Steve guidava superando tutti i limiti di velocità e non rispettando la segnaletica, rischiando anche di fare qualche incidente.
Dustin lo chiamò sul walkie-talkie: Max aveva avuto una visione. Steve frenò di colpo, rischiando di finire fuori strada per colpa della gran velocità. Quando fu certo di essere ancora in strada e di non essere morto, prese il walkie-talkie e gli chiese di spiegargli bene la situazione.
Il suo istinto gli diceva di andare da Eddie, ma aveva paura per i suoi ragazzi, così chiese se dovesse tornare indietro, ma sentì la voce di Nancy ordinargli di tornare dal metallaro, per assicurarsi che stesse bene. Così fece.
Eddie si spaventò non poco quando sentì una macchina sgommare vicino al bosco e delle portiere sbattere. Il moro si nascose sotto il telo della barchetta e si maledì di non essere scappato quando la porta del capannone si spalancò: per fortuna aveva... aveva lasciato la bottiglia spaccata vicino alla finestra. Il telo fu sollevato ed Eddie e Steve si trovarono ad urlare, spaventati l'uno dall'altro.
<Cazzo Harrington! Volevi farmi prendere un infarto?> chiese Eddie, spingendo via il maggiore e uscendo dalla barchetta.
<Non sono stato io il primo ad urlare...> commentò a bassa voce lui, sedendosi sul banco da lavoro.
<Dustin, la rossa e Robin non sono con te?>
<No, sono a scuola, insieme a Nancy>
<Wheeler? Perché? È successo altro?>
Steve guardò gli occhi di Eddie diventare più scuri, per la paura. <Fred è morto. Lavorava con Nancy al giornale della scuola.>
Eddie abbassò le spalle: subito pensò di essere al sicuro, nessuno l'aveva visto sulla scena del crimine, non c'erano indizi che potessero collegarlo anche a questo omicidio... a meno che... <Anche lui...> Steve annuì, non guardandolo negli occhi, ed Eddie si sentì mancare. Anche se nessuno l'aveva visto, se quel ragazzo era stato ucciso allo stesso modo di Chrissy e lui era a piede libero...
<Hey, adesso calmati, okay? Nancy e Robin hanno trovato qualcosa in biblioteca che potrebbe aiutarci.>
<Oh, non dire a me, Steve Harrington, di calmarmi, okay? Tu non sei mai stato accusato di omicidio, tu sei sempre stato il ragazzo ricco e perfetto, con la famiglia perfetta...>
<Non mettere in mezzo i miei genitori...>
<Perché sei qui?! Che cosa vuoi da me?!> sbottò alla fine Eddie, con le lacrime agli occhi.
I due si fissarono per qualche secondo e un altro flashback si mostrò di fronte a loro: erano in una vecchia casa di legno, Eddie stava piangendo e Steve era vestito con la tuta mimetica tipica dei militari; teneva in mano un borsone e guardava Eddie con sguardo cattivo. <Se esci da quella porta> cominciò a parlare il minore, asciugandosi le lacrime che gli solcavano a fiumi lungo le guance: <e tornerai vivo da quella schifo di guerra, non provare più a tornare qui, capito? Non voglio vederti mai più.>
I due ragazzi uscirono in contemporanea dallo stato di trance ed Eddie si voltò immediatamente verso la porta, per evitare lo sguardo indagatore di Steve, che al contrario lo fissava intensamente.
<Anche tu...> Eddie continuò a non guardarlo, allora Steve, stanco del suo comportamento, gli si avvicinò, gli posò le mani sulle spalle e lo sbatté contro una parete del capanno, come il minore aveva fatto con lui il giorno prima.
<Guardami quando ti parlo. Ho lasciato da sole le quattro persone a cui più tengo al mondo per correre da te, perché visioni come quella di prima mi tormentano da quando ti abbiamo trovato, quindi ora o mi rispondi sinceramente e cerchiamo insieme di capire cosa sta succedendo, oppure ti lascio da solo e te la vedrai tu con Jason e gli altri.>
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In another life ~ A steddie fanfiction
FanficSteve ed Eddie si sono già conosciuti e in una vita precedente erano anche molto "intimi"... peccato che non se lo ricordano.