stranger?

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Si guardarono per qualche minuto. Cercando di realizzare quello che era appena successo.
Felix aveva appena trovato per caso, nel down town di Manhattan, l'ultimo ragazzo a cui avrebbe potuto pensare.
Hyunjin invece è rimasto spiazzato dalla visione di quel ragazzo. Quel ragazzo che aveva seguito animatamente tramite i post di Jisung.
"Come mi hai trovato?" Ripetè quindi il rosso intanto che prendeva le sue cose dal mobile di legno chiaro a cui è appoggiato lo stereo.
"È stato un caso... Lavoro al White Rose e ho sentito che Grace doveva venire qui oggi" stranamente Felix non riusciva a mantenere un contatto visivo con il ragazzo alto difronte a se.

La conversazione iniziò così: senza se e senza ma. Come se si conoscessero da una vita
"Ah! lavori per Grace quindi. Strano, non ti ho mai visto" Hyunjin si avviò verso l'uscita e, mettendo una mano dietro la schiena di Felix lo portò con se
"Lavoro di notte solitamente, ma tu? Non sapevo fossi un principe" finalmente il ragazzo corvino riuscì a guardarlo negli occhi sorridendo. Vedendolo anche Hyunjin sorrise, un sorriso che sapeva di ricordi ed esperienza.
"Non sono un principe - spostò la mano sulla sua spalla - però tutti a Manhattan mi conoscono come <il principe del distretto>"

Felix elaborò quello che Hyunjin gli aveva detto e lo seguì mentre scendeva le scale e iniziava ad entrare e uscire da ogni stanza.
"Chi ti ha detto che ero io nella stanza?"
"Ehm... Un ragazzo strano in realtà, un certo Namjoon. Alto, con le fossette" Felix disse l'ultima frase mimando ciò che diceva per illustrarlo al maggiore
"Sisi, lo conosco. Non gli si può dire niente a quel bastardo" rise.
Finalmente Hyunjin fermò la sua corsa per tutto il centro, cercando qualcosa che evidentemente non trovava
" Che vuoi dire? É stato gentile"
Hyunjin sghignazzò
"Sai Felix, non é stato un caso se Nam si é avvicinato a te. "
Dentro un mobiletto trovò il suo zaino sporco di pittura, mettendolo in spalla.

Felix rimase a guardare Hyunjin, non capendo a pieno ciò che gli aveva detto, così ricordandosi di averlo visto quella stessa mattina approfittò per chiedergli se frequentasse l'università di New York. Lui rispose con un sorriso a 32 denti. Felice, uno sguardo sognante e due occhi scintillanti.
"Sisi, sono nella facoltà d'arte. Quest'anno dovrei iniziare uno stage a Los Angeles. Lì ci sono molte gallerie d'arte. Ma non so se accettare, sinceramente" pronunciata l'ultima frase si bloccò, come succede quando credi di aver detto troppo e che magari l'altra persona ha altro a cui pensare. Oppure semplice non ti fidi e quindi meglio non dire altro.
Per Hyunjin, era forse la seconda opzione. Questo Felix lo capì dal suo sguardo. Espressivo come i suoi quadri.

"Wow Hyunjin, é un bel piano! Ho sempre sognato di vivere lì. Comunque sei un magnifico artista, l'ho capito già da stamattina in autobus"
Hyunjin ci pensò su un attimo e forse capì di che autobus parlava. Era stato un attimo talmente breve della sua giornata che non se ne ricordava nemmeno.
Hyunjin dunque sorrise ringraziando il ragazzo che lo stava guardando mentre prendeva le sue cose e sistemava i suoi capelli in una coda bassa, insieme al berretto.
Felix avrebbe voluto chiedergli altro, giusto per riempire il silenzio che si era creato. Ma poi pensò che non era il caso di fare altre domande.
E decise che era il momento di tornare al locale.
Il rosso poi uscì dalla saracinesca e aspettò che Felix lo seguisse per poi dire:
"Io ora vado a casa e poi in Accademia. Tu ci sei stasera al locale?"
"Non penso, lavoro da stamattina presto. Magari domani..."
"Ah... Comunque mi ha fatto molto piacere vederti. Passa a trovarmi più spesso. Però cerca di me direttamente la prossima volta"
"Guarda che non ero venuto a cercare te oggi!" Felix disse questa frase scherzando.
Hyunjin in un attimo si avvicinò a lui e abbracciò quell'esile corpo
"Significa che sarà per un altro giorno. Scapperai dal locale solo per venire da me" detto questo se ne andò correndo verso l'autobus alla fine della strada, lasciandosi dietro un Felix imbarazzato con le gote rosse.
"Come fai a sapere che sono scappato dal locale?" Il ragazzino si domandò questo quasi sussurrando mentre si toccava le guance che andavano a fuoco.

Prince of the districtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora