-Harry
-Harry! - mi chiamò. Lo ignorai e continuai a salire le scale. -Ti prego Harry, non puoi fare così per sempre. - urlò.
-Ho da fare. - me la svignai al piano di sopra.
Camminai a passo svelto fino al bagno e bussai, per educazione. Anche se non ero sicuro che ce ne fosse stato bisogno.
-Ma sei scemo? Entra. - sentii una voce divertita da dentro il bagno.
-Hei Anne Marie. - le sorrisi non appena entrai. -Tutto bene? -
-Pff. - sbuffò.
-Okay, okay. - risi.
-Tu? - chiese, soffiò per spostare il suo ciuffo nero dalla fronte con scarsi risultati.
-Mi manca Louis.. - mormorai abbassando lo sguardo. Alla mia frase, Anne Marie ghignò divertita. -Che ho detto? -
-Avete litigato solo da pochi giorni. - rise.
-Mi ero abituato a lui... e a tutto quello che mi circonda. - sospirai.
-Harry, ti prego, ho bisogno di chiederti un favore. - disse Anne Marie, quasi implorante.
-Dimmi tutto. - le dissi.
-Sono stata informata che negli ultimi giorni, mia madre e mia sorella hanno pensato molto a me ed hanno pianto perché... - sospirò. -Ieri sono stati 11 anni dalla mia morte. -
-Oh, mi dispiace.... - dissi, essendo a corto di parole. -Cosa dovrei fare? -
-Io so che loro hanno conservato molte delle mie cose. Vai nell'East End, numero 258, secondo piano. Lì abita la mia famiglia, mia madre Bailey, mia sorella Clarissa e mio padre Alexander. Di' a mia madre di cucinare la Victoria Cake in questi giorni, era la mia preferita, e da quando non ci sono più non la cucinano più. Di' loro di mangiarla come se io fossi lì. Di' a mia sorella di prendere i miei vestiti e donarli in parte in beneficienza. Poi di' a mio padre, Carlos, è fiera del suo lavoro in casa, e chiedigli di portarmi un suo lavoro in legno accanto alla tomba. Te ne sarei davvero grata, Harry. Quando sara lì, ti verranno spontanee alcune parole. Non preoccuparti, è come se io stessi pensando queste parole e i miei pensieri arrivino a te. -
Sorrisi colpito dalle sue parole. -Lo farò, te lo prometto. -
-Vai lì alle sette di sera. Troverai sicuramente tutti. -
-Andrò stasera. -
-Grazie Harry, grazie. - mi abbracciò.
-Di nulla. - sorrisi.
-Comunque ho parlato con Louis stamattina. - disse lei.
-Ah. - cercai di trovare qualche altro argomento ma non feci in tempo.
-Sembra che si sia pentito. - disse. -Vuole parlarti, Harry. -
-Non oggi. Prometto che andrò un'altra volta. -
-Devi però, mi raccomando. -
-Certo. Emh, ora vado via. - dissi guardando l'orologio. Erano le diciotto. -Ci vuole un po' per arrivare all'East End. -
-Okay Harry. Grazie, grazie. -
La salutai un'ultima volta e scesi di corsa le scale. Mi sentii in colpa per aver ignorato Louis un'altra volta.
Uscii di casa e raggiunsi la mia auto sempre dopo aver salutato il fantasma del giardino, comunemente chiamato William - almeno così mi disse.
Entrai in auto e la accesi, prendendo la strada per East End.
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Don't Be Scared || Larry, Ziam.
FanfictionQuesta è la storia di Harry Edward Styles, un ragazzo ventunenne gay con un dono "speciale" che lo distingue dagli altri. La storia parte da una sera in cui lui e i suoi amici, Zayn, Liam e Niall vanno a mangiare qualcosa fuori e decidono di andare...