-Zayn
Complimenti Zayn, ora Liam si sta chiedendo che cazzo di problemi hai. Sono proprio bravo ad andare nel pallone. Oltre che dormire, non so fare altro. Fanculo alle emozioni.
-Cosa intendi, Zayn? - chiese Liam dopo un po'.
Delle lacrime minacciavano di scendere. Gliel'avrei impedito. Nessuno può prendersi il gioco di Zayn Jawaad Malik, né tanto meno queste stupide emozioni del cazzo.
-Niente, non capiresti. - dissi alzandomi in piedi. -Voglio andare a casa. -
Liam senza protestare si alzò e dopo aver tolto la sabbia dalle mani andammo verso l'auto. Mi riaccompagnò a casa.
A casa trovai Harry appoggiato alla ringhiera delle scale che fissava il muro. Che problemi lo affliggono?
-Harry, ma che stai facendo? - chiesi andando verso di lui.
-Oh, nulla. Stavo andando su per le scale ma ho dimenticato cosa dovevo fare. - spiegò un po' impacciato.
-Com'è andata? - chiese andando verso il divano.
Si sdraiò lì sul divano come la prima volta che entrò in casa mia dopo che i suoi genitori lo buttarono fuori casa. La testa fra le nuvole, come al solito. Quei ricci sono come i suoi pensieri: tanti, disordinati, senza senso. I capelli di Harry hanno una forma strana, come i suoi pensoeri: lui non pensa mai a qualcosa che abbia senso. Be', forse solo in casi rari lo fa.
Mi sedetti sulle sue gambe.
-Togliti, mi dai fastidio sulle gambe. - disse.
-E va bene. - sbuffai.
-Com'è andata all'app... - chiese ma lo interruppi.
-Uno schifo. - borbottai.
-Immaginavo. - mormorò.
-Sono andato in tilt, blateravo cose senza senso e ancora peggio lui forse l'ha capito. - mormorai trattenendo quelle stupidissime lacrime.
-Cosa ha capito? - chiese.
-Che mi piace, cretino. Ma lui sicuramente non ricambia e ora non vorrà più parlarmi. - mormorai.
-Dai, non è detto. - disse.
-Facile dirlo quando a fare le cose non sei tu. - mormorai.
-Harry
Avevo un immenso bisogno di sfogarmi. Di parlare, di dire cosa era successo quel pomeriggio. Ma con Zayn non volevo parlarne. Lui non lo sapeva, che vedevo e parlavo con i fantasmi, non sapevo se gliel'avrei detto.
Quindi, con la scusa di andare a comprare qualcosa da mangiare, andai a casa di Liam.
-Hei amico. - mi accolse con un sorriso.
-Ciao Liam. - sorrisi.
Mi fece entrare e mi disse di andare in camera sua perché nel salotto c'era la madre insieme a delle amiche. Mi acconodai sul letto mentre lui si stravaccò sulla poltrona.
-Quale buon vento ti porta qui? - chiese.
-Oh, Liam, ti prego, non parlare in questo modo. - borbottai.
Rise. -Si, scusa. Ad ogni modo, che ci fai qua? -
-Ho bisogno di parlarti. - dissi.
-Avanti, dimmi. -
-Questo pomeriggio sono andato al cimitero per testare che non fossi pazzo e che i fantasmi li vedessi veramente. - esordii. -Allora un uomo mi ha chiamato e... -
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Don't Be Scared || Larry, Ziam.
ФанфикQuesta è la storia di Harry Edward Styles, un ragazzo ventunenne gay con un dono "speciale" che lo distingue dagli altri. La storia parte da una sera in cui lui e i suoi amici, Zayn, Liam e Niall vanno a mangiare qualcosa fuori e decidono di andare...