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La giornata fu stancante e si fece finalmente sera.  Io e la mia famiglia ci riunimmo nella nostra tenda per finire quello che avevamo portato da mangiare durante il viaggio e poi ci mettemmo a parlare di quello che avevamo fatto oggi

"Lo'ak" lo chiamò Jake "Ho visto che prima stavi guardando l-"
"Noooo, papà no! Per favore" si lamentò lui, scatendo una piccola risata di gruppo "E voi non ridete"
"Dai fratellino, si vede" scherzò Neteyam, ma il minore non la prese molto bene questa volta
"Devi smetterla di essere così tanto impiccione Neteyam! Non ti sopporto a volte, specialmente quando fai così!" si abbassò un velo silenzioso che venne interrotto quando lo'ak si alzò per andare nella stanza a fianco
"Direi che per sta sera va bene così, ci penso io" comunicò Neytiri a tutta la famiglia andando in camera dal figlio, mentre il fratello più grande uscì dalla tenda a testa bassa dirigendosi chissà dove

Guardai Kiri e Jake, infine Tuk, tutti e tre abbastanza confusi da quello che era appena successo. Rimanemmo ad ascoltare il crepitio del fuoco per qualche minuto, poi mi alzai
"io vado a cercare nostro fratello, torniamo appena lo trovo" andai fuori dalla capanna e percorsi il ponte che portava alla spiaggia, poi guardai attentamente la sabbia cercando dove fossero le impronte di Neteyam.

Corsi seguendo le orme a quattro dita del na'vi.

Non mi sono mai spiegeta il motivo per il quale il maggiore dei miei fratelli e la minore delle mie sorelle avessero quattro dita al poato di cinque. Seguendo il percorso di Neteyam, notai che il passo era, sì costante ma, scoordinato e sbilanciato e a lungo andare la cosa si poteva notare sempre di più.

Trovai la persoma che stavo cercando seduta su un tronco in riva al mare con la testa tra la mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia e le orecchie abbassate.

"Neteyam..." sospirai non so nemmeno io se più sollevata o preoccupata di prima. L'omatikaya si girò a guardarmi per un nano secondo per poi voltarsi nuovamente davanti a se. Camminai lentamente fino ad arrivare accanto a lui e sedermi sulla sabbia appoggiando la testa alla sua coscia
"Perché sei qui?" mi chiese lui, con un tono a dir poco freddo ma addolorato
"Ci stavamo preoccupando. A proposito, ti sei fatto male alla gamba o al piede?"
"Si, perché?"
"Si capiva dalle impronte sulla sabbia"
"Comunque non è grave"
"Neteyam" mi alzai e lo stesao fece anche lui "non farmi più preoccupare in questo modo" dissi guardandolo dritto negli occhi per poi abbracciarlo e abbassare la testa
"Scusami, è soltanto che non mi aspettavo una reazione del genere da nostro fratello" sospirò ricambiando la stretta

Neteyam pov
Di nuovo, di novo ebbi quella sensazione strana. Quel brivido che percorreva la schiena... Ebbi anche uno strano vuoto nello stomaco, un vuoto non spiacevole però. Poi T/n mi abbracciò e sorrisi inconsapevolmente una volta ricambiato il gesto

T/n pov
Il petto di mio fratello aveva iniziato ad alzarsi e abbassarsi più frequentemente e il suo cuore a fare battiti appena più ravvicinati.

"Grazie, davvero. Molti pagherebbero per avere una sorella come te e invece io sono stato anche più fortunato dato che sei arrivata dal nulla" mi comunicò Neteyam.
Sorrisi sulla parte superiore del suo torso, poi alzai la testa e vidi che si era perso a guardare il mare. Con curiosità cercai la parte ferita del suo corpo e vidi che si trattava di un taglio sul polpaccio della gamba sinistra.
"Guarda come ti sei conciato" sbuffai. Mio fratello rise imbarazzato.
Mi allontanai di poco, sotto il suo sguardo, per prendere delle foglie di alcune piante unendole a formare una sorta di ciotola
"L'acqua di mare disinfetta, sai?" mi avvicinai alla riva e raccolsi dell'acqua con quel contenitore improvvisato "però brucia" continuai andando verso la gamba ferita "quindi vedi di stringere qualcosa. Prima che faccia infezione non ci vuole molto." versai pian piano l'acqua salata sulla ferita e sentii mio fratello sibilare dal dolore, poi prese i miei capelli in una stretta salda stando attendo a lasciare fuori la treccia principale per non causarmi danni in caso stringesse troppo.
Continuai a versare quella sorta di disinfettante naturale sul taglio, mentre la mano di Neteyam si faceva sempre più stretta e stringeva sempre di più i miei capelli.

Finii di prendermi cura del taglio aperto e chiesi al ferito come si fosse provocato quella divisione delle sue stesse carni, anche se leggera
"Hai presente che ci sono le torce a segnare il sentiero?" annuii "una di quelle aveva una sorta di punta che veniva in fuori"
Mi venne da ridere ma cercai di trattenermi dato che non mi sembrava il caso di aggravare lo stato d'animo di Mio fratello maggiore.

"Su grande avventuriero, torniamo al villaggio" sorrisi incitandolo a seguirmi. Lui fece un piccolo scatto per raggiungermi e si mise alla sinistra
"Sulla destra io non ci sto. Non passo più vicino a quella trappola" scherzò. Io scossi la testa e gli cinsi la vita con un braccio mentre lui fece lo stesso con il mio collo, così mi poggiai con la testa alla sua spalla.

Tornando alla capanna ci fermammo ogni tanto a guardare il cielo o le creature marine che saltavano fuori dall'acqua e poi tornavano sotto alla superfice.
Quando ero con la mia famiglia mi sentivo bene, specialmente con Neteyam. Sarà che ci conosciamo da più tempo e ci parliamo più spesso ma sento che con lui ho instaurato un rapporto molto più speciale rispetto a quello che ho con gli altri. È come se ci sia qualcosa di invisibile che ci lega l'uno all'altra. È una cosa inspiegabile e incapibile quello che ci unisce così in profondità, sembra quasi che siamo come due pezzi di un enigma, due pezzi complementari. Senza uno, l'altra è persa e viceversa. Anche nei momenti peggiori, se siamo in compagnia, io e Neteyam riusciamo a tirarci su il morale a vicenda e siamo sempre pronti ad aiutarci reciprocamente.
In lui vedo come un punto di riferimento, una luce che è presente anche quando tutto si fa buio e scuro. È l'unico che riuscirebbe a capire in un istante se c'è qualcosa che non va e lo stesso vale per me verso di lui

Non ho la più pallida idea di cosa pensi di me ma sono certa che sia qualcosa di positivo, qualcosa che si avvicini, anche se di poco, a quello che penso io.

Arrivammo alla nostra dimora e vidi che Jake ci venne incontro guardando male Neteyam
"Figlio mio, dove ti eri cacciato? Eh!?" cercò di tenere un tono di voce basso dato che quasi tutti i Metkayina stavano già dormendo e che anche Kiri e Tuk si erano ritirate in camera come anche Lo'ak e Neytiri.
"Mi scusi signore" abbassò lo sguardo mio fratello
"Ti ho fatto una domanda" disse autoritario nostro padre
"Mi stavo schiarendo le idee signore, mi dispiace essere scomparso così senza avvisare"
"Spero che non si ripeta più, ora filate a dormire"

Entrammo nella seconda stanza e trovammo tre posti in cui dormire ma quello nell'amaca di Neytiri era dedicato a Jake. Io mi misi nell'altra amaca doppia con Tuk e Neteyam si mise in quella tra i nostri genitori e Lo'ak. Quest'ultimo stava dormendo con il viso imbronciato e una posizione molto chiusa.
Mi stesi accanto alla mia sorellina, che mi abbracciò istantaneamente anche se stava dormendo, poi guardai nella direzione di Neteyam e gli diedi la buonanotte con un sorriso. Il na'vi ricambiò, così ci mettemmo a dormire

Non senza di te -Neteyam X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora