preoccuparti per altri cinque anni. Papà ha solo detto che ti avrebbe trovato un pretendente ai tuoi vent'anni.»
Nyë osservò la margherita ormai distrutta tra le sue mani. «Non ti rattrista tutto questo?» domandò, la voce ridotta a un sussurro.
«Che cosa?» chiese Aekon, lo sguardo si spostò nuovamente sulla sorella e tornò ad accarezzarle i capelli.
«Che siamo gli ultimi» rispose lei, «che l'odio che questo continente ci ha riservato fin dall'arrivo dei nostri antenati ci ha portato all'estinzione.»
«Sì,» concordò il Principe, «ma non siamo ancora estinti. I nostri figli saranno dei mezzelfi.»
Per un istante, Nyë rabbrividì alla parola figli. Lei non si immaginava neanche lontanamente sposata, figuriamoci madre. «Ma non saranno puri» corresse la giovane.
Aekon sospirò. «È parlare di purezza che ci ha portati a questo punto.»
Nyë fissò qualche istante le fronde dell'albero sopra di lei. I raggi del sole stavano diventando lentamente più aranciati, preannunciando uno spettacolare tramonto. «Credo tu abbia ragione» mormorò, «come sempre» aggiunse.
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Kingdoms Of Ashima
Fantasía«Quando Ithil e Gae di vermiglio si vestiranno, egli il suo ritorno farà. Colei che ultima diventerà, prima tra tutti diverrà. Ma sii guardingo dalle sue lacrime versate, poiché l'oscurità il suo cuore afflitto brama.» La guerra è alle porte. Un...