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L'attacco era terminato. Ero arrabbiata come anche tutta la mia famiglia che, in questo momento era nella nostra capanna. Ci stavamo consolando ma io ero in disparte: non volevo avere contatti con nessuno.
"Neteyam... -pensai- Non posso andare avanti, non senza di te. Sono stata un idiota a non dirti quello che provavo"

Il mio cuore si stava chiudendo e non potevo sopportare il dolore che m stava mangiando da dentro. Avevo bisogno di lui, di un suo abbraccio, di una sua risata o una sua parola. Più pensavo al dolore che avevo provato quando ho scoperto che era stato parato, più pensavo a lui, più pensavo a come sarebbe stata la fine di quella battaglia e all'inizio di una vita nuova.
Ero incazzata nera. Avrei voluto ritornare da Miles e mettergli  le mani al collo per farlo soffocare e poi fargli dei tagli sullo stomaco e sparargli un colpo in testa. Volevo torturarlo, fargli capire il mio dolore e quello di tutta la mia famiglia. Doveva capire che Neteyam non meritava di morire, bensì lo meritava quel verme di Sipder.
Quel pezzo di merda è tale e quale al padre biologico. Da Jake e Neytiri non ha imparato nulla.

Aveva ragione mia madre a non fidarsi quando lo abbiamo accolto tra noi. È stato l'errore più grande mai fatto nella storia che avevo sulle spalle. Come abbiamo fatto a non capire prima che una persona non può cambiare? Al massimo può cambiare ma non è stato capace di fare nemmeno quello. Non sa cosa siano dei principi solidi e dei legami non di sangue! Anche se il colonnello è suo padre biologico non lo ha cresciuto, noi sì! Eravamo noi  la sua vera famiglia e lui ci ha traditi con così tanta facilità da nemmeno impegnarsi un po' o cercare di capire come ci saremmo potuti sentire nei suoi confronti o in generale. Per colpa sua, ora, Neteyam è all'altro mondo!

Cercai di calmarmi e andai da Mia madre. Ormai ho deciso che da ora in poi la chiamerò in questo modo, cosa che non avrei mai sognato di fare prima. 
Avevo bisogno di qualcuno con cui parlare, non riuscivo a tenermi tutto dentro. Dovevo parlare di quello che pensavo su quel traditore che prima consideravo fratello, del rancore, di come mi sentivo, di cosa avevo dentro... Di cosa provavo per suo figlio.

«Mamma, potresti venire un secondo?» la chiamai affacciandomi alla stanza principale, facendole gesto di venire in camera
«Dimmi amore»
«Allora... -sospirai- potrebbe essere un po' strana come cosa. Ed è anche inutile se pensaimo realmente» rivelai abbassando la testa
«Non ti preoccupare» sorrise
«Io e Net non siamo fratrlli di sangue, giusto?»
«Beh, sì, giusto. Perché?»
«Insomma, è stano ok? Tanto ormai non ci posso fare più nulla -le lacrime iniziarono a gocciolare dai miei occhi- non doveva finire così!»
Anche mia madre si mise a piangere «T/n, so chr ci tenevi molto a Neteyam ma purtroppo è andata in questo modo. Non possiamo farci nulla»
«È appunto per questo che fa male... Non sono riuscita a dirgli cosa pensavo»
«In che senso?»
«Oh santo cielo... È così imbarazzante -mi misi una mado sulla faccia- vedi, anche se eravamo "fratelli", per me lui era importante»
«Lo era per tutti noi... »
«Non credo di- Lui a me-» sbuffai girandomi dall'altra parte asciugandomi le lacrime
«Tranquilla, con calma» mi abbracciò
«Mamma, io vedevo Neteyam»

Lo dissi tutto in un fiato con il cuore che batteva a mille. Avevo paura della reazione di mia madre, ero agitata di rivelare quello che provavo veramente.
Avevo bisogno di sfogarmi e di esprimermi con qualcuno che non fosse la mia mente, ovvero me stessa. Volevo un po di conforto su diverse cose ma la paura del giudizio mi fermava. Eravamo comunque imparentati anche se non con il sangue.
Non ci sarebbero dovuti essere problrmi in fatto di genetica ma in fatto di morale ce ne sarebbero potuti essere assai.

«T/n» mia madre rimase a bocca aperta, senza sapere che dire se non il mio nome
«Lo so che è mio frarello ma non abbiamo lo stesso san-»
«Mi dispiace tesoro mio -mi interruppe- sarei stata felice di vedervi insieme. Purtroppo, però, è troppo tardi»
Ricominciai a piangere «Lo so»

Passarono pochi minuti prima che iniziassimo a metterci tutti i gioielli di famiglia per partecipare al funerale di Net.
Mi avvicinai alla cesta dove appoggiato sopra c'era il girocollo del ragazzo che amavo. Avevo paura a prendere quella collana, potevo rovinarla, non mi sentivo all'altezza di indossarla, ma Neteyam mi ha chiesto di tenerla e non voglio deluderlo. La sfiorai con delicatezza per poi avvucinarla alla mia nuca, allacciarla e poi girarla nel verso giusto.
Strinsi quel prezioso regalo che mi era stato dato proprio da lui appena prima che passasse a miglior vita e proprio per questo aveva un valore ancora più elevato per me. Nonostante questo pensai di darla a qualcun'altro ma kiri mi disse che se voleva che la avessi io ci sarà stato un motivo, così mi feci coraggio e decisi di tenerla per onorare il Na'vi a cui tanto tenevo.

Mio padre mi venne accanto dandomi un bacio sulla fronte dicendo che ora Net si trovava in un posto assai migliore di questo e, per carità, aveva ragione ma io lo rivolevo qui. Lo velevo abbracciare e perché no baciare dopo che gli avrei detto tutto quello che pensavo su di lui, tutto quello che provavo e sentivo.
Lui mi faceva stare bene, tranquilla e libera, quando c'era lui con me non avevo pensieri negativi per la testa e invece che ora non c'è più mi sento persa in un mare di melma fatto da menzogne e sbagli in cui ho inciampato sin da quando ero piccina.
neteyam mi proteggeva da tutto. Era il mio cavagliere, il mio eroe, colui che non mi avrebbe mai lasciata sola nonostante alcuni litigi.
Avevo bisogno di lui. Necessitavo della sua presenza.

Non senza di te -Neteyam X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora