Capitolo 19

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CINQUE POV

Detestava ammetterlo ma quel cibo era davvero ottimo, anche se forse il suo giudizio era condizionato dalla pessima nutrizione dell'ultimo periodo. Mangiò facendo i complimenti alla cuoca, accettando l'idea di comportarsi come un ragazzino e non come un uomo adulto, costringendosi a tenere la bocca chiusa mentre Jason snocciolava nozioni sulla politica e sull'economia americana. Quante cose avrebbe voluto dire, Cinque, ma era sempre rimasto in silenzio per amore della copertura.

Non appena Jason si alzò per andare a fumare, Cinque colse l'occasione per "andare in bagno", ovvero ispezionare la casa alla rinfusa nella speranza di trovare uno di quei tubi che la Commissione utilizzava per mandare messaggi ai loro assassini. Conosceva benissimo quel sistema di comunicazione, ogni oggetto poteva essere utile come nascondiglio, persino lo scarico della vasca da bagno o il cassetto del wc, ma niente. In una rapida occhiata quella casa sembrava normale, forse un po' datata ma non nascondeva nulla di pericoloso. Era tutto troppo bello. Troppo perfetto.

Vide Jason in giardino attraverso la finestra del bagno, l'uomo reggeva in mano una sigaretta ma non sembrava avere intenzione di fumarla. Un comportamento alquanto sospetto che attivò immediatamente il suo sesto senso: Cinque scivolò nello spazio per finire a distanza di sicurezza dall'uomo, fece qualche passo e finalmente lui si accorse della sua presenza.

«Ehi Adam.» lo salutò come se niente fosse, ma sul viso c'era un lieve solco di preoccupazione.

«Volevo ringraziarti per la tua ospitalità.» Cinque gli si avvicinò sorridendo e allungando la mano per stringergliela. «Tranquillo, le ho lavate.» aggiunse ricordandosi che per Jason lui era andato in bagno. Cosa tecnicamente vera, ma non certo per fare i suoi bisogni.

Gli sorrise accettando la stretta. «Ti comporti davvero come se fossi un uomo in miniatura.»

Cinque allentò leggermente la stretta, una frazione di secondo che recuperò immediatamente. Forse quella di Jason era solo una frase fatta, un tentativo per fare il simpatico, o magari...

I suoi pensieri furono interrotti di colpo: Jason fece scattare la mano all'indietro sciogliendo così la presa, osservando il ragazzo che gli stava di fronte con occhi nuovi, mentre ogni parte del viso si contorceva in una smorfia dubbiosa e incredula. «Chi diavolo sei, ragazzino? Che ci fai nella mia proprietà?»

Perplesso, Cinque mise le mani in tasca facendo spallucce. Non aveva più voglia di giocare e anche quel ruolo da undicenne innocente stava iniziando ad andargli parecchio stretto. Maledisse mentalmente Liberty e le sue idee strampalate, giurando a sé stesso che mai più si sarebbe fatto coinvolgere in quella bizzarra recita dei bravi vicini. «Che stai dicendo?» chiese a denti stretti dopo aver contato almeno dieci secondi. «Sono io, Adam, il figlio dei tuoi nuovi vicini.»

Per un attimo Cinque si sorprese della naturalezza con cui pronunciò il suo nuovo nome, come se gli fosse appartenuto da sempre.

Ma Jason, come catapultato in un universo misterioso e sconosciuto, indietreggiò con la mano in avanti a fare da scudo, gli occhi vaganti e disorientati tra le casette del quartiere. «Dove diavolo sono finito?»

Che soffra di Alzheimer? Certo in quel caso non avrebbe potuto comportarsi da meschino con una persona malata. «Calmati, sei a casa tua.»

Jason abbozzò un sorriso carico di nervosismo. «Non credo proprio ragazzino. Io vivo al trentaduesimo piano di una palazzo a NorthStreet, a Manhattan.»

La perplessità di Cinque si trasformò in pericoloso dubbio. Nella sua testa iniziò a suonare un piccolo campanello di allarme che gli ordinava di prendere Liberty e scappare da quella gabbia di matti, recuperare la valigetta il prima possibile e tornare indietro. Ma c'era qualcosa di più forte della paura, un dubbio che doveva assolutamente risolvere prima di andarsene. «Chi è il Presidente degli Stati Uniti?» domandò in un soffio.

Jason si girò per guardarlo negli occhi. «Come, non lo sai? Dio ce ne scampi...È Donald Trump![1]» le iridi dell'uomo guizzarono poi alle spalle di Cinque. «E chi è quella pazza che sta venendo qui di tutta fretta?»

Quella pazza è tua moglie avrebbe voluto rispondere Cinque. Ma le ultime rivelazioni dell'uomo lo lasciarono senza parole, forse per la prima volta in tutta la sua lunga vita.



Nota autrice 1
La serie tv "The Umbrella Academy" andò per la prima volta in onda nel 2019, così ho preso quell'anno come effettivo dell'ambientazione della serie. Donald Trump fu eletto Presidente nel 2017, dunque era lui in carica. Sì. Jason viene dal futuro! 

Battesimo - Cinque/The Umbrella Academy fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora