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2 febbraio 2017 ore 10:30
rientrai all'interno della caffetteria con lacrime in volto,vidi avvicinarsi Alexander che si poso davanti ai miei occhi abbracciandomi stretta a lui.
Alexander: mi dispiace Maya "disse dandomi un soffice bacio in fronte"
Maya: tranquillo,sto bene
i nostri sguardi si incrociarono,rimasi per un istante ad osservare i suoi splendidi occhi color diamante quando percepì che voleva baciarmi,il pensiero di accettare la sua proposta mi passo per la testa per paio di secondi,poi mi spostai per impedire di cedere alla tentazione che mi era stata posta davanti,così facendo mi distaccai e tornai al tavolo ad aspettare Ares,che poco dopo arrivo con 2 cornetti e delle tazze con all'intero del caffè mischiato con del latte.
Ares: perdonami la fila,tutto bene?
Maya: si
Ares: tuo padre?
Maya: non l'ho visto,sarà andato via
Ares: meglio così,ora mangia sennò si fredda "disse con sorriso in volto"
Feci finta di nulla,non gli raccontai niente su ciò che era appena avvenuto,così iniziai a gustarmi quelle soffici prelibatezze prese da lui con tanto amore. Finito liberammo il tavolo e uscimmo,poco dopo decidemmo di andare a fare un giro per l'enorme città,andando ad osservare le trafficate vie di New York.
2 febbraio 2017 ore 14:00
Tornammo a casa,togliemmo i capotti mettendoli nell' attaccapanni e iniziammo ad aiutare Giada a sistemare ed apparecchiare la tavola,pranzammo tutti insieme ridendo e scherzando,dopo di che Ares decise di andare a dormire,fu in quel momento che presi da parte Giada,chiudendo la porta della cucina per non farmi sentire.
Giada: amore che succede?
Maya: questa mattina in caffetteria ho visto una persona,una persona che speravo di non rivedere mai più in tutta la mia vita
Giada: di chi parli?
Maya: m-mio padre "dissi balbettando"
Giada: sul serio?
Maya: si e la cosa più sconcertante è che mi ha detto che vorrebbe incontrarmi questo pomeriggio
Giada: cosa vuoi fare?
Maya: credo che andrò
Giada: ma sei completamente impazzita?
Maya: te non capisci
Giada: che sei matta? Si lo capisco per questo scordati che ti lascio andare da quel maniaco
Maya: devo
Giada: perché?
Maya: mi ha sussurrato all'orecchio una cosa molto importante e ho bisogno di sapere se stava mentendo oppure no
Giada: che tipo di cosa?
Maya: promettimi che non lo dirai a nessuno
Fece cenno di si con la testa,a quel punto sospirai profondamente e parlai
Maya:ho un fratello
Giada: impossibile
Maya: se fosse vero? ho bisogno di sapere
Giada: vengo con te
Maya: no,te devi rimanere qui con ares in caso si svegli,apprezzo che tu ci sia sempre per me ma devo imparare a cavarmela da sola
Giada: va bene amore ma promettimi di chiamarmi se hai bisogno
Maya: si
2 febbraio 2017 ore 15:00
infilai le scarpe,uscì di casa e chiusi la porta dietro le mie spalle,iniziai a dirigermi verso il parco e una volta li mi sedetti su una panchina aspettando il suo arrivo.
Poco dopo lo vidi,in piedi davanti ai miei occhi,egli chino il capo pronto ad abbracciarmi, mi girai dall'altra parte,successivamente si sedette di fianco a me,mi alzai e mi misi sulla panchina posizionata più avanti.
Maya: non ho intenzione di avere un contatto con te,sono qui solo per saperne di più su questa storia
papà: prima devi offrirmi qualcosa in cambio
Maya: qualcosa in cambio?
papà: si
mi posizionai sopra le sue gambe e inizia a toccargli i capelli,cerco di baciarmi il collo quando con inganno gli tirai uno schiaffo sulla guancia destra.
Maya: parla "gli urlai rimettendomi al mio posto"
mi scruto dalla testa ai piedi con aria stupita,poi iniziò:
quando eri appena nata,i miei capi mi offrirono un nuovo incarico di lavoro in un'altra città,una città sconosciuta ed enorme,il Canada.
ci rimasi per un anno e in quel periodo conobbi una donna,bellissima e me ne innamorai,anche se non era minimamente paragonabile a tua madre.
Aspetto un figlio,rimasi con loro per un po' di tempo fino a quando non mi licenziarono,dovetti tornare a casa per ricucire ciò che stavo perdendo,ovvero voi.
Sono stato un padre orribile,me ne rendo conto solamente ora.
Dopo essermi separato da tua madre ho deciso di tornare lì,finalmente avrei avuto la possibilità di rivedere mio figlio,di conoscerlo ed essere un padre presente per lui. Ma mi hanno sbattuto la porta in faccia,quella mattina incontrai per puro casa tua madre in caffetteria,l'unico modo che avevo per non rimanere per strada eravate voi,così mi sono inventato tutto,la verità era che non avevo mai smesso di bere.
Maya: ci hai abbandonato entrambi,te ne rendi conto? "chiesi piangendo"
Papà: si
Maya: qual è il suo nome?
Papà: Ben
mi bloccai istantaneamente,non riuscivo a credere alle mie orecchie.
Maya: no,che cosa stai dicendo?
Papà: tieni "disse dandomi dei documenti che confermavano effettivamente ciò che avesse detto"
Papà: lui non sapeva chi fosse suo padre,un giorno l'ho incontrato al parco dietro casa vostra e gli ho parlato,raccontandogli tutto di me e di te.
Maya: basta ho sentito fin troppo "urlai alzandomi di scatto,pronta ad andarmene,quando senti nuovamente la sua voce"
Papà: il tuo incidente,poco prima delle vacanze di natale,ti dissero che fosse volontario.
Maya: si quindi?
papà: s-sono stato io "balbettò nell'ombra"
basto un instante per comprendere le sue parole,gli corsi incontro tirandogli un pugno in pieno volto <figlio di puttana>
papà: mi dispiace
Maya: perché avresti dovuto fare questo a me? tua figlia
papà: ero appena stato cacciato di casa,avevo bevuto a tal punto di arrivare a non capire più nulla,non volevo farti del male,non so cosa mi sia preso.
Maya: sei riuscito a farmi pensare che non valessi  un cazzo,ti preoccupi di andare a cercare un figlio che non hai mai voluto invece di pensare a ciò che sarebbe dovuto essere per te la gioia più grande che la vita potesse offrirti, mi hai abbandonato come se fossi un cane e hai la faccia tosta di ripresentarti davanti alla porta di casa mia dopo 10 anni facendo finta di essere cambiato per poi violentarmi.
papà: m-Maya
Maya: ti do un consiglio marco,è l'unica cosa che posso e che voglio fare,va costituirti oggi stesso,confessa tutti i tuoi peccati,confessa che persona di merda sei,perché se ci vado io,farò in modo che te non riveda mai più la luce del sole.
papà: comprendo perfettamente le tue parole,spero tu possa un giorno perdonarmi.
dopo aver esposto quest'ultima frase si voltò dandomi le spalle e se ne andò,lontano dalla mia vista,fu così che in prenda al panico crollai a terra e mi misi a piangere.

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