Lo'ak era tornato e la sua nonancorafidanzata lo stava aspettando con ansia insieme alla sua famiglia. Io e mia sorella ci avvicinammo a lei vedendo che Neteyam stava tornando dal suo giro di ronda.
Jake controllò suo figlio, sminuendo i graffi che portava a causa della presenza di Tonowari, poi Neytiri si fece largo fino al porto per andare da suo marito e Lo'ak "Spero soltanto di avere la forza di non strappare gli occhi a mio figlio minore!"
"No" disse dispiaciuto il capoclan dei metkayina "mio figlio sa che non deve portare nessuno lontano dal reef"
"No signore, sono stato io ad insistere, lui stava solo cercando di farmi cambiare idea" ribatté lo'ak, facendomi rimanere sconcertata
"Perché lo sta facendo! Sappiamo tutti come è andata realmente!" urlai nella mia testa. Non potevo crederci.
La nostra famiglia se ne andò via e ci fermammo a parlare davanti all'entrata di qualche casa
"Papà, mi hai detto tu di fare amicizia. Io l'ho fatto" disse lo'ak
"No. Zitto. Non voglio ascoltare. Hai portato la vergogna su questa famiglia! Ti annodo la coda se combini altri disastri! Chiaro?" Jake sembrava arrabbiato, anzi, lo era per certo
"Ricevuto signore" rispose mio fratello, che andò verso la nostra capanna.
Kiri andò verso la spiaggia e io la seguii ma cambiai strada, notando Aounung andare verso il minore dei miei fratelli
"Oi" lo chiamò "mi spieghi perché ti sei preso la colpa?"
Lo'ak rise tristemente "So cosa si prova ad essere una delusione per la propria famiglia e non è affatto piacevole"Ripercorsi i miei passi ed andai in quella che ormai era diventata casa nostra. Trovai la piccola Tuk che si riposava sulla nostra amaca in modo beato e tranquillo dato che non era a conoscenza della scomparsa momentanea di nostro fratello. Mi misi accanto a lei e mi addormentai. Quella notte non seppi chi dormì e chi no, ma sono certa che tutti noi erano tesi per vari motivi.
Neteyam pov
Mi scusai per non aver badato a mio fratello in modo che non potesse cacciarsi nei guai e poi mi diressi verso la capanna. Mi mancava casa e sentivo che quella non era come tale, ma bisogna adattarsi nella vita: Ci saranno sempre delusioni oppure obbiettivi che non si raggiungeranno.
Entrai nella stanza delle amache e notai che non ero l'unico ad aver voglia di far passare la giornata. Tuk era abbracciata a T/n, che era rivolta con la faccia verso il soffitto. Pensai che tutte e due fossero stupende in quel momento così tranquillo e perciò mi avvicinai.Vidi il volto della più grande che man mano si rilassava sempre di più e assumeva un aspetto quasi completamente spensierato. I suoi lineamenti dolci si ammorbidivano sempre di più e le sue labbra si stavano socchiudendo poco alla volta. Il suo naso era perfetto come anche i suoi zigomi perfettamente simmetrici. Adoravo i suoi capelli raccolti in quattro trecce, senza contare quella che usiamo per i legami, e in altre piccole treccine che si distribuivano per tutta la testa contornandole il viso.
Sorrisi vedendola così calma e in pace con se stessa.
Si ripresentò nuovamente quella sensazione strana ma piacevole che continuava ad avere un significato ancora indecifrabile.Decisi che il giorno seguente ne avrei parlato con Kiri dato che con Lo'ak si era perso un po' il rapporto. Mi dispiaceva che ormai stavamo prendendo una piega un po' pessima ma non era colpa mia. Più che altro erano i nostri genitori che mi mettevano al centro di ogni cosa positiva e a lui di ogni cosa negativa. Odiavo il modo in cui si era evoluto il nostro rapporto e volevo in ogni modo cercare di ripararlo.
Il mattino dopo uscimmo dalla nostra tenda e andammo sul solito scoglio dove nelle mattine precedenti ci aspettavano Reya, Rotxo e Aounung e come sempre erano lì ad attenderci.
"Lo'ak! Eccoti. Ero curiosa di sapere come hai fatto a tornare fino a qui vivo" esclamò la ragazza mentre fisava negli occhi mio fratello
"Oh, ehm. Nemmeno il tempo di salutare vedo" rise leggermente e poi si sedette vicino a Tsireya e mise la sua mano sulla gamba della metkayina "Devo dire che all'inizio c'è stato un momento di panico, dato che un animale di grandi dimensioni che non avevo mai visto mi è arrivato incontro cercando di attaccarmi. Mi sono nascosto tra i coralli ma non erano abbastanza solidi per fermarlo e per l'agitazione il cuore ha iniziato a battere velocissimo e non riuscivo più a respirare. Sono svenuto ma quando mi sono svegliato mi sono ritrovato sopra ad un tulcun che mi ha riportato fino a qui"
"È impossibile! I tulcun non sono ancora tornati ed è impensabile che uno di loro viaggi da solo!" affermò Aounung
"Invece questo lo era. Aveva anche una pinna tagliata sulla sinistra, tipo un moncone"
"Payakan!" disse Rotxo
"Chi?" chiese Tuk
"Payakan" ripeté il na'vi "È un reietto, un assassino di na'vi. È un maschio rinnegato senza una pinna"
"No, è... è impossibile"
"Lo'ak, considerati fortunato ad essere vivo. Ringrazia Eywa perchè tu sia ancora tra noi" disse Reya tenendo mio fratello per il braccio
"No, che state dicendo? lui è bravo, mi ha salvato" continuò ad insistere
Mi alzai e presi il minore da dietro le spalle "Il mio fratellino, eh. Colui che è sopravvissuto al Tulcun assassino ed è riuscito a tornare per raccontarlo"
Lo'ak si alzò scansandomi le braccia, affermando che non lo stavamo realmente ascoltando, poi se ne andò verso il mare.decidemmo di non dare corda ai capricci di mio fratello e i metkayina se ne andarono per conto loro quindi, approfittando della situazione, chiesi a kiri di parlare intanto che T/n giocava con Tuk.
Chiamai mia sorella e le chiesi di fare due passi dato che dovevo parlarle di una cosa importante. Lei mi Guardò con occhi confusi e un sorriso spaesato sul viso.
"Certo" mi rispose "seguimi, c'è un posto più tranquillo qui vicino"_Angolo Autrice
chiedo scusa per il capitolo corto ma nel prossimo il nostro caro Neteyam aprirà un po' di più gli occhi. Ci rivediamo nei prossimi capitoli
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Non senza di te -Neteyam X Reader
Fanfiction... "Eywa ti prego, ascolta le mie preghiere" pensai stringendo la mano di Neteyam mentre staccavo la treccia dalla grande madre. Stavo piangendo silenziosamente, cercando di non cadere in un pianto disperato. Appoggiai la testa sul petto del na'vi...