13. Il Sottosopra

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Steve fu trascinato nel sottosopra e subito attaccato da dei pipistrelli-mostro: uno di quei cosi legò la sua coda intorno al collo del ragazzo, mentre altri due presero a morderlo sui fianchi, quando un remo colpì in testa uno dei mostri che lo stava mangiando.

<Ehi, voi> disse Nancy, colpendo col remo l'altro mostro, aiutata da Robin che lo teneva fermo, mentre Eddie colpiva i demo-pipistrelli che volavano loro addosso come se fossero palle da baseball, regalando insulti a destra e a manca.

Nancy venne attaccata da uno di quei mostri e Robin subito corse in suo aiuto, mentre Steve finalmente si liberò dalla presa mortale dell'essere che lo stava strangolando; prese per la coda quel mostro e iniziò a sbatterlo a terra, sotto lo sguardo incantato di Eddie.

Quando Nancy fu liberata da Robin, Eddie colpì l'ultimo pipistrello-mostro, Steve uccise quello che lo stava strangolando poco prima, e i quattro ragazzi poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo.

<Cristo Santo, Cristo Santo, Cristo!> si mise a urlare Eddie, lanciando a terra il remo, sentendo il suo corpo tremare e l'adrenalina scemare, mentre Nancy correva da Steve per vedere in che condizioni fosse.

<Mi hanno portato via un chilo di pelle, ma a parte quello... sì, mai stato meglio.> cercò di sdrammatizzare il maggiore, guardando le sue ferite.

<Ehm, sapete se questi pipistrelli hanno la rabbia?> chiese Robin, analizzando con la torcia una delle carcasse.

<Cosa?> chiese Steve innervosito, notando l'aria preoccupata di Eddie.

<È che la rabbia è la cosa che mi spaventa di più e credo sia meglio portarti da un dottore, perché quando compaiono i sintomi è troppo tardi: in pratica sei già morto.> farfugliò Robin, mentre Steve e Nancy la guardavano come se fosse impazzita.

Si sentì in lontananza un verso mostruoso e altri demo-pipistrelli comparirono all'orizzonte, volando verso di loro, bloccando il passaggio per il portale e obbligandoli a rifugiarsi nel bosco.

Steve prese con una mano quella di Eddie, con l'altra una di Robin e poi seguì in fretta Nancy, che era già partita verso il bosco.

Si rifugiarono sotto quello che Nancy interpretò l'equivalente nel sottosopra di Scale Rock e vi rimasero fino a quando non sentirono più i versi dei mostri.

Steve fu l'ultimo ad uscire dalla roccia, ma dalle ferite sui suoi fianchi cominciò ad uscire molto sangue. Nancy se ne accorse subito e lo convinse a rimanere seduto. Mentre la ragazza cercava qualcosa per medicarlo, Eddie la spinse poco elegantemente via e si mise davanti a Steve.

<Fa fare a me, Wheeler: ho un po' di esperienza in fatto di ferite... e poi ti devo un favore, giusto Harrington?>

Steve arrossì leggermente. <Tranquilla Nancy, lascialo fare.> disse il maggiore, senza spostare di un millimetro lo sguardo da Eddie, mentre Robin iniziava a farneticare i sintomi della rabbia, così Nancy la prese con sé e la portò un po' più lontana dai due ragazzi.

<Cerca di calmarti.> le disse la riccia. <Steve non ha la rabbia e un pugno tra poco te lo tiro io se non la smetti subito: stai solo innervosendo tutti.>

<Beh, scusa se è la mia prima volta nel Sottosopra, se per me è ancora tutto nuovo, se non ho la tua stessa razionalità e sangue freddo, se ho paura che il mio migliore amico mi possa morire davanti agli occhi, se...>

<Basta!> la bloccò di nuovo Nancy, sbattendola contro un albero. <Steve sta bene, noi stiamo bene, non c'è alcun motivo di agitarsi inutilmente.>

Robin la fissò senza parole e annuì. <Hai ragione... ma tu non eri con noi, la scorsa estate, nel covo dei russi, tu non hai assistito a quegli omoni che picchiavano a sangue Steve, che lo torturavano, tu non hai sentito le sue urla!> pianse Robin, accasciandosi al suolo. <Ho paura Nancy... più per lui che per me, che per te, o per Eddie, perché Steve ha questo istinto suicida, si butta sempre in situazioni più grandi di lui e io...>

In another life ~ A steddie fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora