Temporale

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Il tempo passa lentamente. Questa stanza è così fredda e io sono così sola..
Sto tremando per l'aria gelida che arriva nel mio corpo, ma non ho idea da dove provenga, mi limito a coprirmi con una coperta che odora di muffa.

Ho un forte bisogno di andare in bagno, ma qui non ce ne sono e non so neppure dove mi trovo, preferisco non pensarci.
Ecco che il vento proveniente dal nulla inizia a farsi più freddo,si sente la pioggia battere sul tetto, sicuramente mi trovo al piano di sopra.

Un tuono mi fa sobbalzare, qualcosa di caldo sta scendendo sulle mie cosce, è quasi piacevole. I miei piedi sono abbracciati da una pozza di pipì dall'odore acre che sale al naso precipitosamente.
Quest'odore mi fa venire voglia di rigurgitare, sto per rigettare le ultime due gocce di acido gastrico rimaste nel mio stomaco. La saliva si sta accumulando nella mia bocca,ingoio e subito la sento risalire nella cavità orale. Il conato viene accompagnato da liquido arancione mischiato a goccioline di sangue e mentre lo butto fuori, un altro tuono mi tiene compagnia.

La porta si apre scricchiolando e appare di nuovo Amy.
"Dov'eri finita?" Le chiedo
"Quelle medicine, piccolina.. Mi stanno facendo del male, mi uccidono lentamente -dice con un filo di voce- ma tu promettimi che non le prenderai mai più, ok?"
La ignoro.
Si appoggia all'uscio e inizia a battere le sue dita storte partendo dall'indice fino ad arrivare al mignolo e con ritmo costante sulla porta metallica della stanza.

Decido di farmi un giro e percorro l'ennesimo corridoio pieno di dipinti del Cristo sofferente in croce. Nessuno dei rinchiusi sta dormendo, o quasi. C'è chi si trova nel pieno di un piagnisteo e chi riposa tranquillo.

Alla fine del corridoio c'è un terrazzo,esco.
Il cielo è più nero e maligno di quanto potevo aspettarmi, all'orizzonte si vedono dei bagliori che si avvicinano sempre di più al Walpurgisnacht.
Amy continua a parlarmi, ma non le do neppure attenzione; la pioggia che cade dal cielo mi sta ipnotizzando, potente burattinaio.
Mi oscillo a destra e a sinistra seguendo i suoi ordini.

Sono di nuovo in me, dovrei darmi una lavata.

Torno indietro e scendo le scale in punta di piedi, il bagno è indicato con un cartello, ma forse nessuno ha pensato al fatto che ai matti, di un cartello poco importa.

Dopo essermi lavata e cambiata i vestiti sono decisa a tornare nel mio alloggio temporaneo.

Sto per salire le scale quando vedo la giovin suora e un signore dirigersi al piano di sotto, mi nascondo dietro una statua di ceramica rappresentante la Madonna.

"Allora dottore, è pronto per parlare di affari?" Gli dice mentre tiene alzata la sua gonna.

Il dottore le sorride.

"Sa, sotto questa soffocante tonaca ho un adorabile vestito rosso, sono sicura che apprezzerà molto"

I due si allontanano.

Per quanto possa importarmene, è divertente vedere una suora che se la fa con il dottore dell'ospizio e che afferma che sono io quella dannata.

Mental hospital {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora