Avrete il vostro colpevole

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Ospedale Macedonio Melloni, Milano
Giovedì 8 settembre 2022
Ore 19:30

Marco era nella sala d'attesa dell'ospedale. Non aveva risposto ne alle chiamate ne ai messaggi di Marta: avrebbe dovuto spiegarle perché era lì e non riteneva conveniente farlo via telefono.
Grazie ad un passante che chiamò l'ambulanza, Sofia arrivò in ospedale e venne subito operata.
Marco la raggiunse con la moto che aveva lasciato al bar e appena arrivò, Sofia era già sotto i ferri.
Passarono due ore da quando Sofia era entrata in sala operatoria e l'ansia di Marco era aumentata sempre di più: Chi le aveva sparato? Perché? Era stato Luca? Perché sparare a sua sorella?

- I parenti di Sofia Bianchi? - domandò un dottore sui quarant'anni, entrando in sala.
- Sono un amico. I genitori non ci sono-affermò Marco, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il dottore.
- Allora li attenderò- affermò il dottore, che si girò per andarsene.
- Ascolti - affermò Marco, richiamando l'attenzione del medico - Lei è orfana e sta scappando dal fratello che la perseguita-

Il dottore si guardò intorno, per vedere se non li avesse sentito nessuno, e poi guardò Marco.
- Venga che la porto da lei-
Marco seguì il medico e ascoltò quello che gli disse:
- L'operazione è stata molto delicata e complessa. Il proiettile ha sfiorato quasi il cuore e la abbiamo quasi persa, ma c'è l'ha fatta. Solo che è sotto osservazione e se riuscirà ad arrivare a domani, sarà fuori pericolo- spiegò il medico, con grande attenzione da parte di Marco.
- Posso vederla? -
- Solo per poco ma può-

Arrivarono davanti alla porta della stanza di Sofia e Marco, prima di entrare, ringraziò il medico per tutto quello che avevano fatto lui e i suoi colleghi.
- Dovere Signor Mengoni. Comunque è vero quello che dicono su di lei: ha un gran cuore- affermò il medico, andandosene.
Quelle parole scioccarono Marco più del fatto che era stato riconosciuto: aveva sentito dire da molti dei suoi fan che era buono, ma non gliela aveva mai detto una persona matura e realizzata come il dottore che gliela aveva appena detto.

Marco entrò nella stanza e la scena che vide gli gelò il sangue: Sofia, inerme, distesa su un letto, con una maschera che l'aiutava a respirare, talmente grande che gli copriva gran parte del visino minuto. Tanti fili attaccati alle sue braccia e macchinari che controllavano il suo battito e il suo respiro.
Marco si sedette sulla sedia accanto al suo letto, la guardò con gli occhi pieni di lacrime e le prese la mano e la strinse alla sua più forte che poteva: era come se avesse paura che da un momento all'altro sarebbe scappata.
- È tutta colpa mia, Sofia. Non dovevo cacciarti via e lasciarti nelle mani di quel folle di tuo fratello. Sono stato uno sciocco a non capire il motivo di quegli occhi tristi e spaventati. Se potessi tornare indietro ti stringerei e ti farei restare con me. Ti prego, Sofia. Vivi per te, vivi per la gente che ti ama e vivi per me. Ho bisogno di te nella mia vita -

Toc...Toc...Toc...

Qualcuno bussò e Marco si asciugò le lacrime: probabilmente era il dottore o qualche infermiere.
Marco invitò chi aveva bussato ad entrare ma non era il dottore: era due uomini in borghese di circa cinquant'anni.
Avevano uno sguardo autoritario e severo, tanto che Marco si sentì minuscolo davanti a questa durezza.
- Salve siamo qui per un mandato d'arresto per Sofia Bianchi - affermò freddo il primo uomo.
- Cosa, perché?! - esclamò Marco
- Una denuncia anonima ha denunciato la ragazza per l'omicidio di Claudio Ferrari a Lambrate e per spaccio di droga -
- Ci deve essere un malinteso -
- Signor Mengoni lasci fare il nostro lavoro e lei torni a fare il suo - affermò il secondo uomo che era più severo del primo.
- No, non capite. Sofia è solo una vittima del fratello -
- Lei come può dimostrarlo? -
- Ecco...-

Marco pensò a un modo per dimostrare che Sofia era innocente ma una lampadina si accese:
- Vecchio magazzino di Lambrate, sarà domani lì alle 9:00, non andare solo -
Quelle parole giravano nella mente di Marco e gli nacque un'idea.
Prese il suo taccuino dallo zaino che era sulla sedia, strappò un foglio e ci scrisse di sopra.
- Entro domani mattina avrete il vostro colpevole - affermò porgendo il foglietto agli uomini.
- Spero per lei che sia così. Buona serata - affermò uno degli uomini, andandosene via.

Marco rimase solo con Sofia e la guardò.
- Spero di far la cosa giusta, So' -

Buongiorno a tuttə,
ecco a voi il capitolo 12. Piaciuto?
Questa possiamo considerarlo una capitolo che ci avvicina sempre di più alla fine della storia ma che ci aiuta anche a trovare le risposte ai nostri quesiti.
Anche se l'immagine del capitolo è molto semplice, rappresenta Marco dubbiosa e spaventato del suo piano per salvare Sofia dall'arresto.
Riuscirà Marco nella sua missione?
Questo lo scoprirete domani sera col tredicesimo capitolo della nostra storia.
Bye Bye🫶🏻

𝑴𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒎𝒆 | 𝑴𝒂𝒓𝒄𝒐 𝑴𝒆𝒏𝒈𝒐𝒏𝒊 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora