Sotterranei

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Sono le 3:30 del mattino, e io devo scappare da qui. Non camperò ancora un altro giorno qui dentro. Le candele addolorate mi mettono malinconia, mi sforzo per ignorarle. Se non vi si bada troppo, quelle creature diventano banalissimi ceri; si muovono così lentamente che un occhio distratto neanche si accorge della loro sofferenza. Ho deciso di dare tregua anche a loro, spegnendole. Alexander sarà sicuramente fiero di me.

So che il Walpurgisnacht ha dei sotterranei, so come arrivarci e come uscirne. Un giorno ho ascoltato due suore dialogare;la vecchia che mi accolse quando sono arrivata, stava spiegando ad una novella la struttura dell'edificio. Si è raccomandata di non andarci, perchè potrebbe perdersi, ma secondo me c'è altro.

Lascio le mie cose qui, devo andarmene in fretta perché il tempo è poco.
Chiudo la porta della mia stanza e attraverso silenziosamente il corridoio in punta di piedi, quasi cammino per aria. La porta che conduce ai sotterranei è consumata, devono esserci stati molte volte.
Aprendola, ci sono subito delle scale di pietra, ce ne sono a centinaia. Le scendo solennemente, una ad una. E più vado giù, più mi sento soddisfatta.
I sotterranei sono più puliti e curati di qualsiasi altra stanza del Walpurgisnacht. Le scale sono illuminate da lampadine affisse nella parete laterale, se ne trova una ogni tre metri. Non esiste un solo angolo buio.
Le pareti sono rosse e accoglienti, è quasi un colore strano per un luogo del genere.
Finite le scale, c'è un locale basso ma molto esteso di una frescura catacombale, prosegue per 300 metri e di tanto in tanto, la continuità delle pareti viene interrotta da stanze, ma senza porte.
Man mano che arrivo ad ogni stanza, mi affaccio per vedere cosa c'è dentro. Sono camere da letto ben arredate che contrastano con il pavimento; su di esso ci sono cumoli di crocifissi e santini rotti o rovinati, e la cosa che più mi colpisce è il fatto che ci siano delle tonache; le suore hanno i loro alloggi.

Quasi arrivata alla fine di questo infinito corridoio, qualcosa attira la mia attenzione; c'è qualcuno, lo sento gemere di piacere.
Mi affaccio nella successiva stanza, e ciò che vedo mi fa ribrezzo; sul letto ci sono due suore ed un frate. Sono impegnati in un'orgia. Le due donne si scambiano carezze, baci e abbracci, mentre il frate possiede una di esse. Si guardano con intesa, sono a loro agio, come se quello faccia parte della loro quotidianità.
Hanno schizzato via i loro abiti e i loro crocifissi.
Ora mi spiego perché la porta era consumata; fremono talmente tanto nell'attesa di cedersi, che dall'euforia aprono la porta violentemente.
Mi spiego anche l'insolito colore rosso, e l'accurata pulizia del posto.

Qui giù non c'è Dio, non c'è Dio che possa tenere lontani dalla tentazione. Qui non c'è un Dio che possa impedire la corruzione o la violenza. Qui non c'è persona che sente davvero la Vocazione. Non ci sono le suore devote a Dio, ma ai piaceri carnali.

Qui c'è il diavolo. Questo è l'inferno.

Non voglio assistere a questo squallido spettacolo, mi allontano in fretta e arrivo alla porta. Adesso tutte le sensazioni di pulizia svaniscono; si sente odore di morte.

Mental hospital {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora