Y20

127 3 2
                                    

Era una delle solite fredde mattine ma nulla di che, lo si poteva sopportare
Non che ci avessi voglia ma dovevo andare a scuola siccome ero obbligata, ci credo ero io l'insegnante
Quasi ogni giorno mi vestivo sempre allo stesso modo, minigonna, camicia e gilet e una giacca

Avevo un sacco di completi del genere, oggi ne indossai uno nero, molto semplice e partí
Quando passavo con la mia macchina avevo gli occhi di chiunque puntanti a dosso siccome non aveva lo stesso costo di una goleador per intenderci

Avevo soltanto due classi al momento, in una insegnavo italiano e nell'altra geografia, in teoria avrei dovuto fare pure storia ma è una materia che non mi è mai e poi mai piaciuta quindi ho rifiutato
Studenti a parte ero la più giovane della scuola bello vero? No, per niente, specialmente quando ti trovi davanti quelle vecchie bacucche che non ci sentono più una cippa che ti dicono <Ma voi giovani siete strani>...ma?

Arrivata mi recai in sala insegnati a organizzare il mio materiale per la giornata, entrando mi ritrovai davanti proprio quella baldracca, non la sua faccia di prima mattina però!

<Anche oggi sempre giovanile lei> e sorrise, ricambiai il gesto e aprì il mio cassetto tirando fuori delle verifiche corrette
Feci due ore di letteratura nella prima classe che era una terza e la terza in una seconda, dopo sarei potuta tornare a casa siccome avevo finito ma dovevo fare una supplenza in una quinta, che due coglioni volevo tornare a casa

<Buongiorno> dissi entrando nella classe e gli alunni mi salutarono allo stesso modo, non ho voglia di fa lezione, li lascio fare quel che vogliono basta che non fanno casino

<Vi lascio fare quello che volete a patto che non facciate casino> dissi sedendomi alla cattedra per poi farmi i cavoli miei
Nonostante non lo guardavo sentivo costantemente il loro sguardo a dosso, non che mi sentissi a disagio ma era veramente brutta quella sensazione, alzai lo sguardo e 4 o 5 ragazzi avevano gli occhi puntati su di me e li ignorai fin quando non iniziarono a fare commentini non molto gradevoli

Appena mi alzai si zittirono e mi fissarono mentre mi avvicinavo a loro <Lo trovate divertente?> gli domandai ma ignorarono essa facendomene un'altra

<Lei quanti anni ha?> chiese uno e lo squadrai

<Tu quanti ne hai?> dissi incrociando le braccia

<21> figha quante volte è stato bocciato? Si vedeva che non era un diciottenne

<21 anni e sei ancora qua?> gli risposi

<Anche lei è ancora qua a quanto pare...> dissi con voce sensuale, che schifo

<Si ma siamo in due posizioni diverse però, io da insegnante e persona matura e tu da alunno non gradevole> gli risposi per poi andarmi a sedere

Finita supplenza finalmente potei ritornare a casa, che due coglioni quella classe oh
Era pure strano, non avevo mai insegnato a una quinta, sembravamo coetanei più o meno
Avendo fame passai per un negozio comprandomi delle focaccine
Aprì la porta per uscire dal locale quando incontrai qualcuno con uno sguardo molto, molto, molto famigliare e anch'esso si soffermò sul mio viso

<Mi è sembrato di averla già vista in passato> presi per prima la parola per interrompere quel momento al quanto strano e silenzioso

<Pure a me, sembrerebbe che abbiamo le stesse idee> disse riferendosi all'acconciatura, e notai solo dopo che avevamo più o meno gli stessi colori di capelli, figata

<Fantastico> esclamai, questo ragazzo poco più alto di me aveva degli occhi color ametista, erano stupendi ma li avevo già visti e qualcosa non andava

<Aspetti, cos'è quel tatuaggio sul collo?> dissi quando lo notai, sarà mica la Bonten di cui parlavano i poliziotti, dei criminali ricercati ma introvabili

<Eh?> disse e mi voltai mostrando pure il mio

<Ehi chi sei?> disse cambiando espressione tipo pronto per aggredirmi e mi spaventai ma rimasi calma senza reagire

<Aspe ma quei orecchìni...> Uh? Li aveva già visti?

<E-Eva sei tu?> disse sbalordito, ma chi era questo signore

In due minuti non avevo ancora capito ne chi fosse ne che intenzioni avesse invece lui in tre secondi mi ha riconosciuto

<Si ma tu chi sei!?> mi alterai, non mi piaceva questa atmosfera

<Ma come, non mi riconosci?>
In effetti qui occhi qualcosa mi ricordavano, o meglio qualcuno ma

<So solo di averti già incontrato ma chi sei?!> come ragazzo non era così messo male, anzi era in giacca e cravatta e con un viso davvero carino se non fosse per quel tatuaggio, che mi stiano ricercando per uccidermi?

<Io sono...Rin> sentì la mia circolazione bloccarsi immediatamente, avevo davanti a me la persona che mi ha fatto prendere una strada di merda ma nonostante questo non mi importava, era pure la persona che avevo amato con tutta me stessa ma poi mi ha piantato in asso

<Rindou Haitani, sei tu? Veramente!?> Esclamai e annuì
Cavolo che glow Up però! Spero di riuscire a dimenticarlo ma tutto questo mi fu difficile, era completamente diverso da 12 anni fa, eh bhe ci credo 12 anni, io lo amavo davvero non mi ero messa in testa altri ragazzi a parte lui che fu il primo e l'ultimo

Rimanemmo ancora entrambi in silenzio scioccati per esserci rincontrati, ero felice, felicissima ma non lo davo a vedere, mi aveva fatto star male e abbandonata ma spero che possa dimenticarsi di tutto quello che era successo Antipatica, fastidiosa, sparisci
Perché mi venivano in mente ora queste parole? Forse perché furono tra le ultime assieme a Vai all'inferno da Izana

<Vieni, ti devo parlare...> disse trascinandomi per il polso e mi liberai da essa
Hah, ora vuoi parlare brutto stronzo

<Oh, ma non abbiamo nulla di cui parlare> dissi facendo riferimento alle sue parole
Si fermò squadrandomi e sospirò

<Ti prego è urgente> mi riprese per il polso sta volta più forte, non opposi resistenza e lo seguì

<Stai disturbando la privacy di una persona stanca appena scesa da lavoro!>

<Che lavoro fai?>

<L'insegnante>

<Tsk, banale> e gli risposi con un vaffanculo

Non sapevo dove mi stesse portando ma avevo una brutta sezione, quando gli risposi dove stessimo andando mi rispose in treno

<Ma se ho una macchina a che cazzo mi serve il treno?>

<Ah davvero, fantastico andiamo con quella> disse, la mia auto si trovava a qualche metro dopo il negozio in cui ci eravamo incontrati

<Questa è la tua auto!? Porca puttana...> disse sbalordito

<Si e se non ti muovi ad entrare ti passò sopra con essa> dissi mentre mi sedetti al volante ed egli si sedette accanto

<Chi ti ha detto che puoi stare davanti?>

<Perché non posso starci?> disse e gli alzai le spalle in segno di indifferenza

<Dimmi dove andare> e partimmo verso chissà dove
Porca puttana ma che fregno è diventato?! Io, lui così non lo reggo, ecco, potrei semplicemente cadergli hai piedi in un istante ma non mi illudo per l'ennesima volta, non voglio poi star male, non sono più una ragazzina ormai

<A destra>
E poi la sua voce cazzo, è cambiato tutto in lui, stile, carattere, magari non era cambiato ma si era evoluto solamente cosa che io non ho fatto, sono letteralmente cambiata da quei tempi che erano belli fino a un certo punto...

<Mi copi ancora?> disse dopo un lungo periodo di silenzio

<Oh ancora con questo discorso? Me l'ha detto la mia psicologa di farlo!> dissi senza pensare a ciò che stavo dicendo

<La tua chi!?>

<Nessuno> dissi tornando a concentrarmi sulla strada cercando di non tirare più fuori quell'argomento

Rindou Haitani xreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora