Quando arrivammo in ospedale, chiedemmo informazioni in segreteria e l'infermiera ci disse che Neymar fosse già entrato a fare gli esami.
Così ci fece accomodare in sala d'attesa e ci rassicurò dicendo che ci avrebbe avvisati lei, non appena sarebbe uscito. Attendemmo due lunghe ore prima di avere sue notizie:
«Buonasera, la famiglia Santos giusto?»
«Sì» prese parola il padre.
«Sono il Dottor Dubois, molto piacere» si presentò «Sono qui per tranquillizzarvi sulla salute di vostro figlio. Per fortuna è sano come un pesce... Ma ha subito dei piccoli traumi a causa della caduta»
Tirammo tutti un sospiro di sollievo.
«Ma c'è dell'altro» affermò, facendo vacillare nuovamente le nostre speranze «Purtroppo la caviglia non è messa benissimo, ma un tutore sarà sufficiente a far sanare la frattura. È raccomandato assoluto riposo perché camminarci sopra non lo aiuterà affatto»
«Quindi sarà dimesso?» chiese Rafa.
«Lo dimetteremo stasera stesso. Ma voglio essere chiaro su una cosa: non deve far peso sulla caviglia per almeno 6 settimane a partire da oggi. Visto che non dovremmo ricorrere all'intervento chirurgico, può già dire di essere stato parecchio fortunato»
«Grazie mille dottore» rispose la madre.
«Vedrete che tra qualche mese sarà solo un brutto ricordo. E poi loro sono ragazzi forti» disse riferendosi al fatto che fosse un calciatore «Comunque ho dato il permesso agli infermieri di farvi entrare, nel caso voleste fargli visita. Vi chiedo solo la gentilezza di entrare ad uno ad uno, mi ha già chiesto della fidanzatina» affermò divertito.
Tutti si voltarono verso di me e sentii le guance andarmi a fuoco.
«Grazie mille dottore. È stato eccezionale!» gli strinse la mano il padre.
«Adesso vado, vi auguro una buona serata e mi raccomando, seguite i miei consigli. Vogliamo tutti rivedere Neymar Jr in campo!»
«Sarà fatto!» continuò.
Il dottore sembrava molto positivo sulla guarigione di Ney e questo fece riprendere colorito a tutti.
«È giusto che vada tu per prima» disse sua madre.
«Signora per me non c'è nessun problema, andate voi se preferite» mi imbarazzai tantissimo.
«Ha chiesto di te tesoro, non preoccuparti, va pure!»
«D'accordo... Grazie!»
Rafa mi fece l'occhiolino e subito dopo mi avviai verso la sua stanza.
«Si può?» bussai.
«Bianca!» disse provando subito ad alzarsi.
«Ma sei scemo?» mi fiondai a bloccarlo «Non devi muoverti, il dottore non ci ha raccomandato altro!»
«Ma sto bene! Mi fa solo un po' male la caviglia»
«Sei stato fortunato, visto che per poco non la disintegravi...»
«Quell'idiota farebbe meglio a starmi alla larga. O lo prenderò a pugni»
«Ha fatto un gesto ignobile, potevi farti male sul serio. E non ne valeva di certo la pena...»
«Vedrai che la pagherà cara!»
«Tuo padre vuole dargliele di santa ragione» gli feci presente, ridendo.
«Sei venuta qui con la mia famiglia?»
«Sì, mi hanno offerto un passaggio...» ammisi.
«Devi avergli fatto una buona impressione allora»
«Tu dici? Di certo non immaginavo di conoscerli così»
«Mi piace distinguermi» scherzò.
Di lui mi piaceva che fosse sempre e comunque allegro, anche in situazioni spiacevoli come quella.
«Adesso vado, lascio un po' di spazio anche agli altri, prima che finisca l'orario delle visite» afferrai la borsa sulla sedia, pronta ad andare.
«Aspetta!» mi tenne per il braccio «Stai dimenticando qualcosa...»
E subito si sporse per darmi un bacio.
«Viziato!» lo presi in giro, accontentandolo «Ci vediamo dopo a casa, e fa il bravo!»
«Va bene principessa»Passarono all'incirca 8 mesi. Ney aveva ripreso a camminare senza tutore (anche se non per lunghi tragitti) ed avevamo ufficializzato il nostro fidanzamento con una cena in famiglia.
Devo ammettere che furono tutti molto contenti di vederci assieme, benché fosse palese già da prima l'interesse che nutrivamo l'uno per l'altro.
Tutto sembrava stesse andando per il verso giusto.
I suoi ci regalarono addirittura l'opportunità di acquistare la casa accanto alla loro, e quindi iniziammo a darci da fare con i lavori ed il trasloco. Passò poco prima che potessimo andare ad abitarci. Vivere insieme era bellissimo. Comprammo persino un cane: Rocky. Era uno Spitz di Pomerania tutto fulvo, con il musino nero. Diventò subito parte integrante della famiglia. Lo portavamo sempre con noi.Tutto andò bene fino al giorno in cui Neymar ricevette una chiamata dalla nonna, che viveva in Brasile insieme alla parte restante della sua famiglia.
A quanto pare suo nonno era molto malato e nelle ultime settimane la sua condizione fisica si era aggravata parecchio, quindi non sarebbe trascorso molto prima che passasse a miglior vita.
Lui e la sua famiglia presero il primo aereo disponibile ed atterrarono a San Paolo per dare un ultimo saluto al nonno paterno, ed io restai a Parigi a prendermi cura della casa e delle faccende amministrative che lo riguardavano, convinta che sarebbero mancati pochi giorni al massimo.
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𝐶𝑜𝑛 𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 || 𝑵𝒆𝒚𝒎𝒂𝒓
RomanceBianca Birmingham è una ragazza con una spiccata intelligenza emotiva. Da poco trasferitasi con la sua famiglia al centro di una piccola cittadina francese, decide di sostenere il fratello Nicolas, un calciatore emergente che le farà conoscere qualc...