Capitolo 6

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-Ma come funziona, in poche parole? - era dalle dieci che tentavo inutilmente di spiegare a Louis cosa fosse un telefono. Mission impossible.

-È un iPhone, un oggetto che permette di navigare su Internet, fare chiamate, messaggi, scaricare applicazioni, scattare fotog.. -

-Aspetta aspetta aspetta, stai dicendo un mucchio di parole che non capisco. -
Ridacchiai

-Internet è... come te lo posso spegare... Sei talmente arretrato che non sai neanche cosa è Internet. - sbuffai.

-Non è colpa mia se sono morto nel 1944. - sbuffò.

-Allora, Internet è un luogo dove pubblicare delle cose che tutti, con i telefoni, possono leggere o pubblicare foto eccetera... Sai, è più complicato di quanto pensassi. -

-Ah, e come funziona? Cioè, come fate ad accedere, in questo senso. -

-E secondo te io ne ho idea? - dissi sarcastico indicandomi. -C'è tutto un lavoro di onde o qualsiasi cosa siano... -

Rise. -Quindi se il mare non è agitato non potete usare Intern... -

Scoppiai a ridere come se non ci fosse un domani. -Ma che hai capito?! Non onde del mare, onde che non so cosa siano e come funzionano. - risi.

-Oh. - rise contagiandomi.

Scoppiammo a ridere e fu una delle cose più belle che m fossero potute capitare in questi ultimi anni. Louis ha una risata fantastica.

-Louis? - lo chiamai.

-Si Harry? -

-Puoi baciarmi di nuovo? - chiesi timidamente per poi ritrovarmi le sue labbra sulle mie, di nuovo.

Le sue mani fredde mi sfiorarono le braccia provocandomi dei brividi, poi affondò la mano sui miei capelli iniziando a giocherellarci.

-Dio, quanto amo i tuoi capelli. - mormorò sulle mie labbra.

-I tuoi occhi sono stupendi, Lou. - mormorai.

Mi staccai da lui per guardare i suoi occhi. Sono stupendi, non ne ho mai visti di più belli, di più meravigliosi.

-Perché mi hai chiesto di baciarti di nuovo? - domandò lui.

-Perché... perché mi andava. - risposi semplicemente.

-Vorrei essere vivo. - sussurrò.

-Mettila così, se fossi vivo forse avremmo potuto non conoscerci, o se avessi vissuto più a lungo non saresti morto in questo posto e io non ti avrei mai trovato. -

-Il fatto è che sono morto troppo giovane. Ai miei tempi si moriva a cinquanta, sessanta anni, e io avrei voluto vivere di più. Avrei voluto avere un ragazzo, avrei voluto essere considerato normale come gli altri. Non mi piaceva essere considerato diverso dagli altri solo perché mi piacevano quelli del mio stesso sesso, essere sfottuto, non essere considerato con gli stessi diritti. - sfogò.

-Oggi si muore anche dopo i novant'anni. - cominciai. -E non credere che ora i gay vengano considerati normali. Magari non uccidono, ma ci vanno vicini. Non so se ai tempi c'era il bullismo, ecco, con alcuni succede ancora. Io ero uno delle vittime di bullismo nella mia scuola. Eravamo tre: io e una ragazza perché siamo gay, e un ragazzo perché lo credevano sfigato. Io reagivo, e spesso difendevo Julie, la ragazza lesbica. Capitava anche che difendessi anche il ragazzo. Poi hanno scoperto che quelli ci picchiavano e li hanno espulsi. - sospirai. -Anche io vorrei vivere per sempre, per sempre giovane. C'è anche una canzone. - sorrisi.

-Mi... ecco... mi dispiace... - mormorò.

-A me dispiace, perché hanno ucciso te, che avresti meritato di più. -

Don't Be Scared || Larry, Ziam.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora