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buongiorno,volevo semplicemente scusarmi per l'assenza in quest'ultimo mese,purtroppo sono stata molto impegnata con la scuola.

Varcai la porta di casa dopo quel lungo pomeriggio che sembro durare un eternità,e fu così che come entrai venni sommersa dalle mille domande di mia madre chiedendomi ed urlandomi contro dove fossi stata.
Le risposi che ero a casa di Ares come le avevo accennato,ma smentì tutto,quel pomeriggio era uscita a portare dei fogli di lavoro che voleva presentare al titolare dell'azienda più famosa del Canada che guarda caso era proprio il padre di Ares.
mamma: quindi?
Maya: quindi che cosa?
mamma: hai intenzione di dirmi dove sei stata oppure vuoi che io tiri ad indovinare?
Maya: siamo solamente usciti a prendere una boccata d'aria
mamma: una boccata d'aria? E questo come lo spieghi? mi chiese tirando fuori dalla tasca un test di gravidanza.
Maya: dove l'hai trovato? dissi a bocca aperta  strappandoglielo dalle mani
mamma: dentro la tua valigia
Maya: hai frugato tra le mie cose?
mamma: non cambiare discorso e rispondi alla mia domanda
non dissi nulla,rimasi in piedi davanti a lei ad osservarla
mamma: come hai potuto tenermi nascosto una cosa del genere? sono tua madre
Maya: anch'io sto per diventare madre e non ho bisogno certo di una predica in questo momento "controbattei alzando il tono della voce"
mamma: è di Ares?
Maya: me lo stai chiedendo sul serio?
mamma: certo che sì,credi che non sia importante?
non risposi mi limitai a salire le scale tra le sue mille urla e mi chiusi in camera.
La mattina seguente andai a scuola e con lacrime in volto provai a seguire le lezioni,durante il pomeriggio decisi di fare un salto in caffetteria per cercare di studiare ciò che non ero riuscita ad ascoltare durante le spiegazioni poche ore prima,tentando di stare il più possibile fuori da casa e di conseguenza lontano da mia madre.
Maya: Alexander? "urlai sorpresa sedendomi ad un tavolo"
Alexander: ciao Maya
Maya: cosa ci fai qui?
Alexander: il mio capo ci ha detto che avrebbe aperto una nuova caffetteria qui in Canada e ha chiesto se c'era qualcuno che si offriva per qualche mese di prova,sapevo che eri qui,non ho mai visto questa città,così ho pensato che sarebbe stata una buona idea.
Maya: hai un posto dove stare?
Alexander: non ancora,il titolare del bar mi ha dato per un paio di giorni il ripostiglio qua dietro dandomi tempo e modo di sistemarmi ma i prezzi in questa parte della città sono troppo alti e non saprei come permettermi un appartamento.
Maya: potresti stare da noi
Alexander: oh no non vorrei creare disturbo
Maya: scherzi? a mamma farebbe molto piacere poter rivedere qualcuno della sua città natale.
Alexander: non so Maya
Maya: ti prego "dissi facendo gli occhi dolci"
Alexander: d'accordo ma solo perché sai che non riesco a resistere a quello sguardo.
Aspettai che uscisse dal lavoro e in men che non si dica ci incamminammo verso casa.
Appena entrata dalla porta di ingresso notai mamma avvicinarsi come un avvoltoio,pronta ad urlarmi in faccia,ma si calmo quando lo vide in piedi davanti a lei.
I suoi occhi iniziarono a gonfiarsi fino a piangere,gli corse incontro e lo abbraccio stresso a se.
mamma: a cosa devo questo regalo?
Maya: mamma Alexander sta cercando un posto dove stare per un paio di mesi,gli è stato offerto un lavoro nella caffetteria qui affianco e ho pensato potesse farti piacere ospitarlo qui da noi.
mamma: ma certo,resta quanto tempo vuoi
Alexander: grazie Mary
Erano poche le persone che chiamavano per nome mia madre,ma quelle poche erano veramente importanti per lei.
Levammo i cappotti e ci dirigemmo in cucina a prendere posate e bicchieri per apparecchiare la tavola,quella sera durante la cena ridemmo e scherzammo come dei bambini,finalmente dopo tanto tempo mi sentivo a casa.
Poco dopo ci mettemmo tutti quanti seduti sopra il divano e guardammo un film,Molly e mamma erano sull'angolo destro,mentre io e Alexander eravamo su quello sinistro,seduti uno affianco a l'altro,mi addormentai in men che non si dica,crollando tra le sue braccia.
La mattina seguente uscì presto di casa e arrivata a scuola presi il coraggio di affrontare una volta per tutte Sofia.
Maya: dobbiamo parlare "dissi con la spalla posata su un armadietto affianco al suo"
Sofia: non ho nulla da dirti
Maya: io si
Sofia: non ho la ben che mina voglia di ascoltarti
Maya: perché ti comporti così?
Sofia: hai seriamente il coraggio di chiedermelo?
Maya: va bene mi sono innamorata di tuo fratello è questo che volevi sentire?
Sofia: te sei proprio una puttana Maya "urlò chiudendo l'armadietto"
Maya: credi che io l'abbia voluto? credi che io sappia gestire i miei sentimenti? È capitato non farmene una colpa
Sofia: si che te la faccio,mi hai abbandonata Maya come fanno tutti,tutti preferiscono Ares alla stupida e patetica Sofia
Maya: non ti ho abbandonata sei te che mi hai respinto
Sofia: ti stai arrampicando sugli specchi
Maya: no niente affatto quella sei tu
Sofia: vaffanculo Maya
Maya: ci ho provato,più di spiegarti le cose come stanno non so che altro fare,sei libera di pensarla come vuoi,sappi solo che ti sbagli
Dopo quella breve ma intensa conversazione andai in bagno a sciacquarmi il volto e lo incontrai.
Maya: ciao
Ares: buongiorno "disse posandomi le mani sui fianchi,baciandomi delicatamente le labbra"
com'è andata?
Maya: lascia perdere,non è andata
Ares: mi dispiace tanto amore,vedrai che le passerà
Maya: spero tu abbia ragione
Ares: avrò ragione "rispose toccandomi delicatamente la pancia"

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