capitolo 26

267 14 4
                                    

Gwen's pov
ho deciso che non gli avrei risposto, non finché non me la sarei sentita perlomeno.
passò infatti più di un giorno dal mio atterraggio nell'immensa isola quando mi decisi di riaccendere il telefono che avevo tenuto spento.
in una giornata in cui non mi ero fatta sentire, ho ricevuto un sacco di chiamate da parte di Georgie, e diversi messaggi in cui mi chiede semplicemente se sto bene, a cui rispondo con un semplice si.
richiamo anche mio padre rassicurandolo e dopo una decina di minuti al telefono, per rispondere anche nel gruppo di Logan, Zoe, a Jenna, Hunter e tutti gli altri ragazzi, è rimasta solamente una persona a cui dovrei rendere i conti.
"Gwen, ehi..stai bene, è tutto apposto, dio quanto mi hai fatto preoccupare.." dice come mi aspettavo il mio ragazzo.
"si è tutto apposto, avevo bisogno di spengere un po' il telefono." dico giustificandomi.
"avresti potuto avvisare qualcuno, almeno tuo padre" mi dice facendomi innervosire.
"non ho bisogno di essere sgridata Percy, lo so, scusami se ti ho fatto preoccupare" dico con tono cattivo, giuro di non farci apposta, ma è la prima volta che mi viene spontaneamente di comportarmi come una bambina a cui sono state tolte le caramelle.
"ok, scusami anche te..il motivo per cui tutto ciò è accaduto, ricade su di me, e c'è una cosa che non sai, che non avrei mai voluto che accadesse e che non mi ha fatto dormire la notte." dice ed io sciolgo completamente la maschera infuriata che stavo cercando mi mantenermi addosso, lasciando che una lacrima solchi il mio viso.
"continua" dico infatti con voce delicata, non so nemmeno se dall'altra parte del telefono lui mi abbia sentito.
"nella prima parte del tour, all'incirca due settimane fa, dopo una serata in un pub, credo di essere stato drogato-" dice con voce rammaricata.
"cosa?" chiedo io confusa, mettendomi a sedere sul letto della mia camera.
"non so come possa essere successo ma, ti assicuro che non ero solamente ubriaco, non era lo stesso effetto dell'alcol..non riuscivo nemmeno a starmene in piedi per quanto mi girasse la testa e tutto prendeva un'altra forma.." spiega, ma io non capisco dove voglia arrivare.
"qual'è il punto Percy?" chiedo per altre spiegazioni.
"il punto è che ho..sono.." non riesce nemmeno a dirmi cos'ha fatto ma io credo di potermelo immaginare.
"parla" gli dico sempre con tono triste.
"sono andato a letto con un'altra.."
come immaginavo, in un certo senso sapevo fin dal compleanno di Georgie e papà che ci fosse qualcosa di sbagliato, qualcosa di non detto.
speravo non fosse un tradimento ma più i giorni passavano più credevo che lui avesse fatto ciò, ed oggi ne ho la conferma, non so nemmeno che cosa fare o a cosa pensare.
"..io..devo andare adesso, non richiamarmi" dico asciugandomi le lacrime e finendo di applicare il mascara sulle ciglia inferiori, per poi infilarmi i tacchi neri non troppo alto che ho abbinato ad un paio di pantaloni dritti anch'essi neri e ad una canottiera di un bel tessuto dello stesso colore.
ignoro completamente ciò che ho appena sentito per telefono da parte del mio ragazzo e mi stampo un sorriso in volto, aprendo la porta una volta sentite le nocche di Jamie bussare.
"stai molto bene sta sera" mi dice il ragazzo invitandomi ad uscire dalla mia stanza e iniziando a chiacchierare riguardo alle riprese del pomeriggio appena passato mentre ci dirigiamo in un ristorante nella città più vicina.
devo ammettere che questo ragazzo mi ha fatto sorridere per davvero per il resto della serata, come mi aveva preannunciato, non c'è stato romanticismo, o malizia in quest'uscita, siamo stati semplicemente due amici e colleghi andati a mangiare fuori.
"io sono innamorato di Bailey, lei è bellissima, cioè aspetta, non mi sono innamorato per davvero, ma ogni volta che la guardo, mi sento estasiato, ti giuro" dice con gli occhi a cuoricino riferendosi ad una nostra collaboratrice Bailey Bass, interprete di Tsireya.
"voi avete un sacco di scene insieme, giusto?" gli chiedo prima di portarmi alla bocca l'ultima forchettata del piatto.
"si esatto, però non vedo alcun interesse da parte sua..." continua a parlare ma io non posso non pensare a Percy.
ha aspettato due settimane per dirmelo, due settimane in cui ha fatto nulla di niente, mi chiedo se perché abbia deciso di non parlarmene subito, tutto questo non sarebbe successo.
non conosco l'effetto della droga se non di quelle leggere che ti fanno ridere a crepapelle al massimo.
credo che se mi avesse detto ciò che gli è successo la mattina dopo, l'avrei solamente tranquillizzato perché di fatto non è stata colpa sua.
ma ha deciso di aspettare due settimane, non lo capisco proprio..credeva che non lo avrei scoperto o cosa?
"Gweeen.." dice Jamie svolazzando il fazzoletto bianco della tavola davanti ai miei occhi per riprendere la mia attenzione.
"scusami, ho ancora la testa da un'altra parte" dico e ricevo da parte sua uno sguardo comprensivo.
"quanto te la senti puoi raccontarmi ciò che ti tormenta, non ti giudicherò in alcun caso" mi dice gentilmente. credo di aver trovato un'altro vero amico.

spazio autrice-
allora, questo è il secondo capitolo che pubblico oggi per farmi perdonare per l'attesa.
comunque la questione si sta facendo molto interessante e complicata.
voi cosa fareste se foste nei panni di Gwen? 🤷🏼‍♀️
spero che la storia vi stia piacendo. ❤️❤️

𝓟&𝓖 🫂 |𝓧𝓪𝓿𝓲𝓮𝓻 𝓣𝓱𝓸𝓻𝓹𝓮|𝓟𝓮𝓻𝓬𝔂 𝓗𝔂𝓷𝓮𝓼 𝓦𝓱𝓲𝓽𝓮| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora