Il cacciatore della Ruhr

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Aspetterò l'alba prima di muovermi, manca ancora un po'.
Decido di nascondermi nel bosco retrostante al Walpurgisnacht, ma non troppo lontano, così eviterò di perdermi.
Il cielo diventa pian piano sempre più azzurro, si sente qualche cane abbaiare e ho un po' di paura, qui non c'è nessuno a proteggermi.
Il sonno si sta facendo sentire, ma devo restare sveglia per essere pronta ad andarmene.
Sento un rumore dietro di me, ma non ci bado.
All'improvviso un uomo spunta di fronte a me, molto basso e dai modi impacciati. È privo di capelli al centro della testa, e i pochi capelli che gli sono rimasti partono da dietro le sue orecchie e fanno il giro del capo.
Ha poca barba e si nota subito che non è molto attento all'aspetto. Ha i modi di fare impacciati, sembra quasi innocuo all'apparenza. Mi fissa, sono ansiosa.
Mi ricorda qualcuno..
Ma certo, lui è il cacciatore della Ruhr!

Giornali, radio e televisione parlano di lui! Tutti lo conoscono e tutti lo temono.
È uno dei più famosi serial killer tedeschi. Uccide le sue vittime, le stupra e mangia le parti del corpo che ritiene più buone.
Ma perché lui? Perché qui?

Non faccio in tempo a realizzare chi mi trovo innanzi, che il cuore mi viene trafitto da innumerevoli pugnalate, sono in una pozza di sangue, ma la mia anima non è morta.
Osservo il mio corpo da vicino, guardo attentamente il trattamento che mi sta riservando. Non provo niente.
Ora ha acceso un piccolo fuoco vicino al mio corpo, mi toglie i vestiti e con lo stesso pugnale con cui mi ha uccisa, taglia le mie natiche, la carne delle mie cosce e la mia mano sinistra, attentamente, con la precisione di un chirurgo.
Sorride mentre lo fa. Non vuole che qualcosa lo disturbi mentre si da da fare.
Mette la carne sul fuoco, ancora qualche minuto e sarà cotta per bene.

È pronta, ma è al sangue.
Per prima cosa prende la mia mano. Spolpa le dita come se fossero costole di agnello, il sapore gli piace molto. Fa cenni di apprezzamento mentre mangia.
Poi tocca alle natiche, grassottelle. E infine alle cosce.

Finito il pasto, si pulisce la bocca con la manica della sua maglietta bianca, che si sporca di rosso.
Incazzato per essersi sporcato, bestemmia il Signore guardando il cielo.
Adesso ha rovinato il suo pasto, ma deve nascondermi.
Prende il mio corpo per i piedi e mi trascina infermabile, finché non sarà sicuro di trovare il posto in cui nessuno lo troverà mai.
Passa davanti a due grotte, ma non è convinto. Allora sbuffa scocciato e continua a trascinarlo. Fa sbattere la mia testa sui sassi, la fa graffiare dalle spine e non gli importa se quando arriveremo nel posto giusto, ne resterò mezza. Tanto, ciò che poteva esser mangiato, è stato mangiato, e ormai sono carne da buttare.
Forse qualche lupo avrà compassione di me, o forse anche lui sfrutterà il mio corpo.

Io cammino dietro di lui. Lo sto seguendo.
Ecco, finalmente ha trovato il posto giusto. C'è una buca e dentro ci è finita una pecorella, morta di disperazione ha preferito restare lì, anziché essere mangiata da chissà quale mostro notturno.
Quella sarà la mia tomba, ogni tanto andrò lì e vi poserò un fiore.

Ma adesso Amy si è messa vicino a me, mi sta accarezzando i capelli.
Mi prende per mano, stiamo andando verso il Walpurgisnacht.
È il momento di vendicarsi.

Mental hospital {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora