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Era ormai sera e in poco tempo arrivammo sulla riva.

Lo vedevo, era tenuto farmo da due Metkayna. Non aveva vestiti addosso, ne tantomeno collane o bracciali. Il suo corpo nudo era inerme che galleggiava in acqua.

Le mie guance iniziarono a bagnarsi ancor prima di entrare in acqua, cosa che poco dopo feci.
Dei canti funebri iniziarono a farsi largo nelle nostre orecchie mentre le teste della mia famiglia  imitarono la mia abbassandosi e guardando il fondale al disotto dell'acqua.
Cominciammo a camminare verso dove la profondità era più notevole accompagnati dal corpo morto di Neteyam.

Sotto di noi era presente l'albero delle anime del popolo metkayina, che con grazia era pronto ad accogliere il povero ragazzo che tanto mi stava a cuore.

Ci immergemmo sott'acqua  mentre i singhiozzi non ne volevano sapere nulla di smettere. Collegai la mia treccia al fondale intanto che tenevo Neteyam per la mano. Iniziai a implorare di far tornare il Na'vi in vita ma non credevo potesse realmente funzionare. Era una cosa che secondo me, però, doveva essere fatta. Quel ragazzo si merita il mondo anche se ora non potrà più vaerlo

"Eywa ti prego, ascolta le mie preghiere" pensai stringendo la mano di Neteyam mentre staccavo la treccia dalla grande madre.

Stavo piangendo silenziosamente, cercando di non cadere in un pianto disperato. Appoggiai la testa sul petto del na'vi sdraiato sul fondale e con le dita mimai: "io ti vedo, ti amo". Sperai che nessuno avesse visto nulla, così strinsi ancora di più la mano di Neteyam nella mia e gli sorrisi. Feci per asciugarmi gocce salate sulle mie guance, mi resi poi conto che si mischiavano con l'acqua del mare, e mi alzai ma prima di riemergere insieme alla mia famiglia mi fermai dandogli un bacio delicato sulla fronte, poi mollai la presa sulla mano ed iniziai a risalire con gli altri, finché non sentii qualcosa toccarmi la caviglia.

Cerano abbastanza alghe quindi pensai che erano loro la causa di quel contatto, poteva essere stato anche qualche pesce ma in ogni caso non mi interessava.

Appena riemersi dall'acqua mi avvicinai a Tuk, la piccoletta era distrutta quasi quanto me. In un'età così tenera aveva perso un fratello e la sua intera vita ne avrebbe risentito molto.

Già mi mancava. Stavo per avere un mancamento per il dolore che stavo provando nel realizzare che non c'era più nulla da fare. Era andato per sempre, anche le mie speranze di essere felice con lui stavano per evaporare e sapere che era rutto veeo faceva male.
Volevo scambiare il mio posto con Neteyam. Lui meritava una vita bellissima e stupenda, io volevo soltanto che lui stesse bene.

Lo'ak mi toccò una spalla facendomi sobbalzare e portandomi via dai miei pensieri per qualche tempo. Mi guardava con occhi pieni di tristezza ma c'era anche della rabbia e non avevo idea del motivo di quest'ultima. Indicai me stessa per chiedere se era a causa mia, lui scosse la testa e negò il mio pensiero, così lo avvicinai a me e lo abbracciai.
Mia sorella stava male per sua madre biologica, la persona che vedevo seriamente e che amavo se ne era andata veramente, la più piccola sarebbe rimasta segnata a vita pesantemente come anche tutti noi, mio fratello minore era triste per la morte di Neteyam e incazzato per chissà quale motivo, Mia madre e mio padre avevano perso un figlio primogenito...

Avrei voluto insultare tutti e andarmene ma dovevo essere forte e non farmi sopraffarre dalle emozioni. In questo momento Lo'ak stava soffrendo e in quanto sorella maggiore, anche se non di sangue, avevo il dovere di aiutarlo e sostenerlo.
Incominciammo ad andarcene io e lui, dicendo al resto della famiglia che stavamo andando a schiarirci le idee. Lui sì, io mi tenevo dentro tutto invece.

Camminavamo guardando il mare. Dopo un po lui ha deciso di cominciare ad aprir bocca.

«sai, mi sono sempre chiesto come ci si sentiva ad essere uno dei preferiti -sapevo dove voleva andare a parare- Neteyam lo era. Era quello perfetto, il figlio modello. Sono incazzato ancora con lui per questo motivo»
«Tanto è inutile ora» risposi guardando la sabbia sotto ai miei piedi
«Lo so. Infatti sono anche distrutto, mi manca anche se sono geloso e invidioso. Rivoglio mio fratello T/n! Voglio dargli un pugno e poi abbracciarlo! Come si è permesso di lasciarci senza neanche mangiare un frutto di mare insieme? -sorrise pensando ad un possibile scenario- È ironico, vorrei che fosse qui ma sarei incazzato a vederlo»

Lo'ak stava continuando a parlare. Mi ero detta che sarei anata con lui per ascoltarlo ma stavo vacendo il contrario.
Camminando passammo esattamente dove quella notte Neteyam era corso fuori dalla tenda. Rivivetti quel momento come se fosse successo pochi attimi pirima e le lacrime ricominciarono a calarsi sulle mie gunace.

Mi girai e abbracciai mio fratello e dinghiozzai sulla sua spalla, mentre lui faceva la stessa cosa sulla mia.

Era da un po di tempo che non parlavo seriamente con Lo'ak e farlo mi ha alleggerita un po ma non avrebbe mai potuto sostituire le chiacchierate che Neteyam ed io ci ritrovavamo a fare senza alcun motivo intanto che riflettevamo sulle teorie più stupide. Non avrebbe mai potuto sostituire Lui e la sua presenza. Ero vuota senza Neteyam, un involucro senza anima. Non ero io. Ero un'altra persona. Ero morta senza esserlo realmente.

Non senza di te -Neteyam X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora