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La luce bianca dell'ospedale accecava gli occhi terrorizzati di Felix

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La luce bianca dell'ospedale accecava gli occhi terrorizzati di Felix.
Seduto nella sala d'attesa non vedeva nient'altro se non il corpo inerme di Hyunjin. Il sangue, lo sparo, la preoccupazione dei medici.
Non faceva altro se non sentirsi in colpa, non provava altro se non la paura di perdere l'amore della sua vita.
Perché quello era Hyunjin e quello sarebbe stato per sempre.

Non avrebbe mai immaginato che una cosa così sarebbe potuta accadere, eppure eccolo lì. Disperato.
Presto arrivarono anche Jisung e Minho che corsero nella sua direzione.
"Lix?? Dimmi ti prego"
" É Hyunjin? Cosa gli hanno fatto? Chi é stato?"
I due lo abbracciarono e provarono a calmarlo ma ogni parola era così dolorosa da pronunciare.

" Gli hanno sparato" gli occhi pieni di lacrime incontrarono quelli di Minho in preda al panico
" Dove? Come stava?"
Felix scosse la testa " il proiettile ha perforato il polmone... I medici dicono che ci sono poche speranze" iniziò a singhiozzare pesantemente

Minho crollò e si sedette a terra, a piangere.
Jisung distrutto anche lui avrebbe voluto consolarli ma la situazione era così tragica che niente avrebbe potuto aiutarli.

Passarono i minuti, poi le ore. Persero il conto del tempo e dei medici che correvano per il corridoio entrando e uscendo dalla sala operatoria.
In quelle infinite ore nessuno si era degnato di dire qualcosa, nessuno che si sbilanciasse con le informazioni. Né medici né infermieri.
Felix stava per impazzire, non avrebbe retto.
Soprattutto se dopo tutto quel tempo non fossero comunque riusciti a salvare il suo Hyunjin.

Non riusciva a smettere di pensare all'inevitabile, alla sua vita senza Hyunjin, al buio che ci sarebbe stato, il vuoto che avrebbe provato.
La mancanza del suo calore, delle sue braccia, del suo sorriso.
Non lo avrebbe sopportato, avrebbe fatto meglio a uccidersi piuttosto.

Dopo un tempo che sembrò infinito, un dottore uscì dalla sala togliendosi la mascherina.
Aveva il camice sporco di sangue e il volto stanco.
Felix gli corse in contro.
" Sta bene? La prego mi dica come sta, per favore" iniziò a pregarlo di dirgli qualcosa.
Minho e Jisung lo raggiunsero
" Dottore come é andato l'intervento? É vivo vero?"
" Voi siete parenti?"

Felix vorre rispondere ma Mi ho gli tolse le parole di bocca
" Si, lo siamo. Ho già firmato all'ingresso"
Il corvino non si aspettava quella risposta, Minho e Hyunjin non erano davvero parenti.
" Bene... Allora il ragazzo ha riportato gravi ferite. Il proiettile ha perforato il polmone, fortunatamente il cuore é stato danneggiato di poco. Purtroppo ha perso moltissimo sangue e l'intervento é stato molto invasivo poiché il proiettile non é uscito allo sparo.
In più ha riportato un lieve trauma cranico dovuto alla caduta. Le sue condizioni sono gravi, ora é in coma farmacologico, é meglio tenerlo così, sotto stretta osservazione potrà recuperare le forze. Non possiamo prevedere se si sveglierà quando staccheremo i farmaci ma potrebbe succedere. Non possiamo escludere nessuna probabilità "

Felix si sentì mancare la forza nelle gambe e non seppe nemmeno lui come riuscì a tenersi in piedi.
" Grazie dottore" Minho lo ringraziò, mantenendo un po' di lucidità rispetto agli altri due.
" Mi dispiace molto" il dottore andò via.

I 3 ragazzi si sedettero di nuovo, elaborando ciò che avevano sentito. Felix provò a distrarsi.
" Perché hai detto al dottore che siamo suoi parenti?"
" Tempo fa insieme a Nami firmai dei documenti per la custodia di Hyunjin. Noi eravamo più grandi e lui non aveva genitori, o almeno così pensavamo. Lo abbiamo fatto in eventualità come questa, per avere qualcuno di cui ci fidavano affianco."

La voce di Minho traballò per un attimo, si alzò e andò verso la finestra. Jisung lo raggiunse e lo abbracciò stretto.
" Andrà bene, si salverà"
Proprio in quel momento delle infermiere portarono fuori un lettino su cui era sdraiato un ragazzo dai capelli rossi.
Gli occhi chiusi, intubato.
Era proprio lui, bianco come un lenzuolo tanto da sembrare già morto.

Felix non resse e corse in bagno, si sciacquò il volto, ma non risolse niente.
Si sentiva ancora peggio, si sentiva in colpa.
Insomma poteva morire se Hyunjin non lo avesse salvato.
E ora si trovava in ospedale senza avere alcuna speranza certa.
Senza sapere se effettivamente si sveglierà, senza sapere se potrà essere al sicuro un giorno.
Se potranno essere al sicuro insieme.

Da quella mattina aveva bevuto solo qualche litro di caffè e si rtrovò a vomitarlo insieme alla cena della sera prima.
Bussarono alla porta.
" Lix? Tutto ok?"
" S- si, si sto bene" si asciugò la bocca e sollevò i capelli attaccati alla fronte
" Sai che non ti credo"
" Jis non mi va di parlare ora"
" Beh non dobbiamo per forza, ma per favore fammi entrare"
Felix prese tutte le forze che gli erano rimaste e andò ad aprire la porta.

"Ehi"
Il corvino si buttò tra le braccia del suo amico
" Ho così tanta paura Jis, é stato bruttissimo"
Gli accarezzò la schiena e i capelli
" Lo so, lo so... Vedrai, andrà tutto bene"
"Non voglio che muoia... abbiamo litigato e- e poi"
" Shh... tranquillo lix, non morirà, quel ragazzo ha la testa dura"
i due rimasero in bagno per un po', in silenzio.

Intanto Minho era andato a prendere da mangiare, ma appena tornò in ospedale il dottore gli disse che se voleva poteva entrare a visitare Hyunjin.
Non se lo fece ripetere due volte, lasciò le buste e si precipitò nella stanza.
Non saprei dire cosa si aspettasse, forse di vedere la sua persona preferita mangiare una scatola dei suoi noodles preferiti mentre faceva qualche balletto stupido.
Invece quando entrò trovo Hyunjin disteso sul letto con un respiro così flebile che non si notava e ringraziò quel macchinario che controllava il suo battito. Si sedette sulla poltrona accanto a lui e si fece incantare da quel bip che sembrò dargli una speranza in più.
Pensò che anche in quella condizione sembrava un angelo.
Uno di quelli che pur avendo attraversato l'inferno aveva l'anima più pura di tutte.
" Hyun se muori ti giuro che ti uccido"

Ricacciò indietro delle lacrime e strinse i pugni
" Quindi torna da me, per favore"

Prince of the districtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora