Che me ne faccio di te?

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Vecchio magazzino di Lambrate, Milano
Sabato 9 settembre 2022
Ore 9:00

- Dove sono finiti? - si domandò Marco, guardando il suo orologio da polso.
Marco era nella sua auto parcheggiata poco lontano dal magazzino ma in un posto non visibile e non c'era traccia né di Luca né dei due uomini in borghese della sera prima. Poi guardò fuori dal finestrino e vide il cielo cupo e scuro.
- Ho fatto bene a non venire con la moto, sembra voler piovere - affermò Marco - Basta che dovevano arrestare Sofia. Non...Eccolo -

Vicino al vecchio magazzino vide due uomini: uno era Luca e quello affianco a lui era un suo cliente.
Marco aspettò che i due entrarono nel magazzino e, prima di scendere dall'auto, mise il telefono con la registrazione attivata in una tasca nascosta nel suo giubbotto e scese dall'auto.
Si avvicinò in modo molto cauto al magazzino e rimase all'ingresso.
- Questo è il tuo regalo in anticipo- affermò Luca, porgendogli una bustina.
- Sei mitico, Luca - affermò l'uomo che Marco non vide perché gli dava le spalle.
- Me lo dicono tutti -

- Brutto figlio di...-
Marco non riuscì a completare la frase che qualcuno lo colpì alle spalle, facendolo cadere a terra.
Sentì soltanto le risate di Luca e poi tutto nero.
Quando riaprì gli occhi, si trovò legato ad una sedia.
- Ma cosa? -
- Guarda un po' chi c'è. Marco, amico mio è un piacere rivederti - affermò Luca applaudendo e sghignazzando.
- Non siamo amici, Luca -
- Giusto: quelli come te non fanno amicizia con quelli come me. Anche se per mia sorella hai fatto un'eccezione -
- Sofia non è come te -
- Buon sangue non mente, ricorda- affermò Luca, girandogli intorno - Comunque credevo che avessi un piano geniale per catturarmi, ma credo che non siano i tuoi punti di forza i complotti -
- Come facevi a...-
- Saperlo? Degli adorabili uccellini me l'hanno detto - affermò Luca, guardando dietro di lui.

Marco guardò nella sua direzione e notò la presenza di due uomini che riconobbe subito: erano gli uomini in borghese della sera prima.
- Sapevo che non mi dovevo fidare di voi - urlò Marco verso gli uomini.
- Mai fidarsi degli sbirri, Marco. Ma te sei troppo buono e sciocco per capirlo- affermò Luca.
- Non la passerai liscia, Luca -
- Chi te lo dice? L'ho passata liscia tantissime volte e questa non sarà l'eccezione, com'è stato per quel Claudio: quel coglione l'ho ammazzato io e l'ho passata liscia - affermò fiero Luca - Vero, mia sorella lo stava per uccidere ma all'ultima si era pentita: sapevo che era troppo buona. Ma per evitare che quell'uomo spifferasse tutto, ho preso la mano di Sofia e ho premuto il grilletto -
- E non ti penti di niente? -
- Quel figlio di puttana conosceva da tempo i miei genitori e gli ha rubato dei soldi. Organizzavo questa vendetta da tempo ma se lo sarebbe aspettato da me, visto che lo odiavo e viceversa. Invece stravedeva per Sofia e da lei non se lo sarebbe aspettato. Dovevi vedere la sua faccia quando Sofia gli ha puntato il grilletto - affermò Luca ridendo - Ma anche da morto quello stronzo ha fatto danno: dopo la sua morte, Sofia fuggì da me e faceva di tutto per starmi lontano ma la ritrovai da te. Ma quando la ripresi con me, continuava a scappare e il giorno in cui le sparai in quel vicolo era andata dalla polizia per denunciarmi. Anche se è mia sorella, dovevo farla fuori e magari la ucciderò dopo di te -
- Non le torcerai nemmeno un capello perché quando Sofia sarà sana e salva, tu sarai a marcire in galera per quello che hai fatto - affermò Marco, cominciando ad agitarsi per le parole di Luca.
- Non credo proprio mio caro Marco. Ti ricordo che tu hai creduto che Sofia era l'assassina di questo stronzo - affermò Luca, creando in Marco un sguardo colpevole.

Dopotutto, Luca non aveva torto: Marco non aveva dato a Sofia nemmeno l'opportunità di spiegare com'erano andate davvero le cose.
Se l'avesse ascoltata, come sarebbero andate le cose? Sarebbero arrivati a questo punto?
- Che me ne faccio di te? - riprese Luca, pensando a quello che poteva fargli a Marco.

Luca guardò Marco e poi i suoi due uomini.
- Ci sono - affermò Luca, uscendo dalla tasca una pistola - Ti sparerò alla nuca come se ti fossi suicidato. Marco Mengoni, il celebre cantante, amato dai suoi fan, si suicida in un lurido e vecchio magazzino di Lambrate sarebbe un bel titolo per i giornali. Chissà come la prenderebbe la mia sorellina? Sarebbe una bella vendetta-

Marco pensò alla reazione della ragazza se si fosse risvegliata e avrebbe letto ciò: non sarebbe stata più la stessa.
- Deciso allora - affermò Luca, puntandogli la pistola alla nuca e preparandosi al premere il grilletto- Addio Marco Mengoni -

Marco chiuse gli occhi e vide tutta la sua vita passargli davanti: le stradine di Ronciglione, l'amata terra che l'ha visto crescere, l'inizio della sua carriera, i concerti, i sorrisi che il suo esercito gli regalava, le prove con la sua troupe e gli abbracci di Marta dopo i concerti sarebbero svaniti come la neve al sole.
- Fermi polizia - urlarono dei poliziotti, entrando nel magazzino- Alzate le mani in aria-
I due finti poliziotti alzarono le mani e, titubante, lo fece anche Luca.
Dei poliziotti si avvicinarono a loro e gli misero le manette ai polsi.

Marco rimase terrorizzato finché non vide Marta corrergli contro per liberarlo.
- Sei un coglione, lo sai vero? - affermò Marta, slegandolo e liberandolo.
Marco non rispose e l'abbracciò: in quel momento, aveva bisogno di un abbraccio dalla sua migliore amica.
- Che ci fai qui? - domandò Marco, staccandosi dal suo abbraccio.
- Non ti ho creduto quando mi hai detto che stavi facendo delle commissioni e quindi ti ho seguito-
- Hai chiamato anche la polizia?-
- Veramente...-
- In realtà...- affermò un poliziotto, intromettendosi nella loro discussione- La signora l'abbiamo incontrato fuori mentre noi stavo facendo la nostra missione per arrestare questi uomini sospettati di spaccio di stupefacenti e adesso se vorreste scusa...-
- Signor poliziotto... - affermò Marco prendendo dalla tasca il suo telefono che stava ancora registrando.
Per fortuna, il telefono era così ben nascosto che Luca e i suoi uomini non lo trovarono.
- Mi dica? -
- Vorrei farle sentire una cosa -

Marco fece sentire la registrazione al poliziotto dall'inizio fino alla fine. Appena si concluse, il poliziotto guardò Marco e poi i tre criminali.
- Carlo De luca e Giordano Greco siete in arresto per spaccio di stupefacenti e Luca Bianchi lei è in arresto per lo spaccio di stupefacenti e per l'omicidio di Claudio Ferrari. Portateli via -

I tre uomini vennero portati fuori dal magazzino e Marco, Marta e i poliziotto vi uscirono subito dopo e, nel mentre, aveva cominciato a piovere.
Poca prima di salire sulla vettura della polizia, Luca guardò Marco in modo cagnesco e minaccioso.
- Grazie mille per quella registrazione, signor Mengoni. Probabilmente servirà come prova in tribunale -
- Va bene, signore. L'importante che avete arrestato il colpevole-
- È il nostro dovere. Arrivederci -

Il poliziotto se ne andò, lasciando Marco in mobile sotto la pioggia battente.
- Rimani lì sotto oppure vieni sotto l'ombrello? - domandò Marta, che aveva appena aperto l'ombrello.
- Ehm no - affermò Marco
- Appena te la senti mi racconti perché hai fatto questa follia. Ma in questo momento sei scosso e non voglio romperti - affermò Marta, avvicinandosi a Marco e coprendolo con il suo ombrello
- Sei la migliore Marta - affermò Marco, guardandola.
Marta conosceva Marco da ormai tredici anni e capiva, anche con un semplice sguardo, cosa passava per la testa del suo amico.
Infatti, leggendo attraverso i suoi occhi color miele, capì che in quel momento aveva bisogno di pace e, soprattutto, d'affetto.

Ad un certo punto, il telefono nella tasca di Marco vibrò.
Marco lo prese e rispose.
- Pronto - rispose Marco.
Marta lo guardò attentamente visto che Marco non disse più niente, fino a quando egli non cambiò la sua espressione, che era sorpresa e preoccupata.
- Sofia -

Buonasera a tuttə,
siamo arrivati al tredicesimo e penultimo capitolo della nostra storia. Vi è piaciuto?
Anche se non è andato tutto secondo i piani, Marco è riuscito a far arrestare Luca e ha capito che Sofia non c'entrava niente con l'omicidio di questo Claudio Ferrari. Ve lo sareste mai aspettato?
L'immagine del capitolo rappresenta Luca che decide cosa vuole fare con Marco.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo domani con l'ultimo capitolo e con i ringraziamenti.
Bye Bye🫶🏻

𝑴𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒎𝒆 | 𝑴𝒂𝒓𝒄𝒐 𝑴𝒆𝒏𝒈𝒐𝒏𝒊 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora