Collision

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Hyunjin non sapeva dove lo stavano portando, sentiva solo le loro mani tenerlo da dietro.
Il piano stava andando a rotoli, cosa sarebbe successo? Mingi? Ganpeh aveva scoperto tutto? Come?
La disperazione iniziò a prendersi gioco del suo cuore, mentre lo sballottavano da un luogo a un altro del covo.

Ad un certo punto si fermarono e senti il suono pesante di una porta che si apriva. Lo spinsero all'interno della nuova stanza e legarono le sue manette a un muro dietro di lui.
"Dove mi avete portato?"
"Tranquillo, Aspetta solo un po' e ti porteremo dal tuo futuro marito"
" Potete anche risparmiarvi la fatica"
Hyunjin sentiva puzza di chiuso e di polvere, oltre al suono dell'acqua che gocciolava da qualche parte. Il pavimento su cui era accovacciato era di pietra, ed era molto fredda. Doveva trovarsi in un seminterrato, così pensò

" Certo che non è cambiato da quella volta vero? È bello come allora"
" Se non di più"
Sentì qualcuno afferrargli il viso
" Peccato sia promesso"
Hyunjin scosse la testa e riuscì a mordergli la mano. L'uomo si allontanò, ma sentì altri passi
" Peccato sia così ribelle"
Una punta fredda e appuntita si avvicinò al suo collo, non poteva che essere un coltello, il rosso ingoio il groppo di saliva che gli si era formato in gola.
" Saprei io come disciplinarlo" il fiato di quell'uomo sul suo collo gli fece rizzare i capelli sulla nuca.
Gli altri uomini lo bloccarono di nuovo, le spalle, le gambe, la testa. Hyunjin iniziò a tremare. Non vedeva niente e iniziò a sentire solo un forte tilt, a causa di quelle mani rudi e disgustose su tutto il suo corpo.
Iniziò a respirare affannosamente, non poteva succedere ancora. Non poteva restare fermo in quell'incubo.
" P-perfavore non di nuovo... Lasciatemi stare"
Hyunjin sentiva le forze mancare, la sua vita era stata un'eterna battaglia, iniziava a sentire le forze lasciare il suo corpo.
Uno degli uomini però continuava e baciare e leccare il suo collo
" Perfavore" un'altra lacrima scivolò lungo la sua guancia arrossata a causa degli schiaffi ricevuti.
Ma prima che questa potesse scendere oltre lo zigomo, venne bloccata da quel coltello.
" Tranquillo non ti faremo niente, o almeno ci penserà tuo marito."
" Chissà se lo sa che con i tipi come te ci vuole la forza"
Lasciò affondare il coltello nella sua guancia, provocando un taglio.
La stanza venne scossa dall'urlo di dolore di Hyunjin.
Gli uomini poi, ridendo se ne andarono, lasciandolo in lacrime, che rannicchiato su se stesso sperò che quella porta non si aprisse più.

Ma successe, dopo interminabili minuti la porta si aprì e Hyunjin si rannicchiò, rendendosi ancora più piccolo, sperando di non essere visto.
" Hyunjin?" Il nominato penso di riconoscere la voce, ma non volle rispondere.
" Hyunjin sei tu?" Parlava sotto voce.
Ancora niente
" Sono Mingi"

Hyunjin allora fece scattare la testa in direzione del suono
" Mingi?"
" Si sono io... Dio che ti hanno fatto"
Il ragazzo si avvicinò a lui e Hyunjin sussultò quando sentì le sue mani togliergli la benda
" Tranquillo, non ti farò niente, sono dalla tua parte"
A Mingi sembrò di rivedere il ragazzino di qualche anno prima che si rinchiudeva in se stesso e che la sera si rintanava al buio per non essere visto da nessuno.
Rivedeva negli occhi di Hyunjin quel terrore.

Il rosso invece notò che il ragazzo sanguinava
" T-ti hanno scoperto?"
" Si, siamo passati al piano B. Nostro padre mi ha inviato qualche dozzina di scagnozzi per farmi fuori, ma non si è ricordato che mi ha cresciuto per essere un assassino."
" E ora?"
" So che è tanto, ma ti chiedo di fidarti di me, so cosa fare. Con Minho e gli altri abbiamo previsto tutto"

Gli occhi di Hyunjin presero a brillare sentendo il nome del ragazzo
" Sicuro?"
" Si. E ora lasciati liberare".
Mingi lo liberò delle catene, gli diede un fazzoletto per asciugarsi il sangue e gli portò dell'acqua.
Finalmente Hyunjin sembrava uscire dal suo stato di trance. Anche se ormai il suo cuore batteva talmente velocemente per l'ansia e la paura che non sapeva più come muoversi.
Si sentiva in colpa per questo.

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