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Mi sento estremamente a disagio quando faccio un passo indietro e torno in ufficio sotto lo sguardo attento di poche, ma buone, persone. Sono delusa, ma al tempo stesso sto maledettamente male per le parole che ha speso pochi istanti prima di adesso. Non so quale effetto mi fa quel ragazzo ma sa farmi dare di matto e momenti dopo sa farmi stare bene.

"Mio piccolo e dolce cartoccio" porto il telefono all'orecchio facendo un segno di disgusto e mi siedo dolcemente nella mia comodissima poltrona. In questa stanza c'è un mix di odore tra la sua sigaretta e la menta del suo profumo.

"Smettila di chiamarmi così Belle!" dico lentamente e piano. Appoggio il palmo della mano sopra il viso e sospiro pesantemente "Cosa c'è che non va?" dico infine dopo attimi di silenzio.

"Hai presente quel ragazzo che ti ho fatto conoscere serate fa?" mi muovo nella sedia e faccio un verso di approvazione "Ecco, è un tipo carino no?" continua chiaramente a disagio.

"Non lo conosco e no, non sembra carino per niente" affermo decisa. Sono estremamente nervosa al pensiero che la mia amica stia parlando di Cameron.

"Vedo che oggi sei scontrosa eh!" dice acida "Vado al sodo, ci sono andata a letto" sputo l'acqua che ho messo in bocca e faccio dei piccoli sospiri per riprendere a respirare.

"Ma che cazzo ti dice la testa? Ma sei diventata impazzita?" fremo dalla rabbia e faccio avanti e indietro avendo ancora il telefono all'orecchio. I piedi mi stanno facendo un male cane, ma mando al diavolo anche a loro col pensiero.

"Debby ne avevamo già parlato la notte scorsa! Voglio fare sul serio con lui e lo sai, sono sempre andata oltre con i ragazzi ma Cameron per me è davvero speciale rispetto a quelli precedenti" vorrei aggiungere che lui è speciale per lei, ma che lei per lui è una delle tante. Mi limito solo a uno sbuffo pesante e sonoro, stando sulla mia posizione. Finalmente le mie gambe si sono fermate e sedute.

"Isabelle, ma sei seria? Vuoi fare la seria con uno del genere?" fa un verso e per poco non mi viene un capogiro "Santo cielo, buona fortuna" affermo decisa. E forse non capirò, e forse sarò anche menefreghista ma ci tengo alla mia migliore amica, voglio solo il meglio per lei.  Ho la certezza che però lui non è il meglio per lei. E se sapesse tutto ciò che so io, state certi che mi darebbe il cinque per averla salvata.

"Debs, comprendimi come sai fare tu anche se non lo vuoi" dice con un filo di voce.

Faccio fatica a pensare a tutto quello che è successo stamattina, adesso e anche a quello che potrà accadere stasera visto l'andamento della giornata così brutta.

"Non comprendo e non voglio capirti più di tanto in queste situazioni, ma se ti rende felice come credi d'accordo" dico esasperata "Sono stanca, ci vediamo dopo" attacco il cellulare e mi sistemo.

Continuo a muovermi nervosa sulla sedia fino a quando non sento la porta della stanza aprirsi. Varca la soglia e si siede sul divano in pelle portando indietro i capelli nervosamente.

"Non ho voglia di litigare ancora con te, sappilo" accenno alzando gli occhi dai fogli per poterlo guardare. E' un bel ragazzo, nulla in contrario, ma ha il cervello grosso quanto una nocciolina.

"Non ti sto dicendo che voglio ancora litigare con te ma neanche che mi dispiace" Si gratta il mento e smanetta sul suo cellulare. E' comodamente sdraiato sul mio divano, con la maglietta sollevata quel poco quanto basta per fare intravedere le ali in miniatura tatuate sulla parte destra del ventre.

"Perché sei qui Cameron? A che gioco stai giocando?" Scuoto la testa per non fissarlo. Mi alzo sedia e mi stiro i jeans con i palmi delle mani. Ho i nervi a fior di pelle, mi sento esausta.

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