passò un intera settimana da quell'episodio,le cose con Ben procedevano abbastanza bene anche se ancora c'era quell'imbarazzo nel parlare.
Una mattina mi svegliai presto,non riuscivo a dormire,così decisi di andare a prendere una boccata d'aria per schiarirmi le idee.
Mi sentivo oppressa da quell'uomo,non potevo di certo dirlo a mamma,finalmente era felice dopo tanto tempo,non volevo rovinare tutto per un capriccio.
Cercai di giustificare l'accaduto come un errore,qualcosa di superficiale,poco dopo rientrai a casa,purtroppo però non trovai nessuno a parte lui.
papà: se le stai cercando sono andate a fare delle compere,torneranno per l'ora di pranzo.
Poso il giornale che aveva tra le mani e si alzò dal divano,mi prese il braccio ricoperto di lividi provocato da lui stesso e iniziò a toccarli.
papà: mi spiace non era mia intenzione farti del male
decisi di non rispondere
papà: sei cresciuta bene in questo arco di tempo
"disse posando lo sguardo sul mio petto"
improvvisamente senti la sua mano posarsi sui miei capelli per poi scendere sulle braccia,fino ad arrivare ai fianchi.
rimasi immobile in piedi davanti a lui,non riuscivo a reagire a tutto ciò che stava succedendo.
dopo un paio di minuti mi lascio andare,iniziai a camminare con le lacrime in volto diretta verso la mia stanza chiudendomi dentro per non avere la sua presenza intorno.
Appena rientrò mamma andai a pranzo e anche lì senti la sua mano posarsi sul mio interno coscia,nascosta agli occhi di tutti sotto il tavolo.
I giorni a venire passarono velocemente,il più delle volte mi ritrovavo sola in casa con lui,cercai di evitare in tutti i modi anche un minimo contatto,quando purtroppo però ciò che più temevo successe.
1 ottobre 2016 ore 7:50
La scuola procedeva bene,anche se andarci comportava vedere Ares che continuava imperterrito a provocarmi ogni giorno in tutti i modi possibili ed immaginabili.
Hallowen una festa molto importante in Canada come in moltissime altre zone dell'America,proprio per questo il comitato scolastico decise di non svolgere le lezioni il primo del mese per sfruttare la mattinata nel decorare non solo la palestra per il ballo di metà semestre ma pensi tutta la scuola,anche se il tempo passò talmente in fretta che giunse l'ora di pranzo.
Ben: ciao "disse dandomi un bacio in guancia"
Sofia: ragazzi "urlo mentre stava venendo verso di noi"
Maya: che succede?
Ben: un po' di ansia per questo pomeriggio
Maya: cosa devi fare?
Sofia: ho le selezioni per il nuovo musical scolastico
Maya: va bene eh?
Sofia: dovrò vedere Taylor
Maya: chi è Taylor?
Ben: la ragazza a cui sta sotto dall'inizio dell'anno
Maya: credo di essermi persa qualche passaggio,sei lesbica?
Sofia: una lesbica molto in ansia,non solo dovrò vederla ma anche lei gareggia per il ruolo da protagonista cazzo "rispose sbattendo i pugni contro il tavolo per poi andarsene"
quel pomeriggio rimasi a casa a studiare per il compito di biologia,mentre mamma e Molli erano uscite ad acquistare del materiale scolastico.
papà: devi andare da qualche parte? mi chiese entrando in camera
Maya: come mai?
papà: magari potevamo passare un po' di tempo insieme "disse iniziandomi a toccare le spalle"
Maya: a-avrei molto da studiare
papà: peccato
improvvisamente girò la sedia a cui ero seduta sopra verso di se e iniziò a distendere le sue mani sul mio petto,mobilizzandomi le gambe al punto di non riuscire a muovermi.
I miei occhi si spalancarono,riuscì a liberarmi e corsi fuori fino a raggiungere il parco dietro casa.
Crollai per terra piangendo,mi guardai intorno e notai una figura accasciata nell'erba a faccia in giù. decisi di andare a controllare
egli alzo lo sguardo,fu lì che lo vidi ricoperto di lividi in volto con il sangue che gli scendeva dal naso.
Maya: ares? che ti è successo?
Presi il suo braccio e lo posai intorno al mio fianco aiutandolo ad alzarsi,lo misi seduto sopra una panchina e successivamente gli asciugai le ferite con un fazzoletto trovato per caso nella mia tasca.
Ares:perché mi aiuti? disse con voce sofferente
Maya: non posso?
Ares: non mi serve la tua compassione
Maya: allora vado via risposi alzandomi
Ares: no resta...per favore
Maya: cos'è successo?
Ares: mio padre è un personaggio importante qui in Canada,un uomo rispettato,un uomo che possiede la più grande azienda di tutto il paese,in futuro ne dovrei entrare a far parte,però non voglio questo,vorrei poter decidere il mio futuro e poter un giorno far parte della Marina.
Abbiamo avuto molte divergenze per questo e quando non riesco a tenere la lingua a freno hai visto ciò che mi aspetta.
Maya: mi dispiace
Ares: non parliamo di me,tu più tosto?
Maya: cosa?
Ares: ho visto ciò che ti ha fatto tuo padre quel giorno
Maya: non chiamarlo così,non lo è,non più ormai
lui e mamma si sono lasciati tempo fa,beveva molto e per questo la picchiava e ora è tornato,dice di essere cambiato,di esserne uscito grazie a un percorso terapeutico...ma non è così.
Ares: cosa ti spinge a pensare il contrario?
Maya: i-io
Ares: che ti ha fatto? mi chiese con un tono di voce arrabbiato
lo guardai per un instante negli occhi quanto bastava per fargli capire,con le lacrime in volto.
Ares: t-ti ha violentata? 
esitai per un instante...poi annui con la testa.
improvvisamente si alzò in piedi tirando un pugno contro la panchina,mi prese per i fianchi e mi strinse a se dandomi un soffice abbraccio per poi asciugarmi delicatamente le lacrime che oramai erano arrivate al collo.
Appena arrivai a casa lo vidi seduto fuori dalla porta,esitai prima di avvicinarmi,ma mi feci forza.
papà: sei uscita senza permesso
Maya: m-mi dispiace
non feci in tempo a finire la frase che mi tirò uno schiaffo con tutta la potenza che aveva in corpo.
Successivamente mi afferrò per il collo tirandomene un altro.
Non riuscivo a respirare mi senti soppressa fino a quando non mi scaravento per terra.
papà: non una parola con tua madre è chiaro?
non dissi nulla,rimasi distesa davanti casa a piangere mentre il tappeto si macchiava di sangue.
1 ottobre 2016 ore 20:00
stavo prendendo del ghiaccio quando rientro mia madre che mi vide con un occhio nero,il labbro spaccato e un segno mischiato con dei lividi attorno al collo,per non parlare del fianco e dei bracci,pieni di more per la caduta.
mamma: oh mio dio Maya che ti è successo? Marco amore perché è così? chiese disperata
papà: tesoro non lo so,sono uscito per andare a fare una passeggiata quando l'ho ritrovata in questo stato sul ciglio della strada 
mamma: Maya sai darmi una spiegazione?
una parte di me avrebbe voluto confessare ogni minimo dettaglio,l'altra preferiva rimanere in silenzio per la paura che potesse succedere di peggio
Maya: nulla madre sono semplicemente inciampata sopra dei sassi
mamma: qualcuno ti ha fatto del male?
Maya: no certo che no
mamma: dovresti ringraziare tuo padre per essersene accorto e per averti riportato a casa
Maya: g-grazie
papà: farei di tutto per ognuna di voi
disse abbracciandomi

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