𝑇𝑟𝑒𝑑𝑖𝑐𝑒𝑠𝑖𝑚𝑜 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 || "𝑰𝒏𝒄𝒐𝒎𝒑𝒓𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊"

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Non ci sentimmo per una settimana intera.  Non sapevo nemmeno se fosse tornato a Parigi.
Avevo lasciato casa nostra insieme a Rocky ed ero tornata a stare dai miei dove chiesi esplicitamente a tutti di non parlarmi di lui.
Ne avevo abbastanza, volevo dimenticarlo.

In quel periodo iniziai a postare foto fuori ogni sera, e lui fece lo stesso. È incredibile come l'orgoglio non ci facesse semplicemente dire "mi manchi" e ci portasse invece ad agire come dei ragazzini.
Nonostante questo non ero intenzionata a perdonarlo, aveva tradito la mia fiducia.

A furia di far serata conobbi persino un ragazzo, che frequentai per diversi mesi, prima che succedesse l'impensabile.
Una sera infatti, Adrien, il ragazzo in questione, fu invitato al compleanno di un amico.
Per me non fu nulla di nuovo, considerando che nell'ultimo periodo trascorrevamo più tempo fuori che in casa, quindi non badai nemmeno a chiedere di chi fosse la festa. Di certo non potevo immaginare che il festeggiato fosse il cugino di Neymar.

Arrivati lì, dovetti trattenermi dal piangere. Il cuore sbatteva all'impazzata ed iniziai a sudare freddo. Ero in trappola. In tutto questo Adrien non si accorse di nulla, o forse non era abbastanza interessato da accorgersi che stavo per avere un attacco di panico.

Ed ecco che non appena varcammo la soglia me lo trovai davanti, tutto in ghingheri per la festa.
Era seduto sul divano con due ragazze ed un calice di champagne in mano.
Quando mi vide si pietrificò, capivo bene il suo disagio. Mi sentivo esattamente allo stesso modo.
Feci finta di nulla e salutai tutti:
«Segui il calcio?» disse Adrien piuttosto divertito.
«Non molto, perché?»
«Tuo fratello gioca nel PSG e non conosci Neymar?» rimase di stucco.
Volevo sprofondare, mi sembrava di star vivendo un incubo. Non poteva fare sul serio...
«Ah sì... Sai, non ricordo bene tutti i nomi. Devo averlo visto alle partite di Nicolas»
«Vieni te lo presento!»
Non presagivo nulla di buono.
«Ciao fratello, sono l'amico di tuo cugino. Ti ricordi?» chiese dandogli una pacca sulla spalla.
Vidi una scintilla nei suoi occhi.
«Come posso dimenticarmi» finse «Ti vedo bene. Ti sei anche fidanzato! Non mi presenti la tua ragazza?»
Il suo fare ambiguo lasciò Adrien interdetto, speravo pensasse che l'alcol gli avesse dato alla testa.
«Ehm, sì... M-ma certo!» balbettò «Lei è Bia...»
«Lei è Bianca» lo interruppe.
Adrien mi guardò allibito.
«Non ti seguo amico... Vi conoscete?»
«Lei è la mia ex, Bianca Birmingham» ribadì «La notizia che stessimo insieme era su tutti i giornali. È un peccato che te la sia persa» lo provocò.
Adrien si voltò ancora una volta verso di me, era su tutte le furie.
«Non me l'hai detto per tutti questi mesi?» si infuriò.
«Adrien, posso spiegarti... Io...»
«E poi chi ti credi essere?» continuò, rivolgendosi al
biondo «Mi hai preso per un idiota? Beh, ti dico subito che dovresti misurare le parole quando parli c...»
Neymar si alzò e gli sferrò un pugno in pieno viso.
Istintivamente lo tirai, poi mi chinai per aiutare Adrien.
«Ma che diamine ti prende?» urlai, sconvolta.
Tutti gli invitati intervennero per sedare la rissa.
«Adrien, tutto bene?» provai ad aiutarlo.
«E tu levati» mi spinse via «Sai cosa? Va al diavolo! Lo sapevo che eri una materialista del cazzo!»
Detto questo si alzò, traballando, e corse verso l'uscita. Ora che la festa era rovinata poteva solo andare peggio.
«Tu non ti rendi conto di quello che hai fatto e della figura hai fatto fare a tuo cugino! Potevi evitare tutto questo!» gridai, fuori di me «Non riesci a lasciarmi in pace nemmeno adesso che avevo ritrovato la serenità! Cos'è che vuoi? Dimmelo!» lo strattonai.
«Sono ancora innamorato di te, come lo ero prima che tu rovinassi tutto con le tue fantasie»
«Certo, quindi sarei pazza...»
«Ragazzi, avete fatto già abbastanza, andate fuori immediatamente prima che chiami la polizia!»
Neymar fulminò il cugino e mi tirò via per il braccio.
«Mi fai male!»
«Zitta, cammina»
Mi portò all'esterno della villa ed iniziammo a discutere.
«Non immagini nemmeno quanto sia stata male per te! Non te n'è importato nulla di chiarire»
«Invece dev'essere importato a te, che non ti perdevi nemmeno una serata in discoteca. Sono sempre io quello che sbaglia, vero? Tu fai sempre tutto perfetto! In 3 mesi ti sei addirittura rifatta una vita e sono io quello sbagliato, non è così?» tirò un pugno sul muro, proprio accanto al mio viso.
«Volevo dimenticarti, mi avevi fatto troppo male» dissi quasi sotto voce.
«Bianca io non ti ho fatto proprio niente! Vuoi mettertelo in testa? Hai fatto tutto tu! Hai ipotizzato chissà cosa quando Bruna è venuta esclusivamente a farmi le condoglianze, visto che conosceva mio nonno. E poi non sapeva fossi fidanzato, quando l'ha saputo si è addirittura scusata! Di certo non passa la vita sui blog a cercare notizie su di me!»
Forse avevo tratto delle conclusioni affrettate. Ma il fatto che fosse bello e famoso mi aveva fatta dubitare della sua sincerità.
«Ok forse ho sbagliato a non crederti, ma mettiti nei miei panni»
«Bianca io capisco tutto quello che vuoi ma bastava vedere come ti trattavo per capire quanto tenessi a te, non avresti nemmeno dovuto pensare che potessi tradirti. Per di più dopo così poco tempo trovo te con un idiota come quello, mentre io non facevo che pensare ogni giorno ad una scusa per riavvicinarci»
«E allora perché non mi scrivevi?»
«Perché credevo davvero che mi avessi dimenticato ed oggi ne ho avuto la conferma»
«Ti giuro che non ho smesso di pensarti un attimo. Adrien era il mio tentativo di mettere il passato da parte. Ma non ci sono mai riuscita!»

Parlammo a lungo ed alla fine di tutto capimmo che l'orgoglio ci aveva impedito di dirci quanto realmente fossimo innamorati l'uno dell'altro.

𝐶𝑜𝑛 𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 || 𝑵𝒆𝒚𝒎𝒂𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora