Capitolo 14

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Volevamo scusarci per il ritardo.
Scusate, e grazie per le 1,06K visualizzazioni ♡
Buona lettura!

~Le Cristisa

-Harry

Mi sedetti sulla prima panchina che trovai, tanto per non sprecare troppe forze. Zayn e Liam sembravano felici insieme, avevano una faccia allegra dopo essere usciti dal bagno, e io a soffrire per una persona che nessuno vede.

Mi sentivo come se una pioggia di eventi mi stesse cadendo addosso, scopro di essere un medium, incontro un fantasma per cui perdo la testa, vado a casa della famiglia di un fantasma per parlargli da parte sua, incontro mio nonno. Cosa succede?

Ora ricordo qualcosa del mio passato, di quando la maestra mi sgridava perché parlavo da solo, ma io dicevo che c'era qualcuno.

Ora capisco.

Mi ricordo delle volte in cui mi metteva in punizione. A mia madre aveva consigliato uno psicologo ma lei diceva che anche a casa dicevo di avere amici immaginari. Ora capisco.

Mi passai le mani fra i capelli cercando in tutti i modi di non piangere. È incredibile cosa possa succedere nella vita.

Credo di aver bisogno di un corso di boxe per esprimere questa rabbia. Che proprio rabbia non è, credo. Non so cosa mi prende.

Sobbalzai quando sentii un miagolio accanto a me. C'era un gattino molto piccolo, aveva gli occhi grandi e verdi e il pelo grigio con delle striature nere. Non mi ero accorto della sua presenza, tanto era leggero nei suoi passetti.

-Ciao amico, disperato anche tu? - farfugliai al gatto, che a passi silenziosi si avvicinava a me. In tutta risposta miagolò. Si accovacciò sulle mie ginocchia e cominciai ad accarezzargli la schiena. -Capisco, hai bisogno di compagnia. - Da quando parlo con i gatti?! Da quando ti innamori dei fantasmi con gli occhi azzurri, suggerì la mia mente. Vaffanculo. -Ti terrei con me, se avessi una casa tutta mia. -
-Hei, oltre a parlare con i fantasmi parli anche con i gatti? - sobbalzai quando la voce di Liam arrivò alle mie orecchie. Aveva un'espressione divertita, ma io non ci trovavo nulla di divertente.

-Spiritoso. - borbottai massaggiando la testa del gattino che, sono sicuro, non mi avrebbe più lasciato.

-Cosa c'è Haz? - chiese con un tono apprensivo. Sembrava volermi aiutare, e volevo ringraziarlo ma....

-Niente va bene. - borbottai. -È tutto sbagliato, tutto, tutto, tutto! - quando alzai le mani al cielo per gesticolare, il gatto miagolò e mi guardò come se fosse arrabbiato e volesse ancora le carezze. Abbassai le mani e lo accarezzai ancora, e sì beò di nuovo nel mio tocco.

-Posso aiutarti in qualche modo? - chiese Liam. Apprrezzai davvero tanto la sua disponibilità, ma in che modo poteva aiutarmi se tutto quello che volevo era invisibile agli occhi altrui?

-Non credo tu sia in grado di riportare in vita Louis, quindi no Liam, ti ringrazio ma non c'è niente che tu possa fare. Grazie lo stesso, Lee. - sospirai. Liam, che fino a quel momento mi guardava, posò lo sguardo sulle sue mani intrecciate sulle ginoccia.

-Se hai bisogno di qualcosa, - disse mentre si alzava in piedi. -chiedi pure a me. - mi sorrise debolmente.

Ricambiai il sorriso e tornai con lo sguardo sul gatto. Aveva cominciato a fare le fusa. Dovrei trovargli un posto dove stare, e dovrei trovarmelo anche io: non posso vivere a casa di Zayn per sempre.

Liam era ancora lì, in piedi, davanti a me. Sospirò, poi si sedette di nuovo. Si passò una mano fra i capelli e incrociò i suoi occhi color nocciola con i miei.

Don't Be Scared || Larry, Ziam.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora