L'ottimo pranzo

713 52 1
                                    

Mi incammino verso la sala da pranzo e vedo nel corridoio una ragazza accasciata a terra, con i capelli lunghi e scarmigliati che tende la mano verso una bambola di stoffa vecchia e sbiadita, con un vestitino rosa ornato da piccoli fiorellini azzurri e occhi e bocca fatti da bottoni neri.
Mi chino e sento la ragazza sussurrare con un filo di voce "vieni qui". Le porgo la bambola e inizia a ridere fissandomi e spalancando gli occhi.
Osservandola,credo davvero di essere quella più sana di mente qui dentro.

Dopo esattamente 33 scalini arrivo nella sala da pranzo.
Ci sono due lunghe tavolate poste una innanzi all'altra, sono azzurre e neppure una tovaglia è stata messa su di esse.
Qualcuno ha già iniziato a mangiare un piatto con del brodino che pare insipido, portando il cucchiaio di plastica alla bocca e facendo colare la parte di minestrina che non si riesce a ingoiare sul piatto stesso. Qualcun altro si rifiuta di mangiare quell'intruglio, ed ecco la suora indiavolata che glielo fa ingerire con la forza. Qualcun altro ancora sta vomitando per terra.
Questa è la mia nuova famiglia.

Prendo posto vicino a due ragazze che sembrano tutto, tranne che pazze. Una era stata rinchiusa lì per aver ucciso suo figlio, l'altra perché si prostituiva. Non è di certo la compagnia che renderebbe orgogliosi i miei genitori, ma almeno non sono persone disgustanti. Loro si chiamano Meriem e Ludmilla e da ormai dieci minuti mi stanno raccontando le loro storie.
Inizio a mangiare e sono costretta a tapparmi il naso, fa davvero schifo.

Una donna vestita di bianco ci sta distribuendo delle medicine,così come capita. Sono tutte bianche e rotonde e uno ad uno ce le fa mandare giù e controlla anche se le nascondiamo dietro le gengive o sotto la lingua.
Ma mi chiedo, come fanno a darmi dei farmaci se non sanno neppure se io sia ninfomane, schizofrenica, paranoica o omicida..? E poi, come può un malato del sesso ricevere la stessa cura di un necrofilo?

La ragazza con la bambola non ci pensa neppure a prendere la pastiglia, ed ecco uno schiaffo che le arriva dritto in bocca.

Io l'ho appena presa e mi sento strana, sto tremando e fisso Amy per vedere se sparisce, ma niente, lei è ancora lì che si gratta il collo pieno di sporcizia.

Ho sonno.

Ho appena aperto gli occhi, mi sono addormentata sul tavolo e meno male che non mi hanno presa a bastonate.
La suora carina si è già scordata che mi deve mostrare i 9/10 della mia nuova casa ma non importa, non ne ho neppure voglia. Si avvicina e mi dice che domani avrò la prima seduta con lo psichiatra e che adesso saremmo andati tutti insieme a pregare in giardino.

Momento, momento.
Dov'è finita Amy?

Mental hospital {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora