Dove pt. 1

768 21 11
                                    

                            1/
                         Felix

Mi risveglio nel sottile buio di camera mia, nel mio letto dalle lenzuola nere e grigie.
Questa notte è durata un'eternità. Mi rigiravo e rigiravo nel letto senza chiudere occhio, quasi infastidito dal continuo picchiettare delle gocce di pioggia sul vetro della mia camera. E dallo scrosciare delle auto sulla strada.

Spengo la sveglia, mi alzo dal letto e sollevo la persiana.
Il cielo piange anche ora, le sue lacrime scendono sul vetro della mia finestra. Vedo riflesso il mio volto costellato di lentiggini e i miei capelli neri disordinati, poi mi concentro sul paradiso che è Manhattan ancora coperta da quel velo di sonnolenza che accompagna un po' tutti di prima mattina. La città illuminata ancora da pochi lampioni e il sole che fa capolino dietro alcuni palazzi.
Una vista che alla fine mi fa dimenticare la nottataccia appena trascorsa.

Entrando in cucina vengo colpito da quel senso di vuoto che mi porto dentro. Un vuoto incolmabile scavato dalla solitudine e dalla malinconia.
La mia casa è piena solo di un silenzio insopportabile. Un silenzio a cui non mi piace sottostare, quindi accendo la radio anche se a basso volume solo per sentire quel minimo di contatto.

Due anni fa mia madre è morta a causa di una malattia che l'ha divorata. I miei vent'anni sono stati un'incubo.
Non ho mai avuto nessuno, mi bastava poter contare su di lei.
Sulla donna che mi ha cresciuto con tanti sacrifici, e che è morta dopo mesi senza smettere di lottare contro il cancro.
Ricordo che il suo più grande desiderio era quello di vedermi innamorato e felice...

Cara mamma spero che quando accadrà tu sarai lì a guardarmi senza distogliere gli occhi per un secondo.

I pochi amici che avevo non si sono interessati più di tanto alla mia perdita, a parte qualcuno che ancora sento.
Mi sono ripreso però da solo.
Ho affittato una casa grazie a un fruttuoso lavoro e frequento l'università con degli ottimi voti!

Anzi in realtà non ero proprio solo. Ho una cagnolina, si chiama Yasu che in giapponese simboleggia la serenità ed é un Border Collie.

Fin quando un giorno sulla metro diretta a Brooklyn incontrai Han Jisung. Colui che tuttora è il mio migliore amico e che si è introdotto nella mia vita senza uno specifico motivo o scopo.
Senza particolari spiegazioni abbiamo iniziato a parlare. Semplicemente perché era curioso di conoscermi e io avevo disperato bisogno di un amico.
Da lì siamo diventati inseparabili, parlo più con lui che con me stesso.
Cosa dire di Han Jisung? Beh che è uno scoiattolo in calore, sempre in cerca di guai, master in figure di merda e premio Nobel per l'autostima.
Oltre questo è un ottimo amico, sa sempre cosa dire per farmi sentire meglio. Io faccio altrettanto con lui

Mi preparo dei toast con la marmellata e una tazza di caffè.
Guardo le foto appese al frigo, sono tutte con Han. A parte una che è di mia madre.
Guardandone una in particolare, ricordo della vacanza fatta pochi giorni fa proprio con Jisung.

Una vacanza stupenda con tanto cibo e tanto divertimento
Da qui, Manhattan, sono partito con lui verso Seattle. Siamo stati lì una settimana circa. Lui mi ha fatto conoscere la sua famiglia che vive lì: i suoi genitori, suo fratello maggiore e il suo cagnolino Bbama.
È stata una permanenza fantastica. Siamo andati anche sui battelli a vapore. Era una giornata piovosa, ma fortunatamente in quel momento c'erano solo parecchi nuvoloni e abbiamo potuto godere del giro a pieno.

Ecco quello forse è stato il momento che mi è piaciuto di più.
Abbiamo incontrato due ragazzi, uno era alto e snello con i capelli biondi. Si chiama Hyunjin.
Poi l'altro ragazzo, Minho, aveva i capelli mori e gli occhi neri e profondi.
Abbiamo scoperto che sono anche loro di Manhattan, e abbiamo iniziato a fare conoscenza.
Scesi dal battello, volevamo andare a prendere qualcosa in un cafè ma il tempo di girarci ed erano già scomparsi.
Forse sono cose che capitano quando sei in viaggio e incontri nuove persone; ma davvero non mi spiego cosa sia successo in quei brevi istanti. Sono scomparsi in un lampo e non ci hanno dato il tempo di dire o fare niente.
Ci avranno solo presi in giro? Boh, non lo so.

Prince of the districtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora