Quel giorno fui rimandata a casa prima del termine delle lezioni,venne a prendermi mio padre e come Ares lo vide percepì un culmine di rabbia nei suoi occhi,stava per andare lì quando decisi di bloccarlo.
Maya: ti prego non qui
papà: va tutto bene? che ti è successo?
Maya: nulla che te già non sappia
appena partimmo oramai lontano da occhi indiscreti mi tirò uno schiaffo.
papà: come ti viene in mente di dire una cosa del genere davanti a tutti? per quanto dovrai tenere questa cosa?
Maya: il dottore ha detto un mese
papà: un mese senza poterti toccare quando e dove voglio? cazzo "urlò"
Maya: io non sono un oggetto non voglio più continuare in questo modo
papà: credi di avere scelta? sono io che decido
Tornata a casa mamma mi chiese immediatamente chi fosse stato,non feci nomi dissi solamente ciò che bastava per farla calmare.
Nel pomeriggio venne a trovarmi Ben,sconvolto da ciò che fosse successo,si mise in ginocchio di fronte a me implorando il mio perdono,gli dissi di star tranquillo,che stavo bene e che non ero arrabbiata con lui.
Il mese a venire passo molto velocemente,parte di me non vedeva l'ora di togliere quell'orrenda
fasciatura,l'altra sapeva bene cosa l'aspettasse.
3 novembre 2016 ore 8:00
Fui accompagnata da mamma in ospedale per una visita di controllo,mi chiamarono quasi subito,il dolore era atroce e come se non bastasse i lividi provocati da "mio padre" un mese prima erano ancora li incisi sopra la mia pelle a causa della fasciatura che impediva una corretta circolazione.
Non andai a scuola quella mattina,il dottore disse che avevo bisogno di riposo e che dovevo evitare ogni minimo movimento brusco.
Tornata a casa mamma uscì per andare al lavoro,non appena chiuse la porta lo vidi in piedi di fronte a me,si slacciò i pantaloni facendoli cadere a terra.
Maya: ti prego,i-il dottore ha detto che devo essere prudente,potrei farmi male
papà: ho aspettato un mese credi che mi interessi?
cercai di scappare ma mi afferrò per i capelli e mi trascinò in camera da letto,dove mi lego le mani con la cintura dei pantaloni appena tolti,impedendomi di muovermi,fu così che ebbe di nuovo il sopravvento su di me.
4 novembre 2016 ore 7:50
quella mattina arrivai a scuola in ritardo,iniziai a correre per i corridoi fino a raggiungere il bagno,controllai che non ci fosse nessuno e mi tolsi la camicia rimanendo in reggiseno,mi misi davanti allo specchio e osservai il fianco,ero completamente ricoperta di lividi,cercai di rallentare il dolore mettendoci sopra dell'acqua fredda ma fu un tentativo del tutto inutile.
Tirai fuori da dentro lo zaino una crema che mi aveva consigliato il medico,afferrai un pezzo di carta e me lo misi in bocca cercando di non urlare mentre me la spalmavo,senti i miei occhi gonfiarsi fino a piangere.
Una volta finito mi rivesti e corsi in classe,le giornate oramai erano quasi sempre uguali,svolgevo le lezioni,pranzavo assieme a Ben e Sofia,infine tornavo a casa.
4 novembre 2016 ore 15:00
Ero in camera mia a svolgere i compiti assegnati sopra la scrivania quando entrò con aria spavalda.
papà: sei pronta?
posai la penna e mi girai verso di lui
Maya: no risposi con tono di sfida
cominciò a osservarmi e a toccarmi il petto
da lì a poco iniziai a percepire una rabbia in corpo indescrivibile che cresceva e diveniva sempre più forte,stava per prendermi e portarmi in camera da letto quando gli tirai un pugno in faccia.
Colsi l'attimo e corsi giù per le scale,con egli dietro che mi seguiva,riuscì ad aprire la porta e a uscire,purtroppo però nel bel mezzo della strada riuscì a raggiungermi dandomi una spinta che mi fece perdere l'equilibro.
papà: ti ammazzo puttana "iniziò a urlare"
mi prese per un piede trascinandomi dentro casa,quando vidi improvvisamente Ares scagliarsi contro di lui.
Lo strattonò talmente forte che lo fece cadere a terra tirandogli una serie di calci sullo stomaco.
Mi alzai improvvisamente prendendolo per un braccio
Maya: Ares basta "urlai tirandolo via"
Ares: se la tocchi di nuovo giuro che ti ammazzo pezzo di merda "disse sputandogli in faccia"
Maya: andiamo via gli chiesi con le lacrime in volto
egli mi abbraccio dandomi un soffice bacio in fronte,poi mi prese la mano e iniziammo a camminare.
4 novembre 2016 ore 17:00
Decise di portarmi a casa sua,mi fece sedere sopra una sedia in cucina e mi fece aspettare,mentre lui prese un panno bagnato per disinfettarmi il labbro che si era spaccato nuovamente nella caduta.
Maya: come mai eri da quelle parti?
Ares: il più delle volte vado al parco per liberare la mente o per fumare,quando ti ho vista lì distesa per terra in mezzo alla strada non potevo non fare nulla.
Maya: grazie

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