CINQUE POV
Cinque era stanco e non solo fisicamente, tutti quei salti nello spazio in un breve lasso di tempo lo stavano spossando, più di quanto avrebbe voluto ammettere. Aveva bisogno di riposo e bersi un goccio solo per il gusto farlo e non per dover buttar giù un groppo troppo pesante per la saliva.
Balzò nel vuoto fino ad arrivare di fronte a casa Anderson, abitavano vicini ma il rischio di essere notati da occhi indiscreti era troppo alto. Meglio stanco che con la pelle integra che riposato ma ferito. A quel pensiero sfiorò con la mano la riga di sangue raggrumato nascosto sotto la giacca, regalo di un proiettile vagante di qualche giorno prima. Che diamine stava succedendo? Com'era possibile che una missione così semplice come il recupero di una valigetta da un ex collega, si era rivelata così irritante e piena di problemi?
Scosse leggermente il capo nella speranza di concentrarsi, Liberty aveva detto che Sheryl non si trovava in casa, allora perché tutte le finestre erano aperte e si poteva sentire, anche dall'esterno, del chiacchiericcio generale?
Cinque si acquattò sotto la finestra della cucina ma udì solo vociare di donne e uomini, alcune arrivavano perfette, altre ovattate come chiuse all'interno di una bolla. Tra quelle chiare c'era proprio quella della padrona di casa ma, sovrastata dalle altre, non riuscì a capirne molto. La perfetta donna stile anni cinquanta, come tutti gli esseri umani, a quanto pare nascondeva dei segreti. Certo, se fosse stato un semplice club del libro o un circolo del bridge Cinque non avrebbe perso tempo, ma non ne era affatto convinto. Se si fosse trattata di una cosa così frivola, perché nasconderla al marito e fingere con i vicini di non essere in casa? E di chi erano quelle due auto parcheggiate di fronte al portone d'ingresso?
Cinque strisciò lungo le pareti esterne dell'abitazione fino ad arrivare al salone principale, nonostante la vicinanza, alcune voci erano ancora ovattate, come coperte da qualcosa di pesante...Una maschera, magari.
A quella riflessione il sangue gli si gelò nelle vene. A suo rischio e pericolo, alzò appena la testa per sbirciare all'interno della casa. "La tua voglia di conoscenza un giorno ti farà uccidere, Cinque" Questo gli avrebbe detto la sua Dolores e avrebbe avuto ragione, un giorno. Ma doveva sapere.Intravide delle persone con abiti molto eleganti e sicuramente non facente parti degli anni ottanta, a dispetto di quello che aveva creduto, tutti gli ospiti indossavano delle maschere in un misto tra il bizzarro e l'inquietante. Ne contò otto, al centro c'era la padrona di casa legata a una sedia, con un bavaglio alla bocca e gli occhi gonfi di lacrime.
Se prima il cuore di Cinque aveva frenato un battito, ora correva all'impazzata alla vista di quella scena. La Commissione. Erano lì per lui e lo stavano cercando. Avrebbero battuto ogni singola casa di quel quartiere e ucciso innocenti pur di portare a termine la missione. Lo sapeva bene, era stato uno di loro e non uno qualsiasi: il migliore. E se, anziché lui, stessero cercando Jason? Dopo tutto avevano in comune un bizzarro viaggio nel tempo, dal futuro al passato. E se fosse stato proprio Jason l'assassino indicato per ucciderlo e quella a cui stava assistendo era solo una messa in scena per allontanarlo? Aveva lasciato Liberty da sola in mano ad un pazzo? Adorava giocare il ruolo dell'uomo forte e menefreghista, ma in realtà dovette ammettere che un po' gli sarebbe dispiaciuto se fosse accaduto qualcosa a quella ragazza.
Indeciso su come agire, Cinque si sedette per qualche istante sul prato che circondava la casa, bisognoso più che mai dei consigli della sua amata Dolores. Ma quel bisogno durò un attimo, poiché sentì il portone di casa aprirsi, con la coda dell'occhio e sporgendosi con attenzione, vide gli otto componenti della Commissione lasciare la casa, montare sulle auto dai vetri oscurati e svanire alla fine del vialetto principale del quartiere.
«Sherly!»
Si lanciò all'interno dell'abitazione con un balzo nel nulla, la donna era ancora legata e con il bavaglio, la testa china e gli occhi chiusi ma non sembrava aver riportato ferite gravi, tantomeno pareva essere stata malmenata o peggio.
Cinque riprese il controllo dopo quel breve momento di panico e irruenza. In una rapida occhiata controllò la casa, tutto era rimasto immacolato e perfetto come la sera in cui lui e Liberty erano stati invitati a cena. Pareva più un set costruito che un'abitazione. Loro non lavoravano così, mettevano a soqquadro qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che stavano cercando.
Tornò su Sheryl e le poggiò delicatamente la mano sotto al naso, giusto per accertarsi che fosse ancora viva e che respirasse.
Ma in quel momento, in quell'istante di estremo altruismo e sempre più spossato per la stanchezza, Cinque abbassò la guardia. Percepì a malapena il picco dell'ago nel collo, le forze lo abbandonarono in una manciata di secondi, la vista si offuscò.
Prima di piombare nell'oscurità, vide Sheryl aprire gli occhi. Nel suo sguardo non c'era gratitudine, bensì una sorta di soddisfazione sadica.
"La tua voglia di conoscenza un giorno ti farà uccidere, Cinque"
La voce di Dolores fu l'ultima cosa che udì.
Poi il nulla.
STAI LEGGENDO
Battesimo - Cinque/The Umbrella Academy fanfiction
Fanfic29 settembre 1988. Liberty Leeree sta vivendo la giornata più "no" di sempre. In meno di un'ora viene lasciata dallo storico fidanzato, perde il lavoro e mentre torna a casa investe un ragazzino apparso dal nulla. Sconvolta dall'accaduto, Liberty sc...