Le avventure di Han

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Lo stesso giorno della promozione di Hyunjin, il nostro caro Han Jisung quella mattina si è recato al lavoro con la testa da un'altra parte. Ovvero sull'entrata di casa Hwang quando vide quello che ormai era diventato suo amico, accasciato a terra.
Si è preso degli incarichi da semplice stagista poiché non smetteva di pensare a Felix, il suo migliore amico. Aveva paura del rapporto che si stava creando tra lui e Hyunjin e temeva per l'incolumità di entrambi.

Non conosceva Hyunjin da molto, ma aveva scoperto certe cose sul suo conto. Prima di tutto che faceva parte di una pericolosissima gang di Manhattan, sua madre era una poliziotta morta proprio per indagare su di essa. Tutto il resto è stato insabbiato. Il che è strano: perché Hyunjin avrebbe dovuto fare parte di una gang su cui sua madre indagava? Ma poi quanto tempo fa è successo?

Jisung sa che ora Hyunjin se ne è tirato fuori ma non poteva non pensare a ciò che era successo la sera prima.
Non poteva non pensare al crescente interesse del rosso verso Felix.
Per quanto nobili siano le intenzioni di Hyunjin di lasciarli fuori da tutto questo, non potrà tenerlo nascosto a lungo.
Potrebbe arrivare un giorno in cui sarà troppo tardi per dare spiegazioni e data la pericolosità della situazione non si esagera quando si pensa a certe eventualità.

Han ha voglia di scoprire di più e di capire come mai il resto della storia di Hyunjin sia stata cancellata. Ma per fare questo doveva recarsi nel posto in cui sicuramente avrebbe trovato delle risposte: il centro di Grace .
Giusto in tempo infatti il suo capo attirò la sua attenzione per poi dire:"Han Jisung il tuo orario lavorativo è terminato. Perché non torni a casa?"
"Si, ora vado subito"
"Bene... Ah- domani Bang Chan ha chiesto il tuo aiuto per una cosa. Quindi tieniti libero"
"Certo capo"

Detto questo il giovane ragazzo si diresse alla stazione che lo avrebbe riportato a Manhattan con i soliti pensieri fissi.

Han

Felix è un cuore puro. È tanto intelligente quanto dolce e io mi ci sono affezionato troppo. Proprio per questo lo conosco e so che non si farebbe scrupoli a buttarsi nella mischia rischiando di morire per salvare qualcuno.
Forse senza pensarci prendo il telefono e chiamo Hyunjin. Nonostante tutto spero che stia bene. Voglio inoltre cercare di capire se sarà al centro quando arriverò
"Hyun"
"Han che c'è?"
"Stai bene? Non mi hai più detto che è successo l'altra sera"
"Sto bene, non c'è bisogno che ti preoccupi"
"Invece mi preoccupo. Stai mentendo sia a me che a te stesso"
"Non hai detto niente a Felix vero?"
"No. Ma non puoi nascondergli così le cose. Merita di sapere in che guai sei. Soprattutto se c'è un interesse reciproco tra di voi"
"Non farò soffrire Felix. Ci parliamo a malapena da 3 giorni. Cosa vuoi che succeda?"
"Hyunjin pensi a lui da quel giorno a Seattle. Me lo hai detto tu stesso"
Sento il ragazzo dall'altro lato del telefono sbuffare
" Ora devo andare in classe. Tu non ti preoccupare; la situazione non è tanto grave. E non far preoccupare neanche Felix. Ci vediamo stasera al locale"
"Hyunjin-" e mi stacca in faccia.
Che ragazzo maleducato.
Non è tanto grave~ seh non ti crederebbe nemmeno la persona più stupida sulla Terra

Significa che dovrò sbrigarmela da solo.
Lo so che non sono fatti miei. Lo so che non dovrei indagare su un ragazzo che ci sta provando con il mio migliore amico lasciandolo all'oscuro di tutto.
Ma che ci posso fare?

Per attuare il mio piano devo cercare di non farmi vedere né da lui né da qualunque persona possa conoscermi. Quindi sapendo che Hyunjin dopo le lezioni va a pranzo e poi a lavoro questo è l'orario perfetto per andare.
Appena arrivato a Manhattan mi dirigo quindi verso il centro. Tra tutte le persone che conosco là dentro ci sarà pur qualcuno disposto a darmi qualche informazione.

Appena entro vedo gruppi numerosi di ragazze e ragazzi che si divertono a modo loro.
Mi avvicino ad alcuni ragazzi che mi ricordo di aver conosciuto a una festa.
" Hey ragazzi"
"Oh- ciao Han"
"Che ci fai qui?"
" Sono venuto a fare un giro. Voi che fate?"
"Noi stiamo organizzando una festa per oggi pomeriggio"
"Già! Hyunjin ha vinto una cosa molto importante"
"So proud of him!"
" Di chi parlate?"
"Wow! Han Jisung che non conosce qualcuno"
"Hwang Hyunjin"
" Ohh si... Ne ho sentito parlare. Che ha vinto?"
"Uno Stage a Los Angeles"
"Se lo merita"
"Nessuno più di lui"
" È bravo?"
"Più che bravo! Poi siamo così affezionato a lui"
"Si ma poi se lo merita e basta, sono le sue vittorie queste"
" Perché pensate questo?"
"Insomma, dopo quello che ha passato anche lui deve essere felice no?" Il ragazzo guarda gli altri e tutti annuiscono
"Oh allora devo essermi perso qualcosa... Cosa è successo?"
Alzano lo sguardo improvvisamente verso qualcosa e poi si ammutoliscono. Che hanno visto? Gesù?
"Ehm... Han non dovresti chiedere queste cose"
"Non volevo essere invadente... Ero solo curioso"
Loro subito portano di nuovo lo sguardo su qualcosa dietro di me e io sento dei passi avvicinarsi.
"Mhh- è ok Han" mentre quei ragazzi se la danno a gambe qualcuno appoggia la testa alla mia spalla

"Hanno ragione Sungie non dovresti chiedere certe cose"
Io di scatto mi giro e subito un Lee Minho mi si para davanti.

Lo sapevo, lo sapevo che non sarei dovuto venire.
Però... Ehm... Lo rifarei? Ovvio

Anche se Hyunjin e Minho sono l'ombra l'uno dell'altro. Avrei dovuto considerare questa eventualità
"Ciao Minho, stavo giusto per andare via..." Provo ad allontanarmi ma lui mi afferra dal braccio
" Sei sicuro che tu non voglia restare?"
Dice questa frase quasi scherzando, poi si fa di colpo serio e mi avvicina di più a se sussurrando al mio orecchio
"Smetti di indagare su Hyunjin. Merita la felicità tanto quanto gli altri. Ed è l'ultimo che farebbe soffrire le persone che ama" detto questo mi lascia il braccio e con il suo sorrisino e le mani nelle tasche si allontana
"So benissimo che vai in giro a chiedere informazioni, persino sfruttare i tuoi amici nella polizia per questo! Ho aspettato per vedere dove ti saresti spinto, ma addirittura chiedere di cose che evidentemente non tu vuole far sapere in casa sua" scuote la testa in segno di delusione
"Ti tengo d'occhio ragazzino" e camminando via, verso delle scale, scompare dalla mia visuale.
"Mi dovrei sentire minacciato? HEY!?"

Prince of the districtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora