10. Sangue

81 8 19
                                    

Il sole era sorto già da un paio d'ore e lo stomaco di Eddie non aveva smesso un secondo di far rumore. Il ragazzo stava morendo di fame, perché Dustin e gli altri non era tornati? Perché Steve non era tornato... Era arrabbiato con lui? Eppure gli era sembrato che quello che avevano condiviso la sera prima non gli fosse dispiaciuto...

Si alzò dalla sua solita barchetta e decise di entrare in casa di Rick Spinello per cercare del cibo. Era pericoloso, lo sapeva bene: se qualcuno lo vedeva rischiava grosso, ma la fame era troppa per rimanere nascosto.

Una volta in cucina iniziò a guardare in tutti i cassetti, mensole e scaffali, fino a quando non trovò un barattolo dal contenuto non chiaro. Il suo stomaco ringhiò di nuovo, così prese il barattolo e iniziò a cuocere cosa c'era dentro.

<Hey Dustin. Qui è Eddie l'esiliato. Ci sei?>

Steve sentì il walkie-talkie parlare, ma non rispose. Si trovavano di nuovo dai Wheeler, Max e Lucas stavano riposando lei con la testa sulla spalla di lui, sul divano nel seminterrato, mentre Dustin ronfava a terra.

Steve si alzò dalla poltrona su cui si era rigirato per tutta la notte, non riuscendo a dormire, ancora scosso da quello che era successo a Max. Se Robin e Nancy non avessero trovato la soluzione...

Nancy si svegliò sentendo la voce del moro e il suo sguardo si incontrò con quello di Steve. Il maggiore le fece un lieve sorriso, poi afferrò il walkie-talkie e rispose al metallaro.

<Sono Steve. Dustin dorme ancora, siamo svegli solo Nancy ed io, è stata una notte agitata. Tu stai bene?>

Il cuore di Eddie prese a battere velocemente e per poco non lasciò bruciare la sua colazione.

<H-Hey Harrington. Q-qui tutto bene, sto bene... Ehm, mi servirebbe una consegna di cibo piuttosto in fretta. Se no, dovrò uscire...>

<No, no, stai nascosto, vengo io adesso a portarti qualcosa. Resta lì nascosto e non dare troppo nell'occhio, per favore.>

Nancy guardò Steve parlare con Eddie e il suo pensiero andò a Jonathan, che non sentiva dalla fine della scuola. Chissà cosa stava facendo, se stava bene...

Mentre Steve si allontanava, continuando a parlare con Eddie, lo sguardo di Nancy cadde su Robin che dormiva con la bocca aperta mezza coricata sul tavolino davanti al divanetto. Era stata straordinaria all'ospedale psichiatrico e senza di lei non sarebbero mai riuscite nel loro intento o non avrebbero mai trovato la soluzione al loro problema. 

La sua mano si mosse come da sola e andò a spostare un ciuffo dal viso dell'altra ragazza.

<Che stai facendo?>

La voce di Max la fece spostare spaventata e velocemente da Robin.

<Niente, volevo... Ecco...>

Max la fissò per qualche secondo, poi si alzò dal divano e disse che andava in cucina. Nancy le fu subito dietro.

<Non mi serve una babysitter.>

<È solo per la tua sicurezza.> si giustificò Nancy, facendole un mezzo sorriso. La rossa sbuffò ed entrò in cucina, seguita dalla riccia.

Salutarono i signori Wheeler, poi Max si sedette al tavolo, vicino alla più piccola dei fratelli Wheeler, e iniziò a disegnare, con nelle orecchie la voce di Kate Bush che cantava Running up that hills.

Nancy si sedette al bancone vicino a suo padre che leggeva il giornale, mentre dal seminterrato arrivò anche Dustin e dopo qualche secondo videro Steve correre alla porta d'entrata, urlando una scusa demenziale per spiegare la sua fretta. Dustin chiese con lo sguardo spiegazioni a Nancy, ma la ragazza sollevò semplicemente le spalle e si avvicinò alla rossa.

In another life ~ A steddie fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora