Capitolo 15

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Posai il barattolo di Nutella sul ripiano e presi un foglio da post-it dal cassetto e una penna, e scrissi un biglietto a Zayn.

"Ho finito la nutella. So che ti avevo promesso che l'avremmo mangiata insieme, ma non potevo andare in cerca di una casa senza le energie necessarie.
Comprerò un altro barattolo.

All the love, H."

Posai il post-it accanto al barattolo di nutella vuoto, poi presi la copia delle chiavi di casa che i Malik mi avevano prestato, e mi precipitai fuori dalla porta.

Non volevo più causare problemi a Zayn, e volevo anche tenere il gatto che due sere fa era venuto a sedersi sulla panchina accanto a me. E se Louis avesse avuto qualcosa da dirmi, non avrebbe disturbato nessuno - oltre la mia sanità mentale.

Mentre cercavo l'indirizzo scritto sul giornale degli annunci, il telefono della mia tasca vibrò. Lo estrassi e sentii il cuore uscirmi dal petto quando lessi il nome.

Avrei risposto oppure no? Non sapevo cosa fare. Con la mano tremante, posai di nuovo il telefono in tasca.

Riprese a vibrare di nuovo, e quando stavano per riattaccare, risposi.

-P-pronto? - la mia voce tremava, come il resto del mio corpo. Sentivo le gambe deboli, avevo bisogno di sedermi da qualche parte.

-Harry.. - la sua voce apparve triste, forse anche dispiaciuta. Ma era profonda e dolce come la ricordavo. O almeno, come era prima che le dicessi di essere gay.

-Mamma. - ero forse più concentrato a cercare una panchina su cui sedermi per non crollare sul pavimento. Anche se, devo ammettere, ero piuttosto scosso da quella chiamata. Prima che potesse parlare, io la precedetti. -Potrei urlarti addosso per avermi cercato dopo quasi sei mesi, ma sentiamo cosa hai da dirmi. -

-Harry, mi... mi dispiace. - disse. Non ne ero convinto più di tanto. -Mi manchi così tanto e... -

-Credi che io ritornerò da te dopo tutto quello che mi hai detto? - chiesi con un tono misto fra sorpreso e deluso. -Credi che dopo i tuoi "sei un errore", "fossimo stati in altri tempi non ti avrei risparmiato", "mi fai schifo", io ritornerò da te? Lo credi davvero? -

-Harry io.... lo so, ho sbagliato ma... - disse con un tono quasi disperato. Per qualche motivo, non provavo alcun sentimento in quel momento.

-Ho da fare. - decisi di tagliare corto. -Avresti dovuto pensarci prima. -

Senza aspettare una sua risposta, attaccai. Non sentii dolore. Non sentii il rimorso. Non me ne pentii. E continuai a camminare in cerca della mia nuova casa.

Mi sentii osservato, ad un certo punto. Cominciai a camminare più velocemente, ma la sensazione dello sguardo di qualcuno posato su di me continuava a persistere. Cominciai a guardarmi intorno, ma nessuno sembrava prestarmi attenzione. Quando guardai alle mie spalle, vidi dei freddi occhi azzurri scrutarmi dalla testa ai piedi. Mi innervosii. Non potevo fare o dire nulla davanti a tutta quella gente. Mi voltai facendo finta di niente, ma quando rivolsi lo sguardo in avanti, lui era già davanti a me.

Presi il cellulare fingendo di parlare al telefono, così avrei potuto parlare senza che la gente mi credesse pazzo.

-Cosa vuoi?! - borbottai al limite della pazienza.

-Voglio smetterla, Harry, sono stanco della tua falsa indifferenza. - borbottò. -Non puoi essere tanto arrabbiato perché ho spaventato il tipo con cui vivi. -

-L'hai detto tu stesso! Io ci vivo con Zayn, dovevi proprio spaventarlo in quel modo?! -

-Mi hai detto tu di fargli capire che fossi lì! - si difese.

-Sì, ma avresti potuto spostare un oggetto, passargli la mano fra I capelli o qualsiasi altra cosa che non fosse mettersi a cavalcioni su di lui! - borbottai, forse troppo ad alta voce visto che qualcuno si girò a guardarmi.

-Non ha importanza, sono qui a supplicarti di perdonarmi. - disse Louis. -Mi manchi. -

Non respirai più. Sentii il mondo fermarsi. Non vidi più la gente che si muoveva, non sentii più i rumori della strada. Vidi solo Louis, sentii solo quel "mi manchi". Quelle due parole riecheggiarono nella mia mente per dei minuti.

-Harry? - mi richiamò, non ricevendo una risposta.

-Mi manchi anche tu. - mormorai, dubitavo che avesse sentito, tanto avevo parlato piano.

-Possiamo fingere che non sia successo niente? - disse Louis, in un tono di supplica. -Stai cercando una nuova casa, e ciò significa che avrai una vita come nuova. Posso essere quella "persona" avrai sempre accanto, nonostante i cambiamenti? -

Cosa avrei potuto dirgli? Da una parte avevo ancora il dubbio che a Louis piacesse Zayn, ma dall'altra c'era il mio amore per lui.
Poi rimaneva ancora il problema del "hei sono un fantasma, potrei anche scoparti davanti a tutti ma loro vedrebbero solo te".
Ma per una volta scostai la mente e presi al volo il momento.

-Certo Louis. Mi sei mancato tanto. Adesso però devo andare a vedere un appartamento fuori città. -

-Vengo con te... I fantasmi non prendono il biglietto. -

-Zayn

Quel bastardo di Styles ha finito la Nutella. Che gli cada un qualcosa di pesante in testa.

Sono troppo cattivo?

Forse dovrei ascoltare i consigli di Liam e parlare di cosa potrebbe portarmi a pensare cose crudeli.

Ma no, alla fine è solo il mio modo di dimostrare che voglio bene.

Sentii il mio telefono squillare, lo afferrai dal tavolo e, dopo aver accettato la chiamata, lo portai all'orecchio.

-Buongiorno, bellezza. - disse il ragazzo dall'altra parte del telefono.

-Hei, buongiorno. - sorrisi automaticamente.

-Come va? - chiese il ragazzo.

-Mi sono svegliato da tipo un'ora e mezza e ho già mandato a fanculo Harry nel peggiore dei modi, oltre a questo bene, tu? - bornottai prendendo una bottiglia d'acqua dal frigorifero.

-Ma dai! - ridacchiò. La sua risata è una delle cose più belle che possa sentire, e cavolo, non credevo di essere tanto "gay". Ma hei io sono bisex. Sono questi i momenti in cui credo di aver bisogno di uno psicologo. -Comunque tutto bene, oltre a Niall che mi lascia solo un quarto della colazione. -

Risi. -Potresti venire a stare da me, Harry è andato a cercare casa. -

-Non preoccuparti. - disse, e sentii delle urla dall'altro lato del telefono che sembravano tipo "Ho ancora fame". -Andrò a cercare presto casa anche io. -

In quel momento, sentii suonare al campanello.

-Hei Lee, hanno appena suonato alla porta, ti richiamo. - dissi frettolosamente dkrigendomi alla porta.

-Okay, ti am... - farfugliò, non gli diedi il tempo di finire la frase e risposi:

-Anche io. -

Attaccai e nello stesso momento aprii la porta.

Non riuscii a credere ai miei occhi.

Una cascata di capelli biondi ossigentati mi si presentò davanti, insieme a quel viso coperto da chili di trucco e occhi castani. Corpo abbastanza robusto coperto da jeans e corpetto nero, figura alta e slanciata come la ricordavo...

Mi girò la testa.

-Hei Zayn, come va? - sorrise agitando una mano come saluto.

-Khristal. -

Don't Be Scared || Larry, Ziam.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora