Capitolo Ventisei

18 5 0
                                    

Aprile 2022

Quattro anni dopo il 10 Aprile

Accumulammo la roba che avevamo comprato a casa della signora Carla e ci preparammo per la serata. Sarebbe stata la penultima. Il giorno dopo sarebbe stato quello dell’anniversario della morte di Giacinto. Ci incontrammo al bar come le sere precedenti. Incredibilmente, vi prese parte anche Milo. Erano tutti euforici: raccontavano aneddoti della loro infanzia come se fossero successi il giorno prima. Anche Stefi e Andrea si erano aperti al dialogo e avevano raccontato le loro avventure con Giacinto. Scherzavano e ridevano, come se stessimo per fare una normalissima festa. Io non riuscivo a prendere parte al mood della serata. Un’ansia tremenda mi attanagliava il petto. Sarei riuscita ad andare avanti? Avrei ritrovato quello che avevo perso quattro anni prima?

“Oh, ragazzi mi è venuto in mente quando ci siamo fissati con Pitch Perfect, vi ricordate?” disse Ludo, all’improvviso.

“Si, mi ricordo quando cantavamo a squarcia gola, eravamo terribili” proseguì Clara

“Era l’idea che era terribile” disse Diego, ridendo.

“Concordo. Un fiasco totale” si aggiunse Dani.

Ludo prese un bicchiere rimasto vuoto e se lo mise davanti a testa in giù. Poi cominciò a picchettare con le mani per produrre una melodia familiare.

I've got my ticket for the long way 'round

Two bottle whiskey for the way

And I sure would like some sweet company

And I'm leaving tomorrow. What d'you say?”

 

La voce di Ludo non era delle migliori ma sapeva le parole della canzone a memoria. Era una canzone che bene o male conoscevamo tutti. A Leo scappò una risata.

When I'm gone, when I'm gone

You're gonna miss me when I'm gone

You're gonna miss me by my hair

You're gonna miss me everywhere, oh

You're gonna miss me when I'm gone

 

Diego, Dani e Clara presero il ritornello e cantarono insieme a Ludo. Fu un canto piuttosto stonato, ma mise a tutti un’allegria pazzesca. Attaccammo anche io, Stefi e Andrea. Finimmo la canzone tra le risate, come fossimo una normale compagnia di amici. Più tardi, mentre gli altri continuavano a parlare della performance ben riuscita, uscii a fumare, contemplando il cielo che regalava una visione stupenda delle stelle.

“Io non capisco proprio”

Milo mi aveva seguita e stava fumando una sigaretta anche lui.

“Che cosa?”

“Alla fine non è che facendo canti lamentosi e balletti tornerà indietro”

“No, ma è bello capire come ha vissuto durante tutto il tempo che ha trascorso qui”

“Pff..”

Milo aspirò una boccata di fumo.

“Bisogna andare avanti” sentenziò poi.

“Si, anche io lo pensavo, ma dopo aver vissuto qui qualche giorno ho capito che mi ci voleva una pausa. Puoi provare a fermarti anche tu se vuoi. In caso contrario beh… non sai cosa ti perdi” dissi solo.

Milo non rispose. Quella frase probabilmente lo aveva scosso più di quanto in realtà non volesse ammettere.

Il fiore dell'isola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora